Teatro Biondo di Palermo
in collaborazione con Ponte tra Culture Soc. Coop.
GALATEA RANZI
IN NOME DELLA MADRE
di Erri de Luca
regia di Gianluca Barbadori
In nome della madre è la storia narrata in prima persona da Miriàm, una donna che ricorda quanto da lei vissuto da ragazza, in Galilea, quando decise con straordinario coraggio di essere sposa e madre vergine, sfidando la tradizione ebraica del suo tempo per adempiere al suo destino di donna. Un mattino di inizio primavera, non ancora maggiorenne, mentre è nella sua stanza le appare una visione, nella quale un angelo le annuncia che avrà un figlio e le profetizza per lui un destino di grandezza. Subito dopo la giovane scopre di essere incinta. Dopo qualche titubanza, decide di avvertire quella sera stessa Iosef, il suo promesso sposo. Miriàm sa perfettamente che rischia di essere lapidata, ma rifiuta ogni menzogna, rivendicando il mistero della sua gravidanza e la sua assoluta buona fede.
Grazie ad un decennio di studi biblici e del Talmud e allo studio degli storici romani, De Luca riesce a dare alla storia uno sfondo assolutamente credibile, facendo ricorso solo al linguaggio semplice e delicato della poesia. Il risultato è un testo pieno di grazia, un testo che commuove e che fa riflettere credenti e non credenti. Lo spettacolo è integrato nell’epilogo da un frammento del libro La faccia della nuvole, sempre di Erri de Luca, nel quale Miriàm/Maria fa riferimento alla vita di Gesù fino alla crocifissione sul Monte Golgota.
“In nome del Padre – afferma Erri De Luca – inaugura il segno della croce. In nome della madre s’inaugura la vita. L’adolescenza di Miriam/Maria smette da un’ora all’altra. Un annuncio le mette il figlio in grembo. Qui c’è la storia di una ragazza, operaia della divinità, narrata da lei stessa. Qui c’è l’amore smisurato di Giuseppe per la sposa promessa e consegnata a tutt’altro. Miriam/Maria, ebrea di Galilea, travolge ogni costume e legge. Esaurirà il suo compito partorendo da sola in una stalla. Ha taciuto. Qui narra la gravidanza avventurosa, la fede del suo uomo, il viaggio e la perfetta schiusa del suo grembo. La storia resta misteriosa e sacra, ma con le corde vocali di una madre incudine, fabbrica di scintille”.
CASTELFIDARDO _ Chiesa di San Francesco _ 12 e 13 giugno 2021_ore 21 (nell’ambito del Festival Un Ponte tra Culture)
Biglietti in vendita QUI