Teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura – diventato un ‘cult’ per millennial e generazione Zeta – approda alla ‘pratica’ del teatro con la drammaturgia di Sonia Antinori e la regia di Giacomo Lilliù.
MALTE & Collettivo ØNAR (tutto composto da giovani under 35) ha realizzato lo spettacolo omonimo che giovedì 14 aprile (ore 21.15) sarà al Teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo nel cartellone di Teatri d’Autore, stagione di prosa nei teatri storici della provincia di Pesaro e Urbino organizzata da AMAT con dei Comuni del territorio e con il contributo della Regione Marche, del MiC e della Provincia di Pesaro e Urbino.
Con la drammaturgia di Sonia Antinori e l’interpretazione di Giacomo Lilliù (che firma anche la regia) e Matteo Principi, lo spettacolo descrive una generazione cresciuta con il dovere morale di inseguire passioni, prosciugare patrimoni familiari e primeggiare nella scalata sociale, mentre oggi il terreno sembra franarle sotto i piedi – una classe media delusa, disforica, fin troppo acculturata, non più agiata, come diceva a fine Ottocento Thorstein Veblen, bensì disagiata: “Immaginate un’azienda che fabbrica un certo tipo di macchina in previsione di una domanda molto ampia. Immaginate poi che la previsione si riveli completamente sbagliata: la domanda si è contratta e le macchine non si vendono. Immaginate allora tutte queste belle macchine, oramai inutili, abbandonate nei magazzini. O svendute. Smontate. Distrutte. Bene. Ora immaginate di essere una di quelle macchine.”
Due ‘rappresentanti di classe’ conducono questo varietà tragico in cui si fanno portavoce delle mistificazioni, delle fragilità, delle meschinità di se stessi e dei loro simili, barcamenandosi fra il ridicolo e il macabro, squadernando un album di parabole letterarie e filosofiche, scambiandosi il ruolo di ragione e sentimento, vittima e carnefice, sacerdote e sacrificato; sono l’economista e il bovarista, il Todestrieb e il Lebenstrieb della classe disagiata, gli officianti del funerale di un’illusione collettiva.
L’adattamento teatrale di un saggio contemporaneo con le potenzialità di un dramma borghese. In scena due stand-up tragedians che incarnano cinque scenari di piccolo capitalismo quotidiano, di inesorabile consumismo dei corpi, intrecciandosi in un rituale grottesco che danza intorno alla realizzazione personale senza mai riuscire a toccarla. Nel dipingere questo dramma borghese, a volte più simile a una tragedia esistenziale, il libro di Raffaele Ventura rilegge l’economia come fosse letteratura e la letteratura come fosse economia, convocando autori come Shakespeare, Goldoni, Cechov, Molière. È così che si è delineata l’occasione di partire dal saggio per rappresentare i paradossi socioeconomici del presente attraverso la metafora del teatro, un settore produttivo che, sebbene stremato da un mondo sempre più virtuale, continua indomito a fare i conti con una concretezza fatta di costi vivi, assi e polvere, relazioni e contatto.
Il video è di Giulia Coralli, Matteo Lorenzini, Piergiovanni Turco, sound design Aspect Ratio, le scene sono di Lodovico Gennaro, i costumi di Stefania Cempini, le luci di Angelo Cioci. La produzione dello spettacolo è di MALTE & Collettivo ØNAR, Marche Teatro, in collaborazione con AMAT/Comune di Pesaro, con il sostegno di MiC e Regione Marche, con il supporto di Loop Live Club, selezione Festival CrashTest 2020.
Prevendite biglietti (da 8 a 15 euro) presso biglietterie circuito vivaticket, tra le quali biglietteria dei Musei Bronzi Dorati e Della città di Pergola 0721 734090 biglietteria Teatro Sperimentale Pesaro tel. 0721 387548, biglietteria Teatro della Fortuna Fano tel. 0721 800750, il giorno stesso dello spettacolo nella biglietteria del teatro dalle ore 19. Inizio spettacolo ore 21.15.