con Alberto Campagna, Alessandro Paolucci, Davide Campagna
Eleonora Gambini, Enrica Arseni, Gabriella Umbri, Gigliola Tagliaferri, Iliana Metushi
Marco Meliffi, Tommaso Cocon, Youness Souihel
scene e costumi Chiara Lavana e Nicole Vitali
regia, drammaturgia e testo Ciro Limone
progetto luci Alex Arduini e Riccarda Boschi
foto Gianni Donati
produzione TeatroLeOmbre
con il patrocinio del Comune di Pesaro e del Consiglio Regionale Marche
Teatro di naufraghi, dove il giorno è una lunga notte senza fine.
Personaggi che vagano dentro i loro stessi abiti di scena e che recitano battute a cui essi stessi
sembrano sentirsi estranei.
Lavoro a tutto tondo in cui viene riletto Beckett con rispetto e passione dove l’autore della
messa in scena si impegna nel tentativo di restituire intatto quel senso di vuoto di cui è fatto
l’uomo, e non solo l’uomo beckettiano.
Il lavoro teatrale contamina “l’assurdo” del testo originale con rimandi alla gestualità del teatro
della Commedia dell’Arte, con echi dell’indagine psicologica di tipo freudiano e riferimenti alla
potente iconografia del Vangelo cristiano.
Il Novecento, nelle sue più svariate declinazioni, sia letterarie che artistiche, è in questa
drammaturgia sintetizzato e riprodotto alla maniera riarsa e asciutta che amava usare Beckett
nei suoi testi.
Nella tessitura teatrale della rappresentazione scenica vengono convogliati, in un unico
vettore, pubblico e personaggi, per essere condotti verso la presenza solida e pensante del
“nulla di vivere” in cui l’uomo moderno è immerso “nell’attesa che la notte arrivi”.
GRADARA_TEATRO COMUNALE 16 gennaio 2020