Unnatural Self è il titolo del nuovo album di Paolo Tarsi, un progetto nato sotto l’egida di Pesaro Città Creativa della Musica Unesco per Anitya Records e presentato dal vivo sabato 15 marzo alla Sala della Repubblica del Teatro Rossini per Playlist Pesaro – rassegna musicale promossa dal Comune di Pesaro e dall’AMAT – insieme a Filippo Macchiarelli, basso e voce, e all’ex batterista e percussionista di Diaframma e CSI Alessandro Gerbi, in collaborazione con Black Marmalade Records.
Anticipato dal singolo Opium e impreziosito dalle collaborazioni con Blaine L. Reininger (Tuxedomoon), John Helliwell (Supertramp, Pink Floyd) e Malcolm Holmes (OMD – Orchestral Manoeuvres In The Dark), Unnatural Self è un disco dalle sfumature a tratti scure e viscerali, ora leggere, quasi eteree. Dopo una serie di lavori votati alla sperimentazione Paolo Tarsi regala un album di rock elettronico dal sound affascinante e immediato, dietro al quale si cela una grande attenzione per il minimo dettaglio e una cura infinita per ogni sfumatura testuale e sonora senza dimenticare mai quell’amore per la ricerca che ha caratterizzato la sua precedente fase creativa. Composto interamente in lingua inglese, registrato, mixato e prodotto tra Pesaro, Londra, Manchester, Milano e in un appartamento trasformato in sala di registrazione nel sud di Berlino, il disco inizia a prendere forma durante il post Covid-19.
«Il periodo pandemico ha coinciso per me con un momento di forte riflessione in cui ho cercato di capire che cosa sia davvero a non farci respirare», racconta il musicista. «Il mio ultimo EP, che vedeva la partecipazione di Percy Jones, bassista dei Brand X e dei Soft Machine, nasceva durante le costrizioni legate alla pandemia. Dopo quel lavoro intitolato I Can’t Breathe ho sentito la necessità di ampliare il mio messaggio, ho così iniziato a scrivere personalmente oltre le musiche anche i testi delle mie canzoni per mettere maggiormente a fuoco la realtà che mi circondava».
Il risultato? Unnatural Self è un disco in cui immergersi da cima a fondo per lasciarsi trasportare da canzoni colme di guizzi elettronici, vicine tanto al synth-pop quanto al rock e all’avant-garde, con richiami ad elementi post-punk e alla new wave, capaci di far affiorare in un contesto attuale mondi sonori sommersi e risonanze ricche da scoprire. Un brano dopo l’altro si susseguono atmosfere eleganti e raffinate: rivelatrici in Perfect Machine World; visionarie in Spiritual Home; quasi angosciose e malinconiche in Ballet Mécanique; fino all’ambient dal respiro cosmico nel breve strumentale Tabula Rasa. Un lavoro che si avvale del contributo di numerosi artisti tra cui Kenny Hyslop (Simple Minds), Andy Wickett (Duran Duran), Livio Magnini (Bluvertigo), Fulvio Muzio (Decibel), Franco Caforio (Litfiba), Chris Haskett (David Bowie, Tool) e che mette insieme sviluppo tecnologico e fragilità della natura, fino alla follia della guerra e la salvaguardia dell’ambiente.
Paolo Tarsi ha attraversato molti luoghi differenti lungo l’arco del suo percorso musicale, riuscendo a condensare in un unico universo musicale lo spirito sperimentale e la forma canzone. Il suo multiforme ingegno gli ha permesso di collaborare con figure di primo piano dell’avanguardia, della scena elettronica e del rock e di pubblicare con etichette come Cramps e Trovarobato prima di fondare la sua label Anitya Records.
Informazioni e prevendite: Teatro Rossini 0721 387621 e biglietterie circuito AMAT/vivaticket (anche on line). Inizio concerto ore 21.