di Roberto Pozzi e M. Pia Timo
consulenza musicale Anna Galletti
Lo spettacolo nasce da una commossissima malinconia per l’epica figura dell’Adora romagnola e si diverte a contrappuntarla alle attuali figure di noi mogli-madri-lavoratrici angustiate, che i riferimenti forse li abbiamo persi o confusi un po’ tutti. Quanto sia cambiato in Italia il modo di vivere, la società, le usanze, in meno di cinquant’anni ha dell’incredibile. Come pure ha dell’incredibile quale carico di lavoro e responsabilità gravasse sulla donna. Diamo scontati preziosi alleati come detersivi, lavatrice, fornelli, frigorifero, nella gestione delle nostre ‘facili’ famiglie di figli unici o quasi. Senza di questi, servivano stratagemmi, conoscenze e un’organizzazione ferrea, soprattutto quando i familiari di cui occuparsi raggiungevano la ventina. Ammettiamolo: noi non ce la potremmo fare! Grazie ad un lavoro di mesi, anni, di raccolta di testimonianze proprio di queste ultime reduci di un’epoca che va scomparendo, è nato un meraviglioso bagaglio di racconti da fare rivivere in scena. Sono serviti interi pomeriggi di chiacchiere e chiacchiere e chiacchiere, tra risate e momenti di sincera commozione, in giro per la Romagna, in casolari sull’Appennino o in villette vista mare, per sondare l’anima della più autentica donna delle nostre campagne. Come si crescevano i figli un tempo e come non lo si sa più fare oggi, cos’è il matrimonio oggi e cos’era all’ora, e soprattutto come si cucinava e si mettevano a tavola eserciti di commensali allora, mentre oggi ci si barcamena a malapena tra buste di surgelati e fast food… ecco! A metà tra reading, lezione culinaria e monologo comico, sul palco prende vita uno spettacolo, con sottofondi musicali di casa nostra, che è come un pentolone di brodo, con tanti ingredienti diversi, che cuoce lento e a lungo sulla stufa e sa scaldare il corpo e gli animi.
LORETO_TEATRO COMUNALE 23 maggio 2020
Biglietti da 12 a 15 euro in prevendita QUI