di e con Isabella Carloni
alle tastiere ed elettronica digitale Andrea Strappa
produzione Rovine Circolari Teatro
“Circe” racconta, in forma di performance per canto, voce ed elettronica digitale l’altra faccia del mito della maga seducente che Ulisse incontra nel suo lungo viaggio di ritorno a casa, e offre, attraverso un percorso musicale e teatrale, un punto di vista imprevisto sul più maleodorante degli animali, il maiale. Dramma e commedia, mito e tradizione contadina sono intrecciati in una performance tra il serio e l’ironico, che riattraversa uno dei miti fondativi della cultura mediterranea, svelandone aspetti nascosti. Intrecciando dentro un’unica trama aspetti tragici e grotteschi che scavano nel contemporaneo alla ricerca di nuovi sensi di convivenza, l’attrice offre anche emblematici pezzi del suo archivio teatrale a sostegno di una lettura parallela, imprevista e sibillina del famoso mito della dea-maga Circe, in una lettura tutta al femminile. Che c’entra Circe con le Sirene? E il Mar Rosso con la tradizione contadina della pista? Perché la famosa seduttrice scelse proprio il maiale? Lo spettacolo evocando Omero e Pavese, Ibsen e commedia popolare, suggerisce un’altra percezione della storia e del tempo e attraverso l’affabulazione e il gioco mimetico del teatro insinua nello spettatore il “dubbio” che la nostra “civiltà” abbia dimenticato, lungo la strada del progresso, la preziosa ricchezza della diversità e dell’”altro”.
Il mito non è una storia inventata, un sapere falso, è una conoscenza diversa, un altro modo di raccontare la storia. L’Odissea ci racconta che Circe, la maga seducente dalla lunga capigliatura e dalla voce suadente, riceve nel suo palazzo, tra le fiere selvagge, in un’isola fuori del tempo e dello spazio, i compagni di Ulisse e li inganna con i suoi incantesimi trasformandoli in porci. Soccorso dagli Dei, Ulisse, potrà salvare i suoi compagni, godere dell’amore della maga e ottenere da lei anche l’aiuto per superare altre prove pericolose nel suo lungo viaggio. Fin qui la versione del mito da parte di Omero nell’Odissea. Ma, ad uno studio parallelo, la maga astuta e pericolosa che l’eroe incontra nel suo lungo viaggio di ritorno a Itaca, si rivela, in realtà, l’antica dea di una religione scomparsa, legata ai cicli della natura e della rinascita e celebrata nella sacralità del maiale. E i suoi incantesimi, più che le malìe di una fattucchiera ricordano piuttosto quegli antichi culti della dea madre che celebravano, in tutta la natura, la potenza trasformatrice dell’amore. Emerge così, tra le pieghe del mito, un sapere nascosto e dimenticato, che offre un punto di vista inaspettato sul più maleodorante degli animali e apre uno squarcio imprevisto sul senso della famosa trasformazione in maiale, alla quale Ulisse riuscì a sfuggire. Isabella Carloni
30 LUGLIO, ORE 18.15 E DOPO LO SPETTACOLO | CASENUOVE DI OSIMO [CANTINA MONTETORTO]
VISITA GUIDATA ALL’AREA ARCHEOLOGICA, APERICENA E DEGUSTAZIONE
A CURA DI COMUNE DI OSIMO E ASSO
– VISITA GUIDATA ALL’AREA ARCHEOLOGICA DI MONTETORTO, ORE 18.15
– APERICENA E DEGUSTAZIONE DI VINI PRESSO CANTINA MONTETORTO, DOPO LO SPETTACOLO
VISITA + APERICENA + DEGUSTAZIONE VINI 15 EURO
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI AMAT 071 2075880 DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ DALLE 10 ALLE 16
PRENOTAZIONI ACCETTATE ENTRO IL 29/07 ORE 12
CASENUOVE DI OSIMO_Area Archeologica di Monte Torto 30 luglio ore 19
Biglietti euro 10 in prevendita QUI
(Cantina Montetorto via di Jesi n. 334 Casenuove di Osimo)
Biglietteria Teatro La Nuova Fenice 071 9307050
il giorno precedente lo spettacolo dalle ore 17 alle ore 20
Biglietteria Area Archeologica
il giorno stesso dalle ore 18