Si avvia alla conclusione la stagione di prosa del Teatro Sperimentale di Pesaro – promossa dal Comune e dall’AMAT con il contributo di Regione Marche e MiC – con Edipo re. Una favola nera del Teatro dell’Elfo, un viaggio visionario e musicale in compagnia di Edipo in scena dal 17 al 22 maggio. Dopo gli spettacoli dedicati a Lewis Carroll ed Edgar Allan Poe, Ferdinando Bruni e Francesco Frongia continuano la loro ricerca di segni perturbanti, questa volta aiutati dalla genialità di Antonio Marras, che firma i costumi-scultura e dalla presenza in scena, accanto allo stesso Ferdinando Bruni, di Edoardo Barbone, Mauro Lamantia e Valentino Mannias.
Una mostra, Vestire il mito. Disegni e studi preparatori di Antonio Marras per Edipo Re, allestita negli spazi del Teatro Sperimentale introduce lo spettatore alle atmosfere dello spettacolo.
«Il nostro viaggio verso Tebe -scrivono Ferdinando Bruni e Francesco Frongia nelle note allo spettacolo – è un viaggio attraverso uno delle leggende più note che ci arrivano dal mondo remoto, eppure vicinissimo, della civiltà greca: l’Edipo re. Una vicenda che ha l’andamento di una favola, con tanto di principe/bambino abbandonato sui monti da un pastore che aveva ricevuto da due genitori snaturati l’ordine di farlo morire, con l’uccisione di un mostro da parte del bambino, diventato nel frattempo impavido cavaliere, con il premio di una bella regina in sposa e di una corona di re. Come tutto questo vada a finire, come il ‘vissero felici e contenti’ si ribalti in catastrofe è cosa piuttosto nota ed è fonte di ispirazione per innumerevoli variazioni che, dal capolavoro di Sofocle, arrivano fino al secolo appena concluso, passando per Seneca, Dryden e Lee, Thomas Mann, Hoffmansthal, Cocteau, Berkoff. Ed è quello che vogliamo raccontare nel nostro spettacolo, coniugando la tragedia con la fiaba. Una fiaba nera, intendiamoci, una macchina infernale (come la chiama Cocteau), un meccanismo inarrestabile in cui ogni verso, ogni parola si fanno irti e frementi di dolorosa ironia e ambiguità. […] Edipo vive in una perenne contraddizione causata da quello che sa, ma soprattutto da quello che non sa di sapere e questa trappola alla fine scatta su di lui e lo conduce proprio nel posto da cui sarebbe voluto scappare. La tragedia dà voce ai complessi rapporti che intercorrono fra libertà e necessità, che sono tra i valori fondativi del nostro essere uomini e rappresenta per noi, creature del ventunesimo secolo, una sfida che ci mette di fronte a tutto quello che non riusciamo a controllare con le armi della ragione, grande mito della modernità. […] Anche se la tragedia ci arriva da un mondo lontano, anche se le sue storie prendono ispirazione da narrazioni ancora più remote, è difficile immaginare qualcosa di più adatto alla nostra epoca di questa forma d’arte che descrive la transizione tra un vecchio mondo che sta scomparendo e un nuovo mondo di cui ancora sappiamo molto poco».
Traduzione e adattamento sono di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia. I costumi sono realizzati da Elena Rossi e Ortensia Mazzei, le maschere da Elena Rossi, le luci sono di Nando Frigerio, il suono di Giuseppe Marzoli.
Sabato 21 maggio alle ore 17 al Teatro Sperimentale si conclude anche Oltre la Scena, incontro con la compagnia per arricchire la proposta culturale del teatro e della città, invitata a partecipare per conoscere meglio il fascino della grande macchina dello spettacolo.
Inizio spettacoli: feriali ore 21, sabato ore 19, domenica ore 17. Biglietteria presso Teatro Sperimentale 0721 387548 e circuito AMAT / vivaticket. Informazioni AMAT 071 2072439, www.teatridipesaro.it, www.amatmarche.net.