All’inizio di questo tempo inedito e drammatico avevamo scelto di rimanere in silenzio, ritenendolo l’atteggiamento più adeguato. Di fronte al dolore e alla fatica che ci circondano, innanzitutto. Ma anche di fronte all’improvvisa impossibilità di proseguire il lavoro tenace e appassionato che facciamo da più di 40 anni, offrire alla ‘Platea delle Marche’ emozioni e riflessioni attraverso la scena. Nella convinzione che il teatro – per sua natura arte ‘dal vivo’ – mal tolleri i surrogati.
Ora sentiamo l’esigenza di aprire una piccola, timidissima pagina nuova. Un po’ come fare una telefonata o mandare un messaggio ad un amico. Perché ci manca. Perché sappiamo che anche lui sta vivendo la nostra stessa solitudine.
Ci è venuta voglia di condividere – innanzitutto con gli spettatori – delle cose belle. Semplicemente per darci conforto. Nell’attesa di tornare a fare – speriamo il più presto possibile – l’unica cosa che sappiamo fare, il teatro.
Ballard restò a guardare le orde di stelle fredde disseminate lassù nella cornice del buco, e si domandò di cosa fossero fatte, e di cosa fosse fatto lui.
[Cormac McCarthy, Figlio di Dio]
AMAT ha pensato di condividere con la sua comunità di spettatori, artisti e operatori cose belle reperibili online. Un testo, una canzone, un’immagine, un video, una poesia o qualsiasi contenuto che ci restituisca un momento di bellezza.
Per questo chiediamo a chiunque voglia contribuire di segnalare QUI un link o un contenuto multimediale motivandone brevemente la scelta.
I contenuti sono pubblicati sulle pagine Facebook e Instagram di AMAT e costituiranno un piccolo archivio di cose belle su questo sito.
COSE BELLE 18/04/20
#3_ Mats Ek/Ana Laguna, Mikhail Baryshnikov: Place
Mats Ek è straordinariamente capace di essere poetico attraverso il quotidiano, l’essenziale, il semplice; Ana Laguna e Mikhail Baryshnikov sono due leggende che, con la straordinaria dote dei grandi danzatori di far sembrare tutto semplice e naturale, sanno mettere in comune due background estremamente diversi per creare una combinazione incredibilmente potente.
Un tavolo. Un tappeto. Oggetti che delineano lo spazio del quotidiano. Uno spazio definito in un tempo sospeso- scenario oggi più che mai a noi familiare-, uno squarcio di intimità domestica capace, soprattutto ora, di evocare potenti connessioni tra l’arte divinatoria della danza e noi stessi. Due corpi non più giovani si muovono tra il “qui ed ora” ed un “altrove” dato dal passato, da un legame antico tangibile nel presente. Due corpi eleganti, ironici, poetici, quotidiani e sensuali che creano dinamiche di relazione attraverso momenti di straordinaria complicità e di assoluta solitudine. Corpi che ridono, sudano, sentono, lasciando tracce di sé in questo spazio (o place), testimone unico del loro passaggio.
Francesca Maria Berardi
#4_ ABM
ABM ovvero il Maestro Arturo Benedetti Michelangeli è stato uno dei maggiori, se non il più grande, pianista concertista della storia del ‘900. Incredibili per perfezione esecutiva e irraggiungibili le sue performance di Chopin, Beethoven, Debussy, Ravel e pochi altri, si perché ABM era solito studiare in maniera maniacale le composizioni che, per più di 50 anni, ha eseguito in tutti i più importanti teatri del mondo. Carattere schivo e poco incline alle celebrazioni, era capace di non prendere nemmeno gli applausi dopo una sua performance, perché quegli applausi pensava fossero per gli autori dei brani da lui interpretati e non diretti a se stesso. Ecco in questo periodo, questo personaggio così enigmatico, così dedito all’arte: un artigiano di Dio, toccato da una spiritualità a tratti sacerdotale, mi è diventato familiare, e penso che dentro la sua caparbietà, la sua ostinatezza al bello, alla grazia, ci sia l’augurio che tutti noi si possa raggiungere una maggiore consapevolezza e fondamentale importanza del nostro lavoro, per una comunità, il nostro paese che più che mai, per rialzarsi, ha bisogno di una maggiore perfezione creativa e esecutiva. Buono studio a tutti.
Filippo Paolasini
COSE BELLE 15/04/20
#1_ Gracias a La Vida
In momenti come questo la vita è più che mai un valore e ne riscopriamo il senso e persino la bellezza assoluta. Tre donne straordinarie che l’hanno cantata sono la prima scelta per avviare questo viaggio nella memoria del bello. Grazie alla vita sempre!
Gino Troli, Presidente AMAT
#2: Nan Goldin: Alf/Fritz/Volcano (1998)
«Il 18 agosto 1993 ho trascorso la giornata al capezzale del mio migliore amico Alf Bold, ascoltando il suo respiro nell’agonia. Ho lasciato brevemente l’ospedale per incontrare il figlio neonato del mio amico Hans Werner, Fritz. Un’ora dopo, quando sono tornata, Alf era morto». Così la fotografa americana Nan Goldin racconta la genesi di quest’opera, un trittico dedicato al mistero della vita (morte e nascita, messe in corto circuito dalla struggente bellezza di un’alba a Stromboli) che mi emoziona profondamente da quando l’ho scoperta.
Gilberto Santini, Direttore AMAT
da sinistra: ©Nan Goldin Alf Bold Dead (1993); Fritz Five Days Old (1993); Stromboli at Dawn (1998)