Martedì 7 febbraio al Teatro Sperimentale di Pesaro al termine di una residenza di allestimento, appuntamento con Cantiere aperto per “Tre sorelle” di Muta Imago, una riscrittura del testo di Cechov di Riccardo Fazi per la regia di Claudia Sorace, parole lontane che entrano in relazione con il sentire attuale grazie all’interpretazione di Federica Dordei, Monica Piseddu, Arianna Pozzoli.
L’appuntamento – un invito al pubblico a condividere non lo spettacolo nella sua forma definitiva ma l’affascinante genesi che porta ad essa – è una tappa dell’articolato cartellone di TeatrOltre, festival ideato e realizzato all’insegna della multidisciplinarietà dall’AMAT con i Comuni del territorio tra i quali quello di Pesaro, palcoscenico sempre più ampio per le più importanti esperienze dei linguaggi contemporanei realizzato con il contributo di Regione Marche e MiC.
“Pensiamo alle Tre Sorelle e le immaginiamo sole – si legge nelle note allo spettacolo di Muta Imago – tra le fragili pareti di una casa che è il ricordo di una casa. Fuori dal tempo. Bloccate nello spazio. Senza punti di riferimento, ma non per questo dome, pacificate, ma anzi, sempre colte nel pieno del loro tentativo di tornare. Sempre pronte a ricominciare, a cercare nuove maniere di ricreare un centro, di liberarsi del presente, tornando al passato per riappropriarsi del futuro. Lavoriamo a una riscrittura del testo di Cechov per capire come queste parole lontane possano entrare in relazione con il sentire attuale. Una riscrittura che mette al centro degli eventi le tre donne protagoniste del dramma: tre donne, tre esuli, rimaste ormai sole. Liberate di tutte le presenze maschili che hanno attraversato la loro vita, la loro casa. Rimaste sole, forse finalmente libere, a fare i conti con ciò che è stato e ciò che sarà.
Gli eventi raccontati nel dramma di Cechov sono già accaduti, o forse, devono ancora accadere, fatto sta che nel rifugio, nella casa, sono rimaste solo loro: hanno abbandonato il mondo e il mondo le ha dimenticate. Nella stanza principale della casa le tre donne evocano tempi e persone, come in un racconto di fantasmi. Il testo-matrice sarà rappresentato dalle battute delle Sorelle, linea drammaturgica principale dalla quale si apriranno come in un origami fantastico le voci e gli eventi legati agli altri protagonisti del dramma. Sarà solo a partire dalle loro parole, dai loro corpi, dai loro giochi che le tracce del dramma cechoviano affioreranno. Utilizzano la materia prima della ripetizione per tornare all’infinito a dare vita a figure che appartengono ormai al loro passato, in un esercizio continuo di possessione e di esorcismo allo stesso tempo. La casa è letteralmente infestata da queste presenze.
Parole, battute, opinioni, gesti, azioni, tutto serve nel disperato tentativo di proteggersi dalla mancanza di senso: le voci di persone lontane nel tempo e nello spazio, raccolte e salvate, che continuano a risuonare da telefoni e radio. La morte del padre, l’abbandono di Versinin, le dichiarazioni d’amore di Tuzenbach, i discorsi sul tempo e sul futuro, il carnevale notturno, l’incendio: scene e momenti riaffiorano e ritornano, all’interno di una sorta di capsula temporale che attraversa gli anni, ripresentandoli ogni giorno. Possessioni, incontri, incarnazioni, viaggi nel tempo che si chiedono e ci chiedono, così come faceva Virginia Woolf nelle ultime pagine dei suoi diari, mentre la guerra infuriava su Londra”.
Le musiche originali sono di Lorenzo Tomio, il disegno scene di Paola Villani, direzione tecnica e luci di Maria Elena Fusacchia, costumi di Fiamma Benvignati. Lo spettacolo è una coproduzione di Index Muta Imago / Teatro di Roma – Teatro Nazionale, in collaborazione con AMAT & Teatri di Pesaro per Pesaro 2024. Capitale Italiana della Cultura, con il sostegno di Festival delle Colline Torinesi TPE/Teatro Piemonte Europa. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti disponibili. Inizio ore 19. Info 0721 387548.