GIOVANNI ORTOLEVA
TEATRO DELLA TOSSE
CANTIERE APERTO PER “SAUL”
in collaborazione con Comune di Ascoli Piceno & AMAT
nell’ambito di MarcheinVita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma
un progetto di MiBAC e Regione Marche coordinato da Consorzio Marche Spettacolo
liberamente tratto dall’Antico Testamento e Saul di André Gide
drammaturgia Riccardo Favaro, Giovanni Ortoleva
con Alessandro Bandini, Marco Cacciola, Federico Gariglio
regia Giovanni Ortoleva
scenografia Marta Solari
movimenti di scena Gianmaria Borzillo
consulenza musicale Ettore Biagi, Pietro Guarracino
produzione Teatro della Tosse
Un’occasione unica per il pubblico più curioso e attento di scoprire in forma di prova aperta lo spettacolo Saul del giovane regista Giovanni Ortoleva – menzione speciale alla Biennale di Venezia 2018, concorso Registi Under 30 – che debutterà ufficialmente il 27 luglio a Venezia nell’ambito del 47. Festival Internazionale del Teatro.
Nobody knows you when you’re down and out
(Quando sei a terra non ti conosce nessuno)
Jimmy Cox
Nell’Antico Testamento, Saul compare come il primo re d’Israele, eletto da Dio e successivamente da Lui ripudiato. Il giovane David, mandato a palazzo per calmare il re con il suono della sua cetra, riesce a riscuoterlo dal dolore in cui è precipitato e conquista l’amore suo e di suo figlio Gionata. Quando però il giovane sconfigge il gigante Golia diventa evidente che il suo ruolo è più grande di quello per cui è stato annunciato.
L’incapacità di Saul di accettare la fine del proprio dominio e il suo rapporto ambivalente col giovane David costituiscono il paradigma dell’uomo che cade. La sua parabola è quella di un frontman in declino, confinata in una camera d’hotel, in attesa di essere superata. Re, padre, rockstar. Saul cerca di resistere al cambiamento, alla fine della sua stirpe, al cancellarsi del proprio nome. La sua lotta è una lotta contro il procedere del tempo.
Quello di Saul è forse il primo mito consegnatoci dalla tradizione occidentale a parlare di fallimento individuale; e il fallimento è oggi l’orizzonte più buio, quello che sembra attendere un pianeta che non è stato capace di prendersi cura di se stesso, un sistema sociale basato su un’economia che non sa controllarsi. Ho scelto di raccontare la storia di Saul per affrontare questo fantasma, convinto che ogni storia riguardi il tempo che cerca di dimenticarla.
Ho riscritto la vicenda di Saul, insieme al drammaturgo Riccardo Favaro, accostando ai re le rockstar, alle regge imperiali le suite d’albergo. La nostra riscrittura, partita dall’Antico Testamento, si è nutrita forse più di cinema e musica che della lettura di testi sull’argomento, ma il Saul di Andre Gide è stato un riferimento cardinale del nostro lavoro. Col passare del tempo mi sono reso conto che tutti i progetti che ho realizzato negli ultimi anni parlano, in un modo o nell’altro, di fallimento. La nostra drammatica incapacità di affrontare la debacle, in fondo, mi diverte molto. Quello a cui state per assistere è l’esito dei nostri primi dieci giorni di lavoro. Ci tengo a specificarlo, per chiarire che oggi non vedrete uno spettacolo. Niente affatto. Quella a cui state per assistere è una tappa di lavoro, in cui, come ogni giorno, proviamo cose nuove e verifichiamo la tenuta di quello che abbiamo fatto finora. Semplicemente, lasciamo la porta aperta e vi lasciamo sbirciare. Giovanni Ortoleva
ASCOLI PICENO_TEATRO DEI FILARMONICI 22 maggio ore 21
Biglietto euro 3 info TEATRO VENTIDIO BASSO 0736 298770