Con tredici appuntamenti imperdibili tra teatro e danza il Teatro La Fenice si prepara a vivere una nuova stagione teatrale che ancora una volta si conferma punto di riferimento regionale grazie alla qualità delle proposte culturali scelte dal Comune di Senigallia, dall’AMAT e dalla Compagnia della Rancia, con il contributo di MiC e Regione Marche.
Presentato oggi dal sindaco di Senigallia Massimo Olivetti e dall’assessore alla cultura Riccardo Pizzi, con il direttore AMAT Gilberto Santini e il direttore artistico della Compagnia della Rancia Saverio Marconi, il cartellone fonde prosa e danza in una stagione che ogni anno si fa sempre più preziosa ed unisce musical, grandi classici, commedie esilaranti e nomi di spicco, per soddisfare un pubblico attento come quello che alla Fenice arriva da tutte le Marche.
Otto, quest’anno, gli spettacoli che da ottobre a marzo comporranno la stagione di prosa; 5, invece, le proposte che, nello stesso periodo, incanteranno con la danza sul palcoscenico della Fenice e alla Rotonda a Mare.
Si parte il 7 ottobre con “Perfetta”, ultimo esilarante monologo teatrale scritto da Mattia Torre – uno dei drammaturghi più influenti e attivi nella scena televisiva e teatrale italiana recentemente scomparso – con protagonista assoluta Geppi Cucciari che racconta un mese della vita di una donna, scandito dalle quattro fasi del ciclo femminile. Uno spettacolo dove sferzate di comicità e satira di costume, si mescolano a riflessioni più amare e profonde, un delicato tentativo di consapevolezza e di empowerment femminile di cui sembra esserci un grande bisogno nel nostro tempo.
A novembre, doppio appuntamento (sabato 12 e fuori abbonamento domenica 13) con il musical “Pretty Woman”, prodotto da Stage Entertainment, Matteo Forte & Dan Hinde. Scritto in coppia da Garry Marshall e Jonathan F. Lawton, rispettivamente regista e sceneggiatore originale della pellicola interpretata da Julia Roberts e Richard Gere, lo spettacolo si avvale di una colonna sonora che è un mix di canzoni pop e romantiche scritte da due compositori d’eccellenza, Bryan Adams e il suo fidato co-autore Jim Vallance, e dell’indimenticabile successo mondiale del 1964 “Oh, Pretty Woman” di Roy Orbison. L’adattamento teatrale mantiene l’impianto narrativo del successo cinematografico premiato nel 1991 con un Golden Globe per la migliore attrice. Accanto alla tematica sentimentale, alcuni temi molto attuali, come la rivalsa della sua dignità femminile, la libertà che supera pregiudizi e convenzioni, e la storia trasversale che supera le differenze sociali sono ancora il punto di forza di questa instancabile storia a metà strada tra Cenerentola e My Fair Lady.
Il 3 dicembre tre grandi attrici come Maria Grazia Cucinotta, Vittoria Belvedere e Michela Andreozzi daranno vita a Elvira, Vicky e Antonia (acronimo di EVA), le tre protagoniste di “Figlie di Eva”, una commedia tutta al femminile, diretta da Massimilano Vado, in scena con le tre attrici. Tre donne sull’orlo di una crisi di nervi sono legate allo stesso uomo, un politico spregiudicato, corrotto e doppiogiochista, candidato premier delle imminenti elezioni. Un po’ Pigmalione, un po’ Club delle prime mogli, un po’ Streghe di Eastwick, ‘Figlie di Eva’ è la storia di una solidarietà ma anche della condizione femminile, costretta a stare un passo indietro ma capace, se provocata, di tirare fuori risorse geniali.
