Divenuta ormai una consuetudine, il Teatro Rossini di Pesaro annuncia con largo anticipo e come primo teatro delle Marche la stagione di prosa 2019/20 nata dalla collaborazione tra il Comune di Pesaro e l’AMAT. Ventotto serate di spettacolo per sette titoli, di cui una prima assoluta con residenza di allestimento, animano il cartellone che prende avvio a ottobre per completarsi ad aprile.
L’inaugurazione della stagione dal 17 al 20 ottobre è con Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams al Rossini in prima assoluta al termine di una residenza di allestimento. Il dramma, premio Pulitzer nel ’47, è affidato alla regia di un grande maestro di fama internazionale Pier Luigi Pizzi, fondatore con Giorgio De Lullo, Romolo Valli e Rossella Falk della “Compagnia dei giovani”. Il ruolo di Blanche Du Bois è assegnato a Mariangela D’Abbraccio, grande interprete del nostro teatro e quello di Stanley Kowalski a Giulio Corso, talentuoso attore emergente. La produzione dello spettacolo è di Gitiesse Artisti Riuniti con Teatro Stabile Biondo di Palermo è realizzata in collaborazione con AMAT e Comune di Pesaro. Dal 21 al 24 novembre il Teatro Rossini accoglie Michele Riondino – ammirato al cinema e sul piccolo schermo nella serie Il giovane Montalbano – con un eterogeneo gruppo di attori tra cui Francesco Bonomo ne Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov. Il romanzo, pieno di colori potenti e assoluti, capace di rapire il lettore nei suoi momenti ironici, come in quelli più graffianti e negli abbandoni lirici, pervade di sé anche il lavoro drammaturgico, creato con sensibilità e misura da Letizia Russo e portato in scena dal talento del regista Andrea Baracco. Italian Family con Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales – in scena dal 12 al 15 dicembre – è un viaggio attraverso gli ultimi cento anni di storia del nostro Paese. “Ricalcando i toni divertenti e amari della commedia all’italiana la narrazione – si legge nelle note di regia di Massimiliano Bruno – ci porta a compiere un vero e proprio viaggio nel tempo, dagli albori del secolo scorso fino ai giorni nostri. Al centro del racconto questa nostra Italia confusa, spaesata, bistrattata e vilipesa che barcolla da una vita ma non casca mai”. Dal 16 al 19 gennaio al Teatro Rossini giunge una commedia tutta al femminile, Figlie di Eva di Michela Andreozzi, Vincenzo Alfieri e Grazia Giardiello, con Maria Grazia Cucinotta, Vittoria Belvedere e Michela Andreozzi per la regia di Massimiliano Vado. Tre donne sull’orlo di una crisi di nervi sono legate allo stesso uomo, un politico spregiudicato, corrotto e doppiogiochista, candidato premier delle imminenti elezioni. Un po’ Pigmalione, un po’ Club delle prime mogli, un po’ Streghe di Eastwick, Figlie di Eva è la storia di una solidarietà ma anche della condizione femminile, costretta a stare un passo indietro ma capace, se provocata, di tirare fuori risorse geniali. Leo Gullotta diretto dalla regia di Fabio Grossi è il protagonista dal 30 gennaio al 2 febbraio di Pensaci, Giacomino di Luigi Pirandello, testo scritto nel 1917 dal premio Nobel agrigentino e tutt’ora di grande contemporaneità. Tutti i ragionamenti, i luoghi comuni, gli assiomi pirandelliani sono presenti in questo testo di condanna di una società becera e ciarliera, dove il gioco della calunnia, del dissacro e del bigottismo è sempre pronto a esibirsi. Miseria e nobiltà dal 13 al 16 febbraio è uno spettacolo incisivo: si ride, ma soprattutto si ragiona in questa encomiabile edizione della celebre commedia di Eduardo Scarpetta che si colora di sfumature dark e atmosfere inattese diretta da Luciano Melchionna e interpretata da due empatici beniamini della scena come Lello Arena e Tonino Taiuti affiancati da un nutrito gruppo di attori. “Sono personaggi che trascinano i propri corpi come fantasmi – afferma Luciano Melchionna – affamati di cibo e di vita. Ancora oggi, tra commedia dell’arte e tragicomica attualità, i personaggi di Scarpetta vivono e scatenano il buonumore e le mille possibili riflessioni che l’affresco satirico di un’intera umanità può suggerire”. Un nemico del popolo di Henrik Ibsen, al Teatro Rossini dal 26 al 29 marzo, è la nuova sfida firmata da Massimo Popolizio – in scena con Maria Paiato e un numeroso gruppo di attori – per indagare i temi del potere, della corruzione, della responsabilità etica per l’ambiente. L’opera del drammaturgo norvegese assume dal nostro “oggi” una inedita forza comunicativa, senza ridursi a un mero atto di accusa contro la speculazione e non cessa di raccontare, con spietata lungimiranza, il rischio che ogni società democratica corre quando chi la guida è corrotto e la maggioranza soggiace al giogo delle autorità pur di salvaguardare l’interesse personale.
Vendita nuovi abbonamenti dal 2 ottobre presso biglietteria del Teatro Rossini tel. 0721 387621.