ESERCIZI CON IL PUBBLICO
a cura di Antonio Latella
con Noemi Apuzzo, Alessandro Bandini, Andrea Dante Benazzo, Matilde Bernardi, Flavio Capuzzo Dolcetta, Chiara Ferrara, Sebastian Luque Herrera, Beatrice Verzotti
progetto promosso da AMAT per Pesaro 2024
(progetto di Comune di Pesaro, MiC e Regione Marche con Fondazione Pescheria)
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e stabilemobile
in collaborazione con Associazione Giovanni Testori
Con l’appuntamento di Pesaro giunge a termine BAT, il percorso intrapreso sulle tre riscritture testoriane di Amleto, dalla sceneggiatura per un film mai realizzato al Post-Hamlet, passando per il celebre Ambleto, opera manifesto per la creazione di una nuova lingua per il teatro. Durante questo corpo a corpo con Testori e il suo immaginario poetico riguardo al principe danese, condotto in una prima fase a Pesaro stessa e poi approdato al Piccolo Teatro di Milano, sono andate delineandosi non solo alcune tematiche che attraversano trasversalmente i tre testi, ma anche delle modalità di lavoro che hanno permesso di provare ad accostarsi al Testori privato, se vogliamo, alle sue passioni e ossessioni; così gli attori/ici hanno imparato, ad esempio, alcuni rudimenti dell’arte pugilistica, che tanto ha interessato il poeta; perché la parola, in Testori, è sì straordinaria deviazione dal lessico corrente, ma anche pugno nello stomaco in grado di colpire chiunque l’attraversi come interprete o ne sia investito come spettatore. Al tempo stesso, grazie alla visita a Casa Testori a Novate Milanese, il gruppo di lavoro ha avuto occasione di osservare dal vivo la stretta connessione tra la scrittura di Testori e i suoi lavori in campo pittorico e nel disegno; per questo motivo, gli attori/attrici sono stati guidati all’apprendimento delle tecniche del ritratto, al rispetto delle proporzioni di un volto o di un corpo, alle innumerevoli suggestioni che hanno contribuito a creare il “mondo testoriano”, quell’azione sulla realtà che va ben oltre la pagina scritta per il teatro, ma che si nutre del fondamentale apporto saggistico operato da Testori stesso e dalla sua inesauribile volontà di intervenire anche fisicamente sul mondo, con le sue opere artistiche ma anche con i lunghi, discussi, interventi pubblici in campo sociale e politico. Quest’ultima fase del lavoro si presenta quindi come la restituzione finale di questo viaggio, destinato a non sfociare in uno spettacolo ma in ricerca che non intende abbondonare la sperimentazione e le sue possibili forme, come è accaduto ad esempio per il Post-Hamlet, dove il lavoro musicale modulato su tempi e ritmi del rap ha permesso di render conto di una costruzione verbale secca, martellante, assertiva. Così come, nella lunga analisi testuale, non si sono cercate chiavi interpretative dei testi da assumere come verità assolute, ma piuttosto domande che continuano a interrogarci, soprattutto nello sviluppo dei personaggi di Shakespeare attraversati da Testori in tre lavori totalmente differenti (nel caso della sceneggiatura, persino destinati ad un utilizzo di altra natura). Le attrici e gli attori, che hanno nella loro memoria gran parte dei tre testi, anche nella loro interezza, saranno chiamati da Antonio Latella, nelle restituzioni pubbliche, ad interpretare brani scelti