di Juan Mayorga
traduzione Pino Tierno
con Elena Bucci, Monica Piseddu e Woody Neri
regia Jacopo Gassmann
co-produzione Fondazione Teatro di Roma, Sardegna Teatro e Teatro Stabile dell’Umbria
A mio avviso, Il Golem è forse l’opera più importante che Juan Mayorga abbia scritto in questi anni duri, complessi, per molti versi imperscrutabili. È un testo a sua volta straordinariamente denso, enigmatico e stratificato. Mayorga me lo ha spedito e rispedito più volte nel corso del tempo – meticolosamente riscritto, ripensato, riformulato – come se l’autore si fosse risvegliato da un incubo dalle infinite varianti, come se i costanti cortocircuiti e gli sconvolgimenti di questi ultimi anni (dalla pandemia all’emergenza climatica, dalle guerre alla conseguente crisi economico-sociale) lo avessero portato a mettere il testo stesso in uno stato di crisi continua.
Partendo dalla grande leggenda ebraica del Golem, il testo racconta la storia di una donna che, per tentare di salvare suo marito da una malattia incurabile si affida ad un’organizzazione segreta che promette di curare l’uomo, a patto che la donna impari tre nuove parole al giorno. Lentamente, come in una perturbante variazione sul tema della metamorfosi kafkiana, capiremo che la donna sta accogliendo (o forse ha da sempre soppresso) dentro di sé l’identità e la parola di un leader rivoluzionario del passato. La parola, appunto, intorno a cui tutto ruota, a partire dal mistero profondo di questo testo. La parola che al contempo può rigenerarci o segnare traumaticamente i nostri destini. La parola che può certamente liberarci ma anche trasformarci fino a non riconoscere più chi siamo. La parola che crea e distrugge. La sensazione è che nel Golem Juan Mayorga abbia condensato tutto il sentimento (e lo smarrimento) del nostro tempo, chiamando a raccolta molti dei suoi autori di riferimento: da Borges a Kafka, passando attraverso Primo Levi e Gershom Scholem fino ad arrivare alla filosofia del linguaggio di Walter Benjamin e alla sua teoria della traduzione, l’autore getta il suo scandaglio negli abissi di questa epoca oscura, raccontandoci di un mondo che sta lentamente collassando o sfarinando – verrebbe da dire – mentre, come diceva Flaiano, “qualcosa si va lacerando nel tessuto divino dell’umano. Jacopo Gassmann
Avevo scritto El Golem alcuni anni fa, ma qualcosa è accaduto durante il lockdown ― in mezzo allo sconvolgimento generale, all’angoscia di tanti, alla paura di altri che l’ordine in cui avevamo vissuto potesse crollare ― che mi ha spinto a riscriverlo. Il tema centrale, credo, è il potere delle parole che ci avvolgono e ci attraversano e con le quali costruiamo i nostri incubi e i nostri sogni. Juan Mayorga
Juan Mayorga è uno dei drammaturghi contemporanei più rappresentativi e importanti della scena teatrale spagnola. Ha scritto più di trenta testi ed è uno degli autori più rappresentati in Spagna e nel mondo. Le sue opere sono state messe in scena in più di trenta paesi e sono state tradotte in più di venti lingue. È attualmente direttore della cattedra di Arti Sceniche dell’Università Carlos III di Madrid. Tra i riconoscimenti più importanti della carriera: premio Nacional de Teatro, Valle-Inclàn, Ceres, Premio Nacional de Literatura dramatica, Premio Max. Di recente è stato eletto membro della Real Academia Espanola.
SAN BENEDETTO DEL TRONTO_TEATRO CONCORDIA martedì 1 aprile ore 20.45 | mercoledì 2 aprile ore 20.45
Biglietti da 15 a 20 euro, speciale giovani* 10 euro
* riservato ai giovani fino a 25 anni e ai soci Touring Club, valido in platea [dalla fila O alla fila Q] e in galleria
In prevendita QUI.
BIGLIETTERIA TEATRO CONCORDIA 0735 588246
due giorni precedenti lo spettacolo dalle 17.30 alle 19.30
il giorno di spettacolo dalle 17.30 ad inizio rappresentazione
AMAT e biglietterie del circuito 071 2072439 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16
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