All’inizio di questo tempo inedito e drammatico avevamo scelto di rimanere in silenzio, ritenendolo l’atteggiamento più adeguato. Di fronte al dolore e alla fatica che ci circondano, innanzitutto. Ma anche di fronte all’improvvisa impossibilità di proseguire il lavoro tenace e appassionato che facciamo da più di 40 anni, offrire alla ‘Platea delle Marche’ emozioni e riflessioni attraverso la scena. Nella convinzione che il teatro – per sua natura arte ‘dal vivo’ – mal tolleri i surrogati.
Ora sentiamo l’esigenza di aprire una piccola, timidissima pagina nuova. Un po’ come fare una telefonata o mandare un messaggio ad un amico. Perché ci manca. Perché sappiamo che anche lui sta vivendo la nostra stessa solitudine.
Ci è venuta voglia di condividere – innanzitutto con gli spettatori – delle cose belle. Semplicemente per darci conforto. Nell’attesa di tornare a fare – speriamo il più presto possibile – l’unica cosa che sappiamo fare, il teatro.
Ballard restò a guardare le orde di stelle fredde disseminate lassù nella cornice del buco, e si domandò di cosa fossero fatte, e di cosa fosse fatto lui.
[Cormac McCarthy, Figlio di Dio]
AMAT ha pensato di condividere con la sua comunità di spettatori, artisti e operatori cose belle reperibili online. Un testo, una canzone, un’immagine, un video, una poesia o qualsiasi contenuto che ci restituisca un momento di bellezza.
Per questo chiediamo a chiunque voglia contribuire di segnalare QUI un link o un contenuto multimediale motivandone brevemente la scelta.
I contenuti sono pubblicati sulle pagine Facebook e Instagram di AMAT e costituiranno un piccolo archivio di cose belle su questo sito.
COSE BELLE 15/04/20
#1_ Gracias a La Vida
In momenti come questo la vita è più che mai un valore e ne riscopriamo il senso e persino la bellezza assoluta. Tre donne straordinarie che l’hanno cantata sono la prima scelta per avviare questo viaggio nella memoria del bello. Grazie alla vita sempre!
Gino Troli, Presidente AMAT
#2: Nan Goldin: Alf/Fritz/Volcano (1998)
«Il 18 agosto 1993 ho trascorso la giornata al capezzale del mio migliore amico Alf Bold, ascoltando il suo respiro nell’agonia. Ho lasciato brevemente l’ospedale per incontrare il figlio neonato del mio amico Hans Werner, Fritz. Un’ora dopo, quando sono tornata, Alf era morto». Così la fotografa americana Nan Goldin racconta la genesi di quest’opera, un trittico dedicato al mistero della vita (morte e nascita, messe in corto circuito dalla struggente bellezza di un’alba a Stromboli) che mi emoziona profondamente da quando l’ho scoperta.
Gilberto Santini, Direttore AMAT
da sinistra: ©Nan Goldin Alf Bold Dead (1993); Fritz Five Days Old (1993); Stromboli at Dawn (1998)