Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024, main partner Gruppo Hera, continua a danzare con la stagione dedicata all’arte coreutica al Teatro Sperimentale, nata su iniziativa del Comune di Pesaro con l’AMAT e con il contributo di Regione Marche e Ministero della Cultura.
Sabato 3 dicembre in prima ed esclusiva regionale appuntamento con Patria coreografia di Roberto Zappalà, terza tappa del progetto Sudvirus e prologo di Transiti Humanitatis da un’idea di Nello Calabrò e Roberto Zappalà, che vede in scena sette straordinari danzatori – Filippo Domini, Anna Forzutti, Fernando Roldan Ferrer
Silvia Rossi, Joel Walsham, Valeria Zampardi, Erik Zarcone – sulle musiche di Herbert, Vivaldi, Paganini, Beethoven, Bach e Haydn.
Concepito nel 2013 con il titolo Anticorpi, dal 2017 lo spettacolo cambia in Patria. Zappalà vuole così dare peso e rilevanza a quelle situazioni scenico/coreografiche già presenti e così “rileggere” il concetto di patria alla luce della situazione attuale dove “globalizzazione e immigrazione fanno emergere tutta la fragilità delle democrazie e dei valori liberali, mentre spinte populistiche ne destabilizzano i fondamenti politici e sociali”.
Il linguaggio coreografico si sviluppa in una partitura convulsa e minuziosa con i danzatori della compagnia sul palcoscenico/vetrino che replicano e ritrasmettono l’apparente caoticità di virus microscopici. Ma, come nella vita, il caos è organizzato e i danzatori si disperdono e si allontanano da un centro vorticoso per poi ritornarvi alla ricerca di un suolo/approdo che non è soltanto quello interno al palcoscenico ma anche il “soli” di un diritto ingiustamente negato. E, se in laboratorio spesso si utilizzano liquidi di contrasto per meglio scoprire e seguire nuovi percorsi della materia che si intende analizzare, allo stesso modo, in Patria, un preludio di Bach e uno scioglilingua siciliano ripetuto come un mantra si insinuano nel tessuto percussivo/ossessivo della musica elettronica per indicare nuovi percorsi estetici e narrativi. Una creazione sull’appartenenza declinata dal corpo/voce dei danzatori attraverso quelle manifestazioni assolute di appartenenza che sono gli inni, un monito contro la “retorica nazionale”, un monito che ci riguarda tutti nel nostro agire quotidiano e un’esortazione a non dimenticare il finale de Le città invisibili di Calvino, sperando di riuscire sempre a distinguere nell’inferno/mondo che ci circonda “quello che inferno non è, e dargli spazio.”
Le luci e i costumi sono di Roberto Zappalà, gli effetti sonori di Salvo Noto. La produzione è di Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza Centro di Rilevante Interesse Nazionale, in collaborazione con Fondazione Nazionale della Danza (Reggio Emilia), il progetto Sudvirus è stato realizzato in collaborazione con GoteborgsOperan Danskompani e Civitanova Danza/AMAT, con il sostegno di MiC e Regione Siciliana Ass.to al Turismo, Sport e Spettacolo.
Con la stagione di danza torna anche Oltre la Scena, ciclo di brevi incontri online (Zoom) pensati per esplorare gli spettacoli in programma. L’introduzione alla visione di Patria sarà a cura di Francesca Pedroni, giornalista, critico e studiosa di danza, giovedì 1 dicembre alle ore 18 (per richiedere le credenziali di accesso al collegamento c.tringali@amatmarche.net).
Biglietteria presso Teatro Sperimentale 0721 387548, prevendite anche alla biglietteria Tipico.tips 0721 34121 – 340 8930362 e circuito vivaticket. Informazioni AMAT 071 2072439, www.teatridipesaro.it, www.amatmarche.net. Inizio spettacolo ore 21.