Mercoledì 24 aprile alla Sala del Consiglio del Comune di Pesaro il Teatro dei Borgia presentano lo spettacolo Giacomo. Un intervento d’arte drammatica in ambito politico, un progetto di Elena Cotugno (anche in scena) e Gianpiero Alighiero Borgia incentrato sui verbali integrali di due sedute dell’Assemblea parlamentare, che definiscono il rapporto di Matteotti con il fascismo.
Lo spettacolo – proposto nel ricco cartellone di TeatrOltre, festival ideato e realizzato all’insegna della multidisciplinarietà dall’AMAT con i Comuni del territorio, il contributo di Regione Marche e MiC – vuole porre in risalto il discorso politico di Matteotti, mettendo a confronto due dei suoi interventi in Parlamento, quello del 31 gennaio 1921, in cui denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l’ultima seduta a cui Matteotti partecipò prima di essere assassinato, in cui contesta i risultati delle elezioni dell’aprile di quell’anno. La riproposizione delle parole di Matteotti avviene nella loro nuda e terrificante verità, invitando il pubblico a riflettere sul senso della militanza politica, sui diritti di cittadinanza, sulla possibilità di opporsi alla violenza fascista con il richiamo ai valori di libertà e democrazia, ma anche il ruolo del teatro nella società, in un modo in cui gli ideali diventano opera d’arte.
Teatro dei Borgia continua il suo percorso di ricerca sulla relazione tra teatro e reale e tra teatro e politica, portando la parola politica e i temi della democrazia sul palco e usando i verbali d’assemblea quali elementi del reale e sintagmi del proprio discorso poetico. In scena avanzi di democrazia sui quali si arrampica l’esistenza di Matteotti, conficcata nel suo ruolo politico, come la Winnie dei Giorni felici di Beckett è conficcata nella sabbia, da cui non può liberarsi e da cui sente il dovere di non liberarsi.
Elena Cotugno e Gianpiero Borgia sviluppano un lavoro sul ruolo lontano dalla tradizione italiana della maschera, sia parodistica sia documentaristica in un confronto con il documento storico, il discorso politico e non con il dramma di finzione. Così la parola diventa strumento di attivazione di un flusso energetico sempre vivo. Al cospetto del pubblico, testimone dell’azione, la performance, grazie a questo parossistico training d’attrice, si trasforma in un autentico rito teatrale con il quale l’attrice dà il suo “corpo laico” alle parole di Giacomo Matteotti.
«Nel caso di Giacomo il fantasma che vogliamo far apparire – dichiarano gli autori dello spettacolo – non è Matteotti ma il discorso politico, quello vero, incisivo, che si fa destino nella vita degli uomini e storia in quella dei popoli. Con Giacomo cerchiamo di portare il nostro teatro, che intendiamo come intervento d’arte drammatica in ambito politico, in un territorio di commistione col reale, nei palcoscenici devono prendere corpo le parole attorno a cui si costruisce la comunità politica, le parole che sono a fondamento della Repubblica».
I costumi dello spettacolo – una coproduzione Teatro dei Borgia e Artisti Associati Gorizia, realizzato con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei ministri e con il patrocinio di Comune di Fratta Polesine, Fondazione Giacomo Matteotti, Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” e Fondazione Circolo Fratelli Rosselli – sono di Giuseppe Avallone, spazio scenico di Filippo Sarcinelli, ideazione, regia e luci di Gianpiero Borgia.
Informazioni e biglietti presso Teatro Rossini 0721 387621, circuito AMAT/vivaticket anche online, Teatro Sperimentale 0721 387548 da un’ora prima dell’inizio previsto alle ore 21.