Il 10 e 11 gennaio sono in vendita i mini abbonamenti ai due spettacoli di prosa della stagione 2022 del Teatro Gentile di Fabriano realizzata su iniziativa del Comune di Fabriano con l’AMAT e con il contributo della Regione Marche e del MiC. La vendita si svolge presso la biglietteria del Teatro Gentile (0732 3644) dalle ore 16 alle ore 20.
I costi dei tagliandi sono i seguenti: primo settore 45 euro, ridotto 36 euro, secondo settore 36 euro, ridotto 27 euro, terzo settore 27 euro, ridotto 18 euro.
Il 16 gennaio al termine di una residenza di riallestimento al Gentile giunge in scena Troiane di Euripide,
adattamento di Angela Demattè, con Elisabetta Pozzi e Graziano Piazza, Federica Fracassi, Francesca Porrini, Alessia Spinelli, per la regia di Andrea Chiodi. “Come si può rappresentare oggi una tragedia dopo averne vissuta una ma senza averla vista, senza aver compianto i morti?” Con queste parole Angela Demattè s’interroga sul senso di rappresentare oggi il testo di Euripide, una riflessione che trova risposta nelle parole di Andrea Chiodi: “Se vogliamo trovare uno spiraglio, un fiato di speranza io la ritrovo in quell’inizio di Ecuba in cui la regina dice: “Dobbiamo alzare la testa…”. Ecco, dobbiamo alzare lo sguardo, sollevare la testa e provare ad andare oltre la tragedia, non andrà tutto bene, ma andrà tutto secondo un bene misterioso che noi cerchiamo di indagare.” Con queste premesse Andrea Chiodi, con la collaborazione della drammaturga Angela Demattè, rilegge la grande epopea degli sconfitti troiani – paradigma straziante e altissimo di ogni vinto nella Storia – uno dei più grandi capolavori del canone occidentale che ad ogni rilettura sa schiudere nuovi enigmi e sollecitare nuove interpretazioni e significati.
Gabriele Pignotta nell’attuale e acutissima commedia Scusa sono in riunione… ti posso richiamare? arriva in scena al Gentile il 26 febbraio accanto a Vanessa Incontrada con un ritratto della sua generazione, quella dei quarantenni di oggi, abbastanza cresciuta da poter vivere inseguendo il successo e la carriera ma non abbastanza adulta da poter smettere di ridere ed ironizzare su se stessa. Una commedia degli equivoci che, con ironia, invita a riflettere sull’ossessione della visibilità e sulla brama di successo che caratterizzano i nostri tempi.