Il 18 dicembre è la volta di un intramontabile classico di Tennessee Williams “La dolce ala della giovinezza” interpretato da Elena Sofia Ricci e Gabriele Anagni con la regia di Pier Luigi Pizzi, che si avvale della traduzione di Masolino d’Amico. Scritto nel 1952 con debutto a Broadway nel 1959, lo spettacolo raccolta di Alexandra del Lago, star del cinema in declino, non più giovanissima, alcolizzata e depressa, in fuga da quello che crede un insuccesso del suo ultimo film, cerca un rimedio alla solitudine nelle braccia di un gigolò, giovane e bello, un attore fallito in cerca di rilancio, ma destinato ad una triste fine, una volta che ha perduto il suo unico bene, la gioventù. Ma Williams, da grande drammaturgo è capace sempre di stupirci, sovvertendo genialmente il destino della nostra eroina.
Venerdì 13 gennaio è la volta de “Il malato immaginario” con protagonista Emilio Solfrizzi diretto dalla regia di Guglielmo Ferro. Un intreccio tra comicità e il teatro dell’assurdo. Qui il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante, il protagonista, di servirsi della malattia per non affrontare «i dardi dell’atroce fortuna». Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi. Moliere lo scrive per sé stesso quindi per un uomo sui 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore come Solfrizzi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato, dando vita a un Argante giovane e malinconico. Si ride, tanto, ma come sempre l’uomo ride del dramma altrui.
Si prosegue il 18 febbraio con “RivaDeAndré – Amici fragili”, il nuovo spettacolo teatrale che vede protagonista Federico Buffa, il più importante storyteller sportivo italiano, che racconta l’incontro tra Gigi Riva e Fabrizio De André – 14 settembre 1969, dopo una partita al Marassi di Genova – gli amici fragili appunto. Da un lato il mitico numero 11 del Cagliari, Rombo di tuono, il campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo con gli Azzurri a Messico 1970. Dall’altra Faber, il cantautore degli emarginati, dei ribelli e delle prostitute, il poeta di Genova e del suo mare. Sembra un incontro tra due mondi lontanissimi e invece scorrono i pensieri di due randagi che, in campi e in modo diversi, hanno sempre scelto di stare dalla parte degli altri randagi. Quando, al termine della notte, le parole diventano di troppo Fabrizio regala a Gigi la sua chitarra, Gigi regala a Fabrizio la sua maglia numero 11. I due si salutano, non si vedranno mai più. Forse, proprio per questo, un incontro diventa teatro.
Il 2 marzo Massimo Ghini e Paolo Ruffini sono i protagonisti di “Quasi amici”, trasposizione teatrale della straordinaria commedia cinematografica francese diretta a quattro mani dai registi Olivier Nakache e Eric Toledano. “Quasi amici” è una storia di quelle che meritano di essere condivise e raccontate con il linguaggio delle emozioni più profonde: quello teatrale. Philippe, è un uomo molto ricco, intelligente, affascinante, che vive di cultura. Un uomo a cui, però, il destino, si è ripreso il corpo dopo una caduta con il parapendio. E un altro uomo, Driss, che sin da ragazzino entra ed esce di galera, svelto, con una sua intelligenza vivace e una cultura fatta sulla strada e nei film di serie B. Che però preferisce porre il suo corpo avanti a tutto e lasciare il cervello quieto nelle retrovie. I due si incontrano per caso e questo stesso caso farà sì che diventino l’uno indispensabile alla vita dell’altro.
Chiude la stagione, il 17 marzo, il primo sorprendente spettacolo live di Stefano De Martino, “Meglio stasera”: “quasi un one-man show” – come dice il sottotitolo – per conoscere meglio i tanti volti del protagonista. C’è lo Stefano che racconta: dall’infanzia in un paese affascinante e difficile, al susseguirsi dei tanti episodi legati al semplice lavoro di fruttivendolo prima, ballerino poi, infine intrattenitore a tutto campo. C’è lo Stefano crooner: insieme agli 8 orchestrali della Disperata Erotica Band, sospesa fra Carosone e Sanremo, metterà in scena giochi musicali, mash-up e virtuosismi canori con una sola regola: “Non è mai una sola canzone per volta”. Insomma, un’offerta speciale armonica, elegante e intrigante. C’è lo Stefano danzatore. E c’è lo Stefano imprevedibile, quello dell’allegria, che dialoga ed empatizza: fra gag, monologhi umoristici, riferimenti insospettabilmente colti, improvvisazioni e scherzi col pubblico.
