Il Teatro Gentile di Fabriano mercoledì 28 febbraio accoglie nella stagione teatrale promossa dal Comune di Fabriano con l’AMAT, con il contributo di Regione Marche e MiC, Edipo re. Una favola nera del Teatro dell’Elfo, un viaggio visionario e musicale in compagnia di Edipo, “colui che sogna i sogni profondi”.
Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, autori e registi di questo progetto, reinventano il rito della tragedia con sguardo contemporaneo: le maschere, i costumi materici di Antonio Marras, che divengono presenze scenografiche, e il cast tutto maschile “allontanano il racconto da ogni realismo per avvicinarlo a una dimensione onirica, capace di emozionare e di parlare all’inconscio”. Quattro interpreti si dividono la scena dando corpo e voce a tutti i personaggi di questo mito: Ferdinando Bruni e tre attori ‘under 35’ di grande talento, Edoardo Barbone, Mauro Lamantia e Vincenzo Grassi.
«Il nostro viaggio verso Tebe – raccontano Ferdinando Bruni e Francesco Frongia – è un viaggio attraverso uno delle leggende più note che ci arrivano dal mondo remoto, eppure vicinissimo, della civiltà greca, Edipo re. Una vicenda che ha l’andamento di una favola, con tanto di principe/bambino abbandonato sui monti da un pastore che aveva ricevuto da due genitori snaturati l’ordine di farlo morire, con l’uccisione di un mostro da parte del bambino, diventato nel frattempo impavido cavaliere, con il premio di una bella regina in sposa e di una corona di re. Come tutto questo vada a finire, come il ‘vissero felici e contenti’ si ribalti in catastrofe è cosa piuttosto nota ed è fonte di ispirazione per innumerevoli variazioni che, dal capolavoro di Sofocle, arrivano fino al secolo appena concluso, passando per Seneca, Dryden e Lee, Thomas Mann, Hoffmansthal, Cocteau, Berkoff. Ed è quello che vogliamo raccontare nel nostro spettacolo, coniugando la tragedia con la fiaba. Una fiaba nera, intendiamoci, una macchina infernale (come la chiama Cocteau), un meccanismo inarrestabile in cui ogni verso, ogni parola si fanno irti e frementi di dolorosa ironia e ambiguità. Anche se la tragedia ci arriva da un mondo lontano, anche se le sue storie prendono ispirazione da narrazioni ancora più remote, è difficile immaginare qualcosa di più adatto alla nostra epoca di questa forma d’arte che descrive la transizione tra un vecchio mondo che sta scomparendo e un nuovo mondo di cui ancora sappiamo molto poco».
I costumi sono realizzati da Elena Rossi e Ortensia Mazzei, le maschere sono di Elena Rossi, le luci di Nando Frigerio, il suono di Giuseppe Marzoli, si ringrazia Tonino Serra per la decorazione del mantello di Edipo.
Informazioni presso biglietteria Teatro Gentile 0732 3644, AMAT 071 2072439 e biglietterie circuito vivaticket (anche on line). Inizio spettacolo ore 21.