con Maria Sara Amenta, Fabio Camassa, Valeria D’Angelo
Francesco Di Crescenzo, Eleonora Di Raffaele
Lorenzo De Santis, Riccardo Mori, Francesca Vecchiato
regia Silvia Ponzo
produzione Opificio03-Cantiere teatrale
Per mettere in luce le tematiche che vengono ritenute centrali in questa visione della tragedia, si è voluti partire da un lavoro sul testo volto a mantenere fedeli i versi di Euripide ma ad arrivare anche al loro centro, al loro nucleo. Un lavoro dunque che preferisce, soprattutto per quanto riguarda i cori, ma non solo, affidarsi alla potenza delle immagini, a lasciare che le parole sgorghino e riempiano la scena solo quando strettamente necessario, pur non tradendo in nulla, come si diceva, il testo euripideo. Tutta la messinscena dunque è un’unione tra immagine e parola, tra corpo che vive e rappresenta e pensiero che si anima nelle parole e nella voce. E questo sarà esemplare nei cori delle Baccanti, ridotti testualmente all’osso per recuperare quella dimensione anche di danza e canto dei cori greci originali, ma rivisitati in chiave moderna: le baccanti sono ora mistiche sacerdotesse, ora danzatrici melodiose, ora combattive guerriere, ogni fibra del loro corpo partecipa alla creazione di un ambiente, un’immagine, un’atmosfera diversa che muta a seconda dell’evolversi della tragedia.
La dicotomia tra fisico e metafisico, tra materiale e spirituale di cui si parlava sopra avrà corrispondenza nella grammatica della messinscena: le Baccanti e Dioniso che rappresentano il mistico e lo spirituale avranno dunque un movimento più simbolico, danzato, immaginifico in quanto portatore di immagini; Penteo, così come il pastore e il messaggero, avranno invece un corpo e un movimento più quotidiano che cambierà nel corso della tragedia a mano a mano che l’ultraterreno e la sua forza terribile irromperà nelle loro vite. A metà stanno Cadmo e Tiresia che in questa visione della tragedia rappresentano la via di mezzo tra il mistico e il materiale: sono gli uomini comuni, che accettano il divino pur non cadendo nell’eccesso (e, da notare, per due ragioni ben diverse: Tiresia rappresenta la scienza illuminata, la ragione che conosce e che comprende la necessità dell’inconoscibile, Cadmo la saggezza popolare che vive il misticismo con una punta di sano pragmatismo).
Silvia Ponzo
DAL 21 AL 24 LUGLIO, DALLE ORE 19 | CASTELLEONE DI SUASA [ANFITEATRO ROMANO]
FOOD TRUCK
A CURA DI COLLETTIVO COLLEGAMENTI
CASTELLEONE DI SUASA_Area Archeologica dal 22 luglio ore 21.30
in collaborazione con
Collettivo Collegamenti
per Insuasa Festival
Biglietti euro 10 ridotto 8 in prevendita QUI
Biglietteria Anfiteatro Romano di Suasa 339 1717201 – 334 207 6462
la sera di spettacolo dalle ore 19.30