Completano il cartellone i 5 appuntamenti della Stagione di Danza: a partire dalla suggestiva Rotonda a Mare, che domenica 2 ottobre propone l’ormai tradizionale maratona per gli appassionati di danza per conoscere nuovi talenti regionali: “Sotto a chi danza! Tracce di giovane danza d’autore dalle Marche” è una serata dedicata alle performance di giovani artisti marchigiani che presenteranno in formato breve i propri lavori. L’iniziativa vuole anche monitorare l’attività dei professionisti e scoprire nuovi talenti offrendo un’occasione di visibilità e scambio di esperienze.
Domenica 11 dicembre il Balletto di Siena è protagonista de “Lo schiaccianoci”, un titolo che, tradizionalmente, porta in scena il Natale e riunisce le famiglie nei teatri di tutto il mondo. Le vicende della piccola Clara e del suo magico viaggio in un mondo incantato, le celeberrime musiche di Čajkovskij, sono solo alcuni dei motivi del successo di questo capolavoro che da più di cento anni incanta intere platee di spettatori. La produzione della compagnia senese, firmata dal M° Marco Batti sulle coreografie originali di Marius Petipa, ha il merito di arrivare senza interferenze anche al pubblico dei più piccoli grazie ad una rilettura dell’opera fresca a spontanea.
La danza acrobatica, atletica, visionaria e illusionistica di Evolution Dance Theater arriva alla Fenice venerdì 20 gennaio con “Blu infinito”. Sulle coreografie e con la direzione artistica di Anthony Heinl, i performers si muovono in un blu misterioso dove fluttuano luminescenti creature fra illusioni ottiche, effetti speciali, ombre colorate, performance antigravitazionali e l’incredibile tecnologia del light-wall.
Ancora un appuntamento con la danza atletica sarà a teatro sabato 11 febbraio con Kataklò Athletic Dance Theatre nel nuovo spettacolo “Back to dance”. Dopo il digiuno di spettacoli, palcoscenici e teatri, Kataklò torna sulle scene inneggiando alla ripartenza. Giulia Staccioli, insieme all’attivo contributo artistico dei sei danzatori in scena, firma uno spettacolo che accosta frammenti differenti, inediti e di repertorio, portabandiera di un messaggio di speranza: «raccogliamo tutti i pezzi, ricostruiamoci, rigeneriamoci, mostriamoci nuovi, ma sempre fedeli a noi stessi. Insomma, torniamo a ballare!».
Sarà il Balletto di Roma con la direzione artistica di Francesca Magnini a chiudere la stagione di danza senigalliese, sabato 1 aprile, con “Astor, un secolo di tango”, un concept di Luciano Carratoni su musica di Astor Piazzolla coreografata da Valerio Longo. “Astor” è un viaggio tra le suggestioni e le sonorità del tango nel centenario del grande compositore argentino (1921-1992). Un “concerto di danza” in cui le musiche di Piazzolla, eseguite dal vivo dal bandonèon del virtuoso Mario Stefano Pietrodarchi, emergono come le vere protagoniste in una nuova armonia artistica danzata.
La campagna abbonamenti si aprirà il 13 settembre, al botteghino del Teatro La Fenice, con la prelazione riservata agli abbonati della stagione 2022 per la riconferma del vecchio posto. Dal 23 settembre sarà possibile, invece, sottoscrivere i nuovi abbonamenti negli orari di apertura del botteghino o, on line sul sito di vivaticket.com (dalle ore 15.00).
Diverse le date di avvio della vendita dei singoli biglietti: dal 13 settembre si potranno acquistare i biglietti per Sotto a chi danza!, dal 30 settembre i biglietti per “Perfetta”, e dall’8 ottobre quelli per tutti gli altri spettacoli in cartellone.
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