Monologo per voce femminile e altra voce recitante
Con Fisarmonica
Uno spettacolo in tempo di guerra
Che ha come antidoto per ottenere la pace l’amore e il sesso!
di Aristofane
con Mario Scaletta
e Andrea Nicolini alla fisarmonica
traduzione, adattamento e Regia Nicasio Anzelmo
costumi Graziella Pera
musiche originali Andrea Nicolini
movimenti coreografici Barbara Cacciato
Affrontare questo testo necessita una presa di posizione nei riguardi dei vari importantissimi temi che la scrittura di Aristofane riesce ad affrontare. La guerra, l’emancipazione femminile, pacifismo e la condizione della donna.
Anche se oggi il tema dell’emancipazione può risultare fuori moda rimane pur sempre interessante verificare come nella drammaturgia antica questo valore aggiunto abbia avuto il suo sviluppo ad iniziare da Euripide (una per tutte Medea). In questo testo questa emancipazione si sviluppa attraverso una fattiva collaborazione tra donne, anche di diverse città, che appaiono qui più che mai consce delle loro possibilità nell’imporre la propria volontà agli uomini. Le donne, che di solito sono sottomesse, (I loro compiti principali erano in quello di procreare – funzione estremamente importante in un tempo in cui le guerre con le città nemiche erano molto frequenti – e badare alle questioni domestiche) in questo testo rovesciano il mondo maschilista per ottenere con al parità di sesso, impensabile a quei tempi, la pace.
In questo allestimento la regia, invece, ha preferito soffermarsi sulla guerra. Un’analisi spietata della guerra, senza tralasciare gli altri temi che se pur importati sono qui subalterni alla linea di traduzione e di adattamento del testo.
E’ uno spettacolo pensato in un periodo di “guerra”, di altra natura (ma sempre di guerra si tratta). Regolamentato dalle future “condizioni speciali per la messa in scena” 3 attori raccontano e vivono la Lisistrata di Aristofane. E’ una mise en espace preparatoria ad un più complesso e completo allestimento per il 2021. E’ un gioco musicale, una commedia musicale, dove Lisistrata e i personaggi, aiutati dalle canzoni, narrando cos’è la guerra, invitano ad usare “l’antidoto” per la pace: l’amore e il sesso.
Nella Atene del V secolo a.C. la vita sociale delle donne libere era fortemente limitata: esse non avevano accesso alle cariche pubbliche, né ad un’istruzione adeguata. Passavano quindi la quasi totalità del loro tempo in casa e non erano mai presenti nei luoghi pubblici ateniesi, come l’agorà ed il ginnasio. Non è chiaro, invece, se potessero assistere alle rappresentazioni teatrali. Le donne delle famiglie meno abbienti avevano spesso la necessità di trovarsi un lavoro esterno (ad esempio lavandaia, tessitrice, nutrice); questo, se costituiva senz’altro un aggravio di fatica per la donna, poteva però essere un’occasione di maggiori relazioni sociali.
Il compito di scegliere il marito spettava di solito alla famiglia. Una ragazza era considerata in età da marito dai 14 anni circa, e veniva data in sposa, in genere, a uomini sulla trentina, insieme ad una dote per il suo mantenimento. La moglie non poteva amministrare la propria dote (tale compito spettava al marito), ma se essa era abbastanza consistente, poteva permettere alla donna di non avere problemi economici per tutta la propria vita.
Atene, che pure fu all’avanguardia tra le poleis greche sotto molti aspetti, non era probabilmente tra le città che garantivano maggiore libertà alle donne: a Sparta esse potevano disporre liberamente dei propri averi; inoltre, proprio come gli uomini, si allenavano facendo ginnastica.Questo fa supporre che avessero anche una maggiore vita sociale.
FALERONE_TEATRO ROMANO 9 agosto 2020 ore 21.30
Biglietto euro 15 ridotto euro 12
APERITAU
09.08 Falerone
Teatro Romano, ore 19.30
VISITA GUIDATA AL TEATRO ROMANO
a cura di Comune di Falerone e Associazione Minerva
posti limitati, prenotazione obbligatoria
Info e prenotazioni AMAT 071 2075880 lun-ven 10/16
Infoline 331 8608346 il giorno della visita dalle ore 10