Venerdì 6 maggio prosegue al Teatro Comunale di Cagli con Pastorale di Daniele Ninarello il viaggio nel teatro del presente di TeatrOltre festival promosso all’insegna della multidisciplinarietà dall’AMAT con i Comuni di Pesaro, Fano / Fondazione Teatro della Fortuna, Urbino, Cagli / Istituzione Teatro Comunale di Cagli, Pergola, San Costanzo, San Lorenzo In Campo, Urbania e con il contributo di Regione Marche e MiC.
Pastorale è un’opera che pone il corpo al centro del sapere coreografico per riflettere sull’incontro con l’altro come occasione per la costruzione di nuove geografie.
“Questa mia nuova creazione coreografica – afferma Daniele Ninarello che firma ideazione e coreografia – nasce dal desiderio di affrontare il tema della riunificazione, la nostalgia dell’unisono. La prima suggestione arriva dalla visione di Pastorale (Rhythm), di Paul Klee. Pastorale è il terzo lavoro di un ciclo di quattro rituali coreografici esperienziali concepiti a partire dalla creazione di pratiche anatomiche che si dispiegano nel comporre la dimensione spaziale e coreografica del rituale. Durante le varie fasi di ricerca Pastorale prende spunto da un aforisma del compositore americano Moondog: “Non ho intenzione di morire in 4/4!” Il mio interesse a lavorare con la sua musica nasce dal desiderio di esplorare l’universo che l’ha generata, caratterizzata da quello che lui definiva “Snaketime” un ritmo scivoloso. Un altro incontro fondamentale per questo lavoro è stato il testo Numeri di Philippe Sollers, composto da cento capitoletti numerati in serie di quattro, che narra il nostro esistere su questa terra come un costante inseguimento, un costante derivare l’uno dall’altro. In Pastorale, la coreografia vuole essere l’accorgimento creato per emergere da sé e accedere all’altrove, per unirsi al fuori e all’altro che è prossimo a noi. Si punta a cercare una continua accordatura, una catena ritmata, una salda alleanza tra corpi che generano una danza che si dipana come un moto perpetuo; come se la mente corporea vivesse costantemente in allerta, attenta a tutti i suoni, ai ritmi da cogliere e ordinare. In questo modo, essa può accedere a un sistema in grado di intonare il proprio corpo ad un ritmo universale. Questa pratica sarà una risorsa per creare uno spazio emotivo in cui esplorare la fragilità di questo legame, e i rischi associati alla sua perdita. Attraverso la composizione coreografica, l’obiettivo è quello di creare un processo mantrico che permetta ad ogni performer di avvicinarsi gradualmente e allinearsi con il collettivo. Il lavoro si sviluppa attraverso la creazione di un sistema di segni, a disposizione dei danzatori come strumenti con cui allinearsi gradualmente l’uno con l’altro. Questi segni nascono da una costante descrizione percettiva delle dinamiche che li circondano nel percorrere la matrice coreografica che li produce costantemente. Una riflessione quindi, sul senso di cooperazione nella contemporaneità, sulla necessità di tornare ad un processo inclusivo e di ascolto reciproco. Sulla cura costante verso questo funzionamento che ci svela inscritti gli uni negli altri”.
La danzaè affidata a Vera Borghini, Lorenzo Covello, Francesca Dibiase, Zoè Berbabéu. Le musiche sono di Dan Kinzelman, la produzione di Codeduomo / Compagnia Daniele Ninarello con Centre Chorégraphique National de Rillieux-la-Pape /Direction Yuval Pick.
Per informazioni e prevendita: AMAT (071 2072439) e biglietterie del circuito vivaticket, biglietteria Teatro Comunale (0721 781341). Inizio spettacolo ore 21.