al momento senza che siano stati prima concordati. Anche perché, come afferma Amleto stesso, “essere pronti è tutto”. In definitiva, le ultime restituzioni pubbliche di BAT speriamo e pensiamo possano aprire una porta, forse non solo una, allo studio da condividere tra artisti e pubblico, con ogni probabilità una delle forme più alte del fare cultura. In coincidenza con la designazione di Pesaro a Capitale italiana della cultura, pensiamo che questo tentativo di mettere il pubblico di fronte ad una materia viva, ancora informe, una materia che è ricerca e non formalizzazione, e al contempo permettere ad esso di partecipare al processo di studio e farsi soggetto d’indagine entrando in comunione con gli artisti, sia una grande possibilità per tutti, un gesto altruistico che pensiamo possa a buon diritto definirsi atto di politica culturale. Per portare a termine quest’esperimento non potevamo che farci guidare da un autore come Testori, che ha fatto della sua ricerca linguistica una delle più estreme e pericolose rivoluzioni operate sulla lingua italiana, qualcosa che ha segnato un confine invalicabile : esiste un prima e un dopo Testori, a teatro e non solo. Qualcosa che, grazie alle tre stazioni degli Amleti testoriani, è sconvolgente, doloroso ed estremamente provocatorio; a tratti scandaloso, perché siamo fermamente convinti che soltanto chi sa creare e fondare nuovi linguaggi possa essere artefice di un vero scandalo, di uno shock culturale che ci faccia riflettere su ciò che pensiamo di sapere e su ciò che ci ostiniamo a non voler sapere. Così, insieme al pubblico di Pesaro, proveremo un’ultima volta a scardinare i meccanismi tradizionali di ciò che viene definito “rappresentazione”, per affondare insieme al pubblico nel caos e nella confusione vitale di un processo creativo che possa un giorno essere ricordato come una tappa del “fare cultura”. In altre parole, fare in modo che la vita di tutti i giorni non sia solo “rappresentazione” ma continuo studio del libro che siamo e che diventeremo. Federico Bellini, Antonio Latella
BAT_Bottega Amletica Testoriana è un progetto curato da Antonio Latella con l’obiettivo di mettere in relazione attrici e attori con la poetica di Giovanni Testori nella ricorrenza del centenario della sua nascita. Il percorso di formazione – partito nel febbraio scorso, con tappa al Piccolo Teatro Grassi di Milano dal 27 al 29 ottobre e dal 3 al 5 novembre 2023 – è atteso a destinazione al Teatro Rossini di Pesaro, dal 13 al 18 febbraio 2024 in forma di “Esercizi con il pubblico” e vede coinvolti otto giovani donne e uomini del teatro italiano (Noemi Apuzzo, Alessandro Bandini, Andrea Dante Benazzo, Matilde Bernardi, Flavio Capuzzo Dolcetta, Chiara Ferrara, Sebastian Luque Herrera, Beatrice Verzotti) che, nonostante siano diplomati/e da poco o da pochi anni, conservano il desiderio e la volontà di studiare e condividere il proprio processo di ricerca con colleghi e colleghe.
Una “bottega” teatrale, un luogo aperto di studio e lavoro, per darsi insieme – attori, regista, maestranze e pubblico – la possibilità di una vera ricerca intorno al mistero di Amleto nelle tre tappe formulate da Giovanni Testori, una trilogia che lo accompagnò per tutta la vita: la sceneggiatura scritta per il cinema, L’Ambleto e Post-Hamlet.
