Sabato 8 marzo il Teatro Gentile di Fabriano torna ad ospitare un nuovo appuntamento della stagione promossa dal Comune con l’AMAT e il contributo della Regione Marche e del MiC.
con un cast di sette attrici – Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Debora Zuin – la regista Serena Sinigaglia affronta Supplici di Euripide avvalendosi della traduzione realizzata da Maddalena Giovannelli e Nicola Fogazzi e della drammaturgia di Gabriele Scotti dove brillano alcuni interventi di scrittura, come l’inserimento di brani di altri autori come Emil Cioran, Nicolò Machiavelli e Platone, con un risultato compatto e potentemente significante.
“Il crollo dei valori dell’umanesimo – scrive Serena Sinigaglia nelle note di regia dello spettacolo che sarà in scena il 28 marzo anche al Teatro Persiani di Recanti -, il prevalere della forza, dell’ambiguità più feroce, il trionfo del narcisismo e della pochezza emergono da questo testo per ritrovarsi intatti tra le pieghe dei giorni stranianti e strazianti che stiamo vivendo. La democrazia ateniese fa acqua da ogni parte, contraddice i suoi stessi valori, è populismo che finge di affermare i sacri valori della libertà. È manipolazione a tratti persino grossolana, si chiama democrazia ma assomiglia troppo ad un’oligarchia. Sembra lo strumento migliore per scansare le responsabilità e restare ad ogni costo sempre e comunque impuniti. È la legge del più forte, anche se apparentemente garantisce spazio e parola a tutti.
Le supplici sono le sette madri degli eroi uccisi presso le porte di Tebe. Giungono ad Atene per implorare Teseo: recuperi i cadaveri dei vinti, dei figli uccisi, a costo di fare guerra a Tebe che non li vuole restituire. Tebe sotto la tirannide di Creonte, Atene sotto la democrazia di Teseo. Ancora una volta una stranezza: può essere la democrazia in mano ad una persona sola? Non è una contraddizione in termini?
Il discorso tanto caro a Euripide, che parla di pacifismo e amore tra i popoli, di dolore e di pietà di queste madri che hanno perso i figli, di un intero paese che ha perso i propri eroi, si intreccia con un sottile ragionamento politico, capace di rendere questa tragedia un unicum per l’antichità.
Un rito funebre che si trasforma in un rito di memoria attiva, un andare a scandagliare le ragioni politiche che hanno portato alla morte i figli e più in generale alla distruzione dei valori dell’umanesimo. Che siano le donne a compiere questo viaggio di ricostruzione e conoscenza mi è parso necessario e naturale”.
I cori sono a cura di Francesca Della Monica, le scene di Maria Spazzi, costumi e attrezzeria di Katarina Vukcevic, luci di Alessandro Verazzi, musiche e sound design Lorenzo Crippa, movimenti scenici e training fisico Alessio Maria Romano, produzione ATIR, Nidodiragno/CMC, Fondazione Teatro Due – Parma, con il sostegno di NEXT ed. 2021/2022 Progetto di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, in collaborazione con Cinema Teatro Agorà – Cernusco sul Naviglio.
Informazioni: Teatro Gentile 0732 3644, AMAT e biglietterie circuito / vivaticket, anche on line. Inizio spettacolo ore 21.