Elena Bucci e Marco Sgrosso con Le belle bandiere, compagnia storica della ricerca teatrale italiana da loro fondata, portano in scena sabato 12 agosto nella ex Chiesa di San Francesco a Fano La canzone di Giasone e Medea da Euripide a Seneca, da Apollonio Rodio a Franz Grillparzer e Jean Anouilh, un lavoro che indaga le molte versioni di una stessa storia e le ragioni diverse dei personaggi, cercando il ritmo che commuove e guida verso una possibile saggezza. Lo spettacolo – proposto nel cartellone del TAU Teatri Antichi Uniti, luogo di incontro tra le ricchezze archeologiche della regione e i contenuti di spettacolo che da 25 anni è un fiore all’occhiello della scena nazionale su iniziativa di Regione Marche, AMAT, MiC e 17 Comuni del territorio – vede in scena anche Nicoletta Fabbri, Francesca Pica, Valerio Pietrovita.
“Entrare nel mito significa anche evocare l’armonia di una lingua perduta cantata e danzata – affermano Elena Bucci e Marco Sgrosso che firmano anche progetto ed elaborazione drammaturgica – e i riti del ritrovarsi a ridere e a piangere in luoghi dove l’incanto della natura amplificava quello dell’arte. Indaghiamo le molte versioni di una stessa storia e le ragioni diverse dei personaggi, sospendiamo il giudizio per cercare il ritmo che commuove e guida verso una possibile saggezza. Medea è una strega straniera capace, pur di ottenere l’uomo che ama, di sacrificare il fratello, indurre con l’inganno figlie innocenti a uccidere i padri, colpire i suoi stessi figli? Una vittima del potere resa folle dall’ingiuria dell’abbandono? Giasone è un traditore, un egoista, un abile stratega che calcola i vantaggi di un matrimonio importante con la figlia del re? La vicenda della madre assassina e dell’eroe greco indegno di gloria continua a spaventarci dopo millenni mentre le parole di Euripide e le successive riscritture del mito introducono temi che ci toccano profondamente: i diritti degli esuli in terra straniera, la violenza del potere nella polis e tra gli individui, la differenza tra amore e possesso, il valore della parola data, il sospetto verso le arti magiche e il timore della conoscenza. Restano sullo sfondo le figure senza futuro dei figli, vittime e testimoni della vendetta di Medea e del dolore di Giasone. Per toccare questa incandescente materia indossiamo maschere contemporanee che mescolano i tratti della tradizione italiana con quelli di antiche culture. Il candido coro evoca clown bianchi che preparano riti di matrimonio e morte. Il mito diventa una ballata popolare che narra dell’amore che si trasforma in morte: passa di bocca in bocca e varia nel tempo i ritmi e i passi della danza fino a risuonare nei nostri giornali, nelle comunità disorientate dalla perdita dei riti, nelle città dove si mescolano le etnie, i modi di vivere e di credere. Come accade nel caso di alcune antiche melodie che si ritrovano in tutto il mondo, rinnova la memoria del patrimonio ereditato da chi ha vissuto prima di noi perché torni ad essere suono vivo, coscienza, catarsi che trasforma il dolore in sapienza. È un mistero dal quale traiamo un respiro profondo che ci unisce”.
Lo spettacolo è prodotto da Le belle bandiere, CTB Centro Teatrale Bresciano. La regia è di Elena Bucci con la collaborazione di Marco Sgrosso, il disegno luci di Loredana Oddone, rielaborazione site specific a cura di Max Mugnai, drammaturgia sonora e cura del suono a cura di Raffaele Bassetti, costumi a cura di Elena Bucci e Marta Benini, con l’aiuto di Sandra Giuseppini, maschere a cura di Stefano Perocco di Meduna.
Il TAU non è solo un’ampia rassegna di spettacoli ma ad arricchire la proposta per il pubblico ci sono gli AperiTAU, passeggiate di storia che prevedono a Fano prima dello spettacolo, ore 19.30, visita al Museo della via Flaminia a cura di Comune di Fano; informazioni e prenotazioni Museo archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano 0721 887845, museocivico@comune.fano.pu.it.
Informazioni e prevendite: AMAT e biglietterie circuito Vivaticket, biglietteria Teatro della Fortuna 0721 800750, biglietteria presso ex Chiesa di San Francesco il giorno di spettacolo dalle ore 20. Inizio spettacolo ore 21.30.