[durata 70 minuti]
idea e regia Jan Fabre
testo Ruggero Cappuccio
musiche originali Arthur Lavandier
flauti Julie Brunet-Jailly, Alice Szymanski
interpretazione Stella Höttler
voce maschile Cedric Charron
drammaturgia Mark Geurden
luci Jan Fabre, Wout Janssens
costumi Jan Fabre, Kasia Mielczarek
assistente regia e aiuto prove Lore Borremans
tecnici Wout Janssens, Geert Van der Auwera
traduzione italiano – francese Sarah Pinto
produzione Troubleyn/Jan Fabre (Antwerp, BE)
coproduzione Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia (Napels, IT)
TANDEM Scène nationale (Arras-Douai, FR), Tovstonogov Bolshoi Drama Theatre (St.-Petersburg, RU) Charleroi danse, Centre chorégraphique de Wallonie-Bruxelles (BE), Carnezzeria (IT)
Spettacolo in lingua francese con sovratitoli in italiano
La performance solista Resurrexit Cassandra gira intorno alla resurrezione di redentrice chiamata Cassandra. Una sacerdotessa, una sciamana, una donna santa, una profetessa che predice il futuro. Avrebbe potuto salvare il mondo già tante volte. Avrebbe potuto proteggere la città di Troia, la città più antica che perì in un mare di fuoco, dal suo massacro fino alle urla e ai gridi delle donne stuprate e degli uomini a cui è stata tagliata la gola. Aveva predetto il triste destino di sua madre, il lungo viaggio di Odisseo, l’omicidio di Agamennone, che l’aveva rapita e tenuta come schiava e concubina da Troia fino alla sua morte… Cassandra sussurra, grida e strilla, ripete ciò che ha saputo per tanti anni, ci racconta le cose terribili che vede con i suoi occhi visionari, ma è come se ci fosse una voce che piange nella natura. Nessuno la ascolta, nessuno la crede, è rilegata al suo essere una pazza, un’idiota isterica, una sciocca esaltata.
Cassandra risorge dalla mitologia greca e dal Monte Olimpo – To glorify the cult of tragedy di Fabre. Risorge dalla sua tomba, dalla natura in cui ha trovato soccorso per tanti secoli, avvolgendosi con gli elementi. Lei è la nebbia e la rugiada. È il vento. È fumo e fuoco. È vapore. È pioggia. La sua resurrezione è la fiaba del ciclo della natura, dei fili di nebbia che inumidiscono la terra, del vento che alimentano le fiamme e scorticano la pelle, del vapore che dagli oceani ritorna nell’entroterra attratta dalle foglie e dalle foreste. Ma più Cassandra si guarda all’interno, con i suoi occhi velati, così da vedere in distanza, più il terreno paludoso risuona nella sua bocca. Il suo sguardo è scuro come la notte, tutta la luce è stata spazzata via, lei è tutta oscurità. È sopraffatta da ciò che vede. Troppa acqua e non abbastanza fogliame. Acqua salmastra, acqua inquinata e un’isola di spreco. Ferite aperte nella natura che fanno male agli occhi e alla pelle. Vede che il ciclo è andato storto, che la natura è stata distrutta e che tutto viene capovolto. Le fogne sono esposte, il fango viene mandato giù per la gola. Cassandra si accorge che le persone sono accecate, non sentono più le parole e ascoltano solo grida. Tutto puzza di zolfo e di marciume. Cassandra prova a parlare un’altra volta, le sue parole tagliano il legno, fondono il ferro, soffiano il vetro, cuciono la pelle… ma le sue parole cadono nel vuoto, nessuno ascolta, non c’è nessuna complicità negli occhi della gente, nessun ultimo briciolo di fede.
Cassandra parlerà cinque volte. In cinque fasi del lutto. In cinque elementi. In cinque colori. La sua resurrezione dalla terra che la portò, che mantenne la sua pelle calda e le sue labbra umide, è una Via Crucis. Ha solo amore da dare, morbidezza come una rima, respiro caldo, aria afosa. Lei danza per noi, è disposta a sottomettersi completamente fino al punto in cui i suoi pensieri iniziano ad andare in fumo, dove si instaura il silenzio completo, leggero e puro. All’estasi di essere e di non essere più. All’infinito. All’armonia. All’incarnazione della divinità. Chi sta ascoltando? Chi guarda? Di chi è la pelle ancora permeabile? La sacerdotessa porta in ogni mano una tartaruga, quelle creature misteriose che sembrano più vecchie di lei. Sono sopravvissute a tutti gli incendi del mondo, a ogni disastro ecologico, a tutte le piaghe dell’Egitto. La loro pelle è un’imbracatura, permette loro di essere deboli e sensibili.
Fabre le chiama le pietre oracolari, perché gli sciamani e i veggenti si affidavano a modelli e linee del carapace per leggere il futuro. Appartengono a Cassandra e Cassandra appartiene a loro. Cassandra è un grumo di terra. Sedimenti secolari che si sono diventati pelle. La sua voce risorge dai vapori e dalla terra umida. Lei è un desiderio ardente e luccicante. Non aspetta più di condividere il suo oracolo. Per l’ultima volta.
Resurrexit Cassandra è interpretato da Stella Höttler che aveva già interpretato ruoli importanti in Mount Olympus e Belgian rules/Belgium rules. Incarna Cassandra nel palco e nei cinque schermi a grandezza naturale con cui interagisce.
ASCOLI PICENO_TEATRO VENTIDIO BASSO 14 ottobre 2023 ore 21
Biglietti a 15 euro in vendita QUI
ABBONAMENTO INTERO FESTIVAL [9 spettacoli] a 50 euro.
BIGLIETTERIA DEL TEATRO PIAZZA DEL POPOLO 0736 298770
dal lunedì al sabato dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.30 alle ore 19.30
INFO AMAT 071 2072439
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