Sicuramente la BAT nasce con il duplice obiettivo di avvicinarmi alle nuove generazioni e di consegnare loro questo autore. La difficoltà sta nel riuscire a sottrarmi, a non prevalere su di loro, perché, come è ovvio, ho delle idee su Testori, preconcetti che nascono dalla mia appartenenza al Novecento. Stimolare dei giovani, in una bottega, e affidare loro un autore mi sembra un ponte meraviglioso, rispetto al XXI secolo, per consentire a Testori di continuare a esistere. L’ho scelto perché era fondamentale, per me, individuare un autore che mi avesse trasmesso qualcosa di importante per il mio percorso e la mia ricerca. Molti anni fa ne portai in scena I Trionfi: da allora, non vi ero mai più tornato e da quell’esperienza è trascorso molto tempo. Così, quando ho visto che Testori aveva riscritto Amleto tre volte, poiché, nella mia “megalomania”, ho pensato che anche io l’avevo messo in scena tre volte, mi è sembrato che avessimo un elemento in comune: aver scelto un capolavoro con cui confrontarci in diverse epoche della vita, per vedere a che punto fossimo arrivati nel nostro percorso di ricercatori teatrali. Il testo diventa così un diario di bordo, che ci permette di capire come sta procedendo il nostro lavoro. Condividere questo itinerario con dei giovani mi sembra importante per il concetto stesso di bottega: ognuno dei partecipanti porta il proprio lavoro, lo mostra a tutti e io sono lì, che lo guardo e do consigli. Antonio Latella
Sin dall’inizio il progetto BAT_Bottega Amletica Testoriana è anche affiancato da un inedito rapporto con lo spettatore: attraverso una call pubblica sono stati selezionati otto spettatrici/spettatori “in avamposto”: Elisa Agostinelli, Andrea Bontempi, Giulia Ceglia, Nicoletta Eligio, Clara Fedi, Jacopo Garbuglia, Abanoub Gayed e Anya Pellegrin. Questi otto giovani sono diventati complici della ricerca degli otto attrici/attori affiancandoli in una sorta di inedita “intimità”, condividendone il percorso in un vero processo di scambio reciproco. In una società sempre più vocata al facile consumo di prodotti anche culturali, questa esperienza vuole sperimentare una relazione inedita che non metta lo spettatore di fronte a un prodotto finito ma che lo interpelli durante il processo di creazione.
SIMONA D’AMICO
SCHIZZARE
DISEGNI ‘RUBATI’ DALLA
BOTTEGA AMLETICA TESTORIANA
Galleria Rossini – Pesaro
dal 12 al 18 febbraio 2024
inaugurazione: lunedì 12 febbraio, ore 18
Durante la settimana pesarese del progetto BAT – BOTTEGA AMLETICA TESTORIANA, guidato dal regista Antonio Latella, promosso da AMAT per Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura (progetto di Comune di Pesaro, MIC, Regione Marche, Fondazione Pescheria), coprodotto da Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e stabilemobile in collaborazione con Associazione Giovanni Testori, l’artista Simona D’Amico inaugura il 12 febbraio la mostra personale “Schizzare. Disegni ‘rubati’ dalla Bottega Amletica Testoriana” alla Galleria Rossini di Pesaro, presentando disegni legati allo studio di questa speciale Bottega. Il progetto, iniziato proprio a Pesaro a settembre 2023, proseguito al Piccolo di Milano e arrivato ora alla sua fase conclusiva, ha visto otto giovani attori e attrici confrontarsi con la parola di Giovanni Testori, pittore, intellettuale e scrittore di cui ricorre quest’anno il centenario dalla nascita.
Simona D’Amico, coinvolta in qualità di Insegnante di disegno, insieme ad altri professionisti che hanno affiancato Antonio Latella durante il processo della Bottega, ha accompagnato gli attori e le attrici a confrontarsi con Testori attraverso la pratica pittorica, sollecitandoli/le a spingersi oltre il proprio sguardo, interiorizzando e facendo propria la sua visione del mondo, mettendosi alla prova e restituendone un distillato personale, non solo con corpo e parole, ma anche attraverso il disegno. L’artista palermitana riunisce ora in questa mostra i disegni su carta a tecnica mista che ha realizzato durante il progetto, ‘rubando’ volti e sguardi degli attori/trici, degli spettatori/trici ma anche del personale che dietro le quinte ha seguito un anno di processo della Bottega Amletica Testoriana.
Laureata in Decorazione di Belle Arti a Palermo, Simona D’Amico produce nel 2012 insieme ad Atelier Nostra Signora un’esposizione personale di opere su tela e carta dal titolo “Razzi”. Ha collaborato con Clac, network di artisti e progetti artistici con sede a Palermo. Dopo aver lavorato come assistente alla regia per Giuseppe Massa alle messinscene di “Chi ha paura delle badanti” e “Riccardo III”, inizia una intensa collaborazione artistica con il regista Antonio Latella firmando scene e costumi di spettacoli quali “C’è del pianto in queste lacrime” (in collaborazione con Simone Mannino con cui vince il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2012 per Migliore Scenografia e Migliori Costumi), “