Ascanio Celestini è con il nuovo spettacolo “Museo Pasolini” al Teatro Comunale di Cagli sabato 26 febbraio, nuovo appuntamento del cartellone promosso da Comune e Istituzione Teatro con AMAT e il contributo di Ministero della Cultura e Regione Marche.
Secondo l’International Council of Museums (ICOM Italia, 2019) un museo ha la funzione di fare ricerca sulle testimonianze dell’umanità e dei suoi paesaggi culturali, di acquisirle, conservarle, comunicarle e, infine, esporle “per promuovere la conoscenza, il pensiero critico, la partecipazione e il benessere della comunità”.
Come potremmo, dunque, immaginare un museo dedicato a Pier Paolo Pasolini? All’avvio del centenario del grande intellettuale e voce della coscienza critica del nostro Paese, Celestini ci guida, con il suo personalissimo stile, in un ipotetico Museo Pasolini. Potremmo metterci, ad esempio, la prima poesia. «Di quei versi – dice – resta il ricordo di due parole: “rosignolo” e “verzura”. È il 1929, Mussolini firma i Patti Lateranensi, Gramsci comincia a scrivere i “Quaderni dal Carcere”».
Vincenzo Cerami, che di Pasolini fu prima alunno a scuola e in seguito collaboratore, diceva: «Se prendiamo tutta l’opera di Pasolini dalla prima poesia che scrisse quando aveva 7 anni fino al film “Salò”, sua ultima opera, noi avremo il ritratto della storia italiana dalla fine del fascismo fino alla metà degni anni ‘70. Pasolini ci ha raccontato cosa è successo nel nostro paese in tutti questi anni».
Attraverso le testimonianze di chi Paolini l’ha conosciuto, ma anche di chi l’ha immaginato, amato e odiato, il Museo si compone partendo dalle domande: qual è il pezzo forte? Quale oggetto dobbiamo cercare? Quale oggetto dovremmo impegnarci ad acquisire da una collezione privata o pubblica, recuperarlo da qualche magazzino, discarica, biblioteca o ufficio degli oggetti smarriti? Cosa siamo tenuti a fare per conservarlo? Cosa possiamo comunicare attraverso di lui? E infine: in quale modo dobbiamo esporlo?
Un Museo Pasolini, insomma, perché, come ha ben scritto Elisabetta La Micela (QUI) “non si corra il rischio quanto mai attuale di dimenticare, distorcere e strumentalizzare quella voce e quella poesia”.
“Museo Pasolini” – a Cagli in unica data regionale – è scritto, diretto e interpretato da Ascanio Celestini, con le voci in scena di Grazia Napoletano e Luigi Celidonio, le musiche di Gianluca Casadei, il suono curato Andrea Pesce e le luci disegnate da Filip Marocchi. Lo spettacolo è prodotto da Fabbrica.
Biglietti in vendita a 15 euro (platea e palchi, con ridotto a 10 euro) e 10 euro per i posti di loggione al botteghino del Teatro Comunale venerdì e sabato dalle 17 (tel. 0721/781341, botteghino.teatrodicagli@gmail.com), nelle biglietterie del circuito AMAT/VivaTicket e online su vivaticket.com.
Informazioni Teatro Comunale (tel. 0721/781341, orario 17-19.30) e AMAT (tel. 071/2072439, lun-ven orario 10-16).
Gli spettacoli si svolgono nel rispetto delle normative vigenti di sicurezza sanitaria. Green pass rafforzato e mascherina Ffp2 obbligatori per l’ingresso a teatro.