ideazione e coreografia Daniele Ninarello
danza Compagnia Daniele Ninarello
musiche Dan Kinzelman
dramaturg Gaia Clotilde Chernetich
consulenza Elena Giannotti
luci Gianni Staropoli
produzione Codeduomo / Compagnia Daniele Ninarello
coproduzione Centre Chorégraphique National de Rillieux-la-Pape /Direction Yuval Pick
progetto realizzato all’interno di Sharing&Moving/International Residencies
con il sostegno di MosaicoDanza/ Festival Interplay
e Fondazione Piemonte dal Vivo/Circuito Regionale Multidisciplinare di Spettacolo dal Vivo Lavanderia a Vapore/Centro Regionale per la Danza
KLAP Maison pour la danse – Kelemenis & cie di Marsiglia
Armunia/Festival Inequilibrio, Festival Oriente Occidente / CID Centro Internazionale della Danza con il sostegno di Centro di Residenza della Toscana
(Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro), Fondazione Teatro Comunale di Vicenza
CID Centro Internazionale della Danza di Rovereto, Teatro Akropolis (Genova)
artista residente a progetto presso Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico/CZD produzione in collaborazione con Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico/CZD
con il supporto di CSC Centro per la Scena Contemporanea
con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
in collaborazione con AMAT per Civitanova Casa della Danza – progetto di Residenza sostenuto da Regione Marche e MiBACT
progetto realizzato con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore
coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
Pensavo che se fossi arrivato al tessuto che ci costituiva, sarei stato contemporaneamente ciò che lo manteneva, lo nutriva, l’animava. P.Sollers.
Questa mia nuova creazione coreografica nasce dal desiderio di affrontare il tema della riunificazione, la nostalgia dell’unisono. La prima suggestione arriva dalla visione di Pastorale (Rhythm), di Paul Klee. Pastorale è il terzo lavoro di un ciclo di quattro rituali coreografici esperienziali concepiti a partire dalla creazione di pratiche anatomiche che si dispiegano nel comporre la dimensione spaziale e coreografica del rituale.
Durante le varie fasi di ricerca Pastorale prende spunto da un aforisma del compositore americano Moondog: “Non ho intenzione di morire in 4/4!” Il mio interesse a lavorare con la sua musica nasce dal desiderio di esplorare l’universo che l’ha generata, caratterizzata da quello che lui definiva “Snaketime” un ritmo scivoloso. Un altro incontro fondamentale per questo lavoro è stato il testo Numeri di Philippe Sollers, composto da cento capitoletti numerati in serie di quattro, che narra il nostro esistere su questa terra come un costante inseguimento, un costante derivare l’uno dall’altro. In Pastorale, la coreografia vuole essere l’accorgimento creato per emergere da sé e accedere all’altrove, per unirsi al fuori e all’altro che è prossimo a noi. Si punta a cercare una continua accordatura, una catena ritmata, una salda alleanza tra corpi che generano una danza che si dipana come un moto perpetuo; come se la mente corporea vivesse costantemente in allerta, attenta a tutti i suoni, ai ritmi da cogliere e ordinare. In questo modo, essa può accedere a un sistema in grado di intonare il proprio corpo ad un ritmo universale. Questa pratica sarà una risorsa per creare uno spazio emotivo in cui esplorare la fragilità di questo legame, e i rischi associati alla sua perdita. Attraverso la composizione coreografica, l’obiettivo è quello di creare un processo mantrico che permetta ad ogni performer di avvicinarsi gradualmente e allinearsi con il collettivo. Nella continua accordatura tra i corpi è possibile intravedere la nascita di una mente collettiva che ridistribuisce costantemente i corpi e gli eventi, un rituale cui affidarsi, nel tentativo di cogliere e cavalcare quell’intangibile empatia e sintonia che esiste tra loro, capace di trasportarli attraverso una nuova apertura di luce, via di fuga per raggiungere quell’altrove che è puro stato di grazia. In particolare, il lavoro si sviluppa attraverso la creazione di un sistema di segni, a disposizione dei danzatori come strumenti con cui allinearsi gradualmente l’uno con l’altro. Questi segni nascono da una costante descrizione percettiva delle dinamiche che li circondano nel percorrere la matrice coreografica che li produce costantemente. I segni emergono come descrizione di natura percettiva delle dinamiche circostanti in cui una matrice coreografica produce costantemente variazioni di ritmo e di spazio. Così i movimenti di un corpo generano risonanze in quelli vicini, come una serie di onde concentriche in espansione, che gradualmente si rafforzano a vicenda nel tentativo di afferrarsi, raggiungersi per non perdersi. Una riflessione quindi, sul senso di cooperazione nella contemporaneità, sulla necessità di tornare ad un processo inclusivo e di ascolto reciproco. Sulla cura costante verso questo funzionamento che ci svela inscritti gli uni negli altri.
CAGLI_TEATRO COMUNALE 6 maggio ore 21
Biglietti da 8 a 10 euro in prevendita QUI
Teatro Comunale 0721 781341
Biglietteria aperta il giorno precedente la rappresentazione dalle 17 alle 19.30
il giorno di spettacolo dalle 17 fino ad inizio rappresentazione