Una commedia nera, una macchina fatta di trovate, energia, divertimento, Il Delitto di via dell’Orsina arriva in scena al Teatro Sanzio di Urbino giovedì 15 dicembre e al Teatro La Nuova Fenice di Osimo il 17 dicembre nelle stagioni di prosa promosse dai rispettivi Comuni con l’AMAT e con il contributo di Regione Marche e MiC.
Protagonisti dell’allestimento sono Massimo Dapporto, Antonello Fassari, Susanna Marcomeni diretti dalla mano sapiente di Andrée Ruth Shammah, che firma anche l’adattamento, per uno degli atti unici più conosciuti di Eugène-Marin Labiche, padre nobile del vaudeville, talento prolifico e sopraffino capace di svelare, con indiavolate geometrie di equivoci e farse, il ridicolo nascosto sotto i tappeti della buona borghesia.
Due uomini, un ricco nobile ed elegante (Massimo Dapporto) e un proletario rozzo e volgare (Antonello Fassari), si risvegliano nello stesso letto, hanno le mani sporche, le tasche piene di carbone e non ricordano nulla di quanto accaduto la notte precedente. Quando dal giornale apprendono della morte di una giovane carbonaia si convincono di essere stati loro a commettere l’omicidio. Per i due protagonisti, disposti a tutto pur di sfuggire alla colpa e mantenere le apparenze, non resta che far sparire ogni prova. Andrée Ruth Shammah che firma la regia e, assieme a Giorgio Melazzi, l’adattamento, mantiene intatta la struttura della pochade e del gioco indiavolato degli equivoci ma vira al noir seminando inquietudini all’ombra di qualcosa che incombe. La Francia perbenista e ottocentesca di Labiche diventa l’Italia del primo dopoguerra, pre-fascista e conformista. Alcune battute e personaggi sono “rubati” da altri lavori del drammaturgo francese per dare più spessore alle sottotrame e rendere più stratificata la vita che c’è dentro. Un sottile turbamento, fatto di piccole sospensioni, guida gli attori. Clownerie e astrazione beckettiana, il ritmo del vaudeville e la tradizione del teatro brillante italiano si incontrano in un vaudeville noir che fa ridere e pensare e che con i suoi vorticosi intrecci riesce a raccontarci, in modo non scontato, il disorientamento che stiamo attraversando. Un atto unico che spinge sul gran gioco del teatro e delle sue possibilità, in cui si inseriscono couplets cantati. Una vicenda fatta di tensioni che gioca con i tanti tic di oggi e mette in scena il contrasto tra come vogliamo apparire e come siamo davvero dentro la solitudine che ci attanaglia.
La traduzione del testo è a cura di Andrée Ruth Shammah e Giorgio Melazzi. Completano il cast dello spettacolo – prodotto da Teatro Franco Parenti e Fondazione Teatro della Toscana – Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella, Luca Cesa-Bianchi. Le musiche sono di Alessandro Nidi, le scene di Margherita Palli, i costumi di Nicoletta Ceccolini e le luci di Camilla Piccioni.
Informazioni presso biglietterie dei teatri, Urbino 0722 2281, Osimo 071 9307050, AMAT 071 2072439 e circuito biglietterie vivaticket, anche per la vendita on line. Inizio spettacoli: Urbino ore 21, Osimo ore 21.15.