La poesia è in scena sabato 12 gennaio al Teatro Apollo di Mondavio per Teatri d’Autore, la stagione di prosa nei teatri storici della provincia di Pesaro e Urbino, organizzata da AMAT, con il sostegno della Regione Marche e dei Comuni della Rete.
Alle ore 21.15 l’appuntamento è con L’altra America con Loris Falconi (voce, parti narrative e filosofiche) e Loris Ferri (voce, poesie, parti narrative) su musiche originali di Telios de Lorca eseguite da Marco Cesarini (basso, cigar box, saz, elettronica) e Davide Mazzoli (batteria, nagara, elettronica) su immagini di Margherita Baldelli.
Nato grazie all’incontro con l’opera illuminante di Cvetan Todorov La conquista dell’America. Il problema dell’altro, lo spettacolo prende vita ispirandosi liberamente a una passato antico quasi seicento anni. Di questo si tratta: un racconto poetico e narrativo che si rivolge all’altro, ma che in realtà parla a se stesso e di se stesso: dell’Occidente e della sua vicenda di uomini, conquistatori, predicatori, mostri sanguinari e missionari.
E più ci si pensa e più ci si convince che non si può partire dalla fine, da oggi, perché qualcosa non torna, qualcosa è andato perduto o smarrito lungo quelle rotte: forse l’uomo stesso. Abbiamo così deciso di ritornare all’origine e ricucire il filo a ritroso della memoria. Perché questo è il Viaggio, il grande viaggio, che segnerà l’umanità a venire. Nulla sarà più come prima. Dal 1492 al 1495, Mesoamerica. Gli ori, le dicerie, le persecuzioni e l’altro. Ma qui ci troviamo di fronte alla storia che si fa, al contempo, mito ed epica, gesta memorabili e leggendarie, naufragi e popoli, memorie cancellate e civiltà di un passato glorioso tra guerre e divinazioni. Realtà e leggenda di frati sanguinari e di serpenti piumati, Quetzalcoatl e Bernardino de Sahagùn, testamenti che riscrivono i fatti accaduti nel lontano tempo di Las Casas. Tutti i grandi temi dell’umano si mescolano e segnano uno strano e tenebroso destino che ancora oggi accompagna l’esistenza umana. L’amore deviato, la violenza e lo stupro, l’olocausto, l’inferiorità dell’altro. “E a noi non resta, di questi tempi, che cantare e raccontare ciò che di questa vicenda è andato perduto o affondato nelle acque tempestose e rugginose degli oceani, o è stato nascosto o solo taciuto”, si legge nelle note allo spettacolo.
Informazioni e biglietti: 0721 3592515, 366 6305500 www.amatmarche.net reteteatripu@amat.marche.it