“All’inizio di questo tempo inedito e drammatico avevamo scelto di rimanere in silenzio, ritenendolo l’atteggiamento più adeguato. Di fronte al dolore e alla fatica che ci circondano, innanzitutto. Ma anche di fronte all’improvvisa impossibilità di proseguire il lavoro tenace e appassionato che facciamo da più di 40 anni, offrire alla ‘Platea delle Marche’ emozioni e riflessioni attraverso la scena. Nella convinzione che il teatro – per sua natura arte ‘dal vivo’ – mal tolleri i surrogati. Ora sentiamo l’esigenza di aprire una piccola, timidissima pagina nuova. Un po’ come fare una telefonata o mandare un messaggio ad un amico. Perché ci manca. Perché sappiamo che anche lui sta vivendo la nostra stessa solitudine. Ci è venuta voglia di condividere – innanzitutto con gli spettatori – delle cose belle. Semplicemente per darci conforto. Nell’attesa di tornare a fare – speriamo il più presto possibile – l’unica cosa che sappiamo fare, il teatro”.
Ballard restò a guardare le orde di stelle fredde disseminate lassù nella cornice del buco, e si domandò di cosa fossero fatte, e di cosa fosse fatto lui.
[Cormac McCarthy, Figlio di Dio]
AMAT ha pensato di condividere con la sua comunità di spettatori, artisti e operatori cose belle reperibili online. Un testo, una canzone, un’immagine, un video, una poesia o qualsiasi contenuto che ci restituisca un momento di bellezza.
Per questo chiede a chiunque voglia contribuire di segnalare QUI un link o un contenuto multimediale motivandone brevemente la scelta.
I contenuti saranno pubblicati sulle pagine Facebook e Instagram di AMAT e andranno a costituire un piccolo archivio di cose belle su questo sito.