di Bertolt Brecht
traduzione Roberto Menin
progetto ed elaborazione drammaturgica Elena Bucci, Marco Sgrosso
regia Elena Bucci
con la collaborazione di Marco Sgrosso
con Elena Bucci, Marco Sgrosso, Maurizio Cardillo, Andrea De Luca
Nicoletta Fabbri, Federico Manfredi, Francesca Pica
Valerio Pietrovita, Marta Pizzigallo
disegno luci Loredana Oddone
musiche originali eseguite dal vivo Christian Ravaglioli
cura e drammaturgia del suono Raffaele Bassetti
macchinismo e direzione di scena Viviana Rella
supervisione ai costumi Ursula Patzak in collaborazione con Elena Bucci
scene e maschere Stefano Perocco di Meduna
produzione CTB Centro Teatrale Bresciano, ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione
collaborazione artistica Le belle bandiere
grazie al Teatro Comunale di Russi
e a Davide Reviati per l’immagine
e Giovanna Randi per alcuni oggetti ormai introvabili
Da L’anima buona del Sezuan di Bertolt Brecht, una parabola ironica e amara sul bene e sul male, un testo straordinario in equilibrio tra lirica ed epica, nasce l’ultimo spettacolo di Elena Bucci e Marco Sgrosso. Tre dèi confusi, ingenui e pasticcioni, vagano sulla terra in cerca di un’anima buona per dimostrare che il mondo non è sbagliato come si dice ed evitare così il faticoso compito di cambiarlo. Giunti nella capitale del Sezuan, cercano un rifugio per la notte e chiedono aiuto all’acquaiolo Wang, piccolo imbroglione dal cuore buono che li attendeva con ansia, ma soltanto Shen-Tè, generosa e povera prostituta, accetterà di accoglierli. Lo sguardo lucido e profetico di Brecht immette nella drammaturgia questioni politiche e interrogativi etici e – con i toni di una fiaba dolce e amara, in bilico tra tragedia e burla – induce a riflettere sul sentimento del bene e del male, ma anche sul senso e la funzione del teatro e dell’arte. La scrittura scenica è sospesa tra canto, parlato, movimento e si intreccia alla musica dal vivo, mentre – attraverso l’uso di maschere senza tempo e di palchetti da commedia che diventano palafitte, stanze, rifugi, città – la compagnia si impegna in una vertiginosa danza con questa favola attuale che risveglia domande brucianti sul presente, ambientata in una Cina fantastica che assomiglia tanto al nostro mondo dove rapidi mutamenti creano nuove ricchezze e nuove povertà, chiusure ed aperture, coraggio e paura.
URBINO_TEATRO SANZIO 11 febbraio 2020
Biglietti da 10 a 20 euro in prevendita QUI o tramite Call Center 0712133600