ANCONA, 23 mar. 2012 – Stupisce e sconcerta l’attenzione quasi esclusiva che la vice-presidente del Consiglio Regionale Paola Giorgi dedica da tempo all’AMAT, su cui sembra aver concentrato la sua intera attività politica. Riguardo a quanto emerso nell’intervento sulla sua interrogazione sulla “Giornata delle Marche 2011”, l’AMAT ha semplicemente operato in quanto la Regione Marche è un suo associato.
ANCONA, 23 mar. 2012 – Stupisce e sconcerta l’attenzione quasi esclusiva che la vice-presidente del Consiglio Regionale Paola Giorgi dedica da tempo all’AMAT, su cui sembra aver concentrato la sua intera attività politica.
Purtroppo, come spesso accade quando si è mossi da ragioni non del tutto dicibili, sbaglia obiettivi, confonde scopi e numeri, fino a formulare gravi inesattezze.
Riguardo a quanto emerso nell’intervento sulla sua interrogazione sulla “Giornata delle Marche 2011”, l’AMAT ha semplicemente operato in quanto la Regione Marche è un suo associato.
I servizi che la Regione ha richiesto all’AMAT nell’occasione, infatti, rientrano pienamente fra gli scopi statutari dell’Associazione, “strumento unitario degli enti locali e degli organismi che considerano le attività teatrali un bene culturale di rilevante interesse sociale e ne promuovono lo sviluppo e la diffusione” (art.1). Naturalmente ogni associato si avvale dell’AMAT per le attività che gli sono proprie: se un Comune chiederà all’AMAT di organizzare la propria stagione teatrale, un ente come la Regione Marche non può che utilizzarlo per progetti di altra natura e respiro, come la splendida esperienza a New York (che l’consideriamo una sorta di modello ideale) testimonia perfettamente. In tal senso, l’AMAT – come recita il suo Statuto – organizza “attività di promozione quali convegni, seminari, nonché tutte le altre iniziative volte ad incentivare lo sviluppo delle attività teatrali e la partecipazione del pubblico”, definizioni in cui ben rientra la Giornata delle Marche.
In questa esclusiva direzione, anche in questa occasione l’AMAT ha svolto i suoi servizi con la grande cura che gli è propria, anzi con la particolare attenzione dovuta ad una manifestazione così importante per l’identità della nostra regione.
Poiché la Giornata delle Marche 2011 – svoltasi a Recanati – è stata dedicata al confronto con l’eredità di Giacomo Leopardi, all’AMAT è stato chiesto di curare due degli interventi centrali della manifestazione, entrambi di natura teatrale, di ospitalità e non di produzione: la conferenza-spettacolo di Corrado Augias “Leopardi e l’Italia” (il 9 dicembre) e il recital dell’attrice Isabella Ferrari con l’accompagnamento musicale del M° Culiani, su testi di Leopardi (il 10 dicembre).
Il coinvolgimento dell’AMAT inoltre si è reso necessario in quanto il Comune di Recanati ha affidato all’Ente, dalle scorse stagioni, la gestione del Teatro Persiani ove si è svolta gran parte della manifestazione. Nell’ambito della convenzione di gestione l’AMAT cura direttamente, sostenendone i costi, tutti i servizi legati all’apertura della struttura (dalla custodia, al servizio di sala, alla vigilanza, ai vigili del fuoco fino alle pulizie) e quelli che si rendono necessari all’organizzazione delle manifestazioni.
Il contributo di € 15.000,00 erogato per l’iniziativa è stato destinato interamente a copertura delle spese sostenute per le due giornate di attivazione del Teatro, per i compensi, comprensivi di contribuzioni Enpals, al giornalista Augias, all’attrice Isabella Ferrari e al musicista che ha accompagnato il recital, per i trasporti e all’ospitalità degli artisti e per il resto delle spese organizzative.
È ben strano dunque che un vice-presidente dell’assemblea legislativa di un consiglio regionale impegni il tempo in interrogazioni inconsistenti come quella sulla “Giornata delle Marche 2011. Impegno Pro AMAT”, ultima in ordine di tempo. E forse anche gravemente inopportuno, in quanto, formulate da quello scranno, tali parole assumono inevitabilmente un’aura di intimidazione.
È difficile non chiedersi quale sia lo scopo nell’accanirsi a mettere in ombra un soggetto pubblico come l’AMAT, da 36 anni centrale per le attività che svolge e per la cultura nelle Marche e di cui la stessa Regione è socio, finanziariamente e gestionalmente sano, che a differenza di altri – come la Giorgi sa bene – non ha mai beneficiato di interventi pubblici di ripiano economico di disavanzi nati dalla cattiva conduzione.
Ma la risposta – molto distante dalle ragioni che vengono pubblicamente dichiarate – è forse più facile di quanto non si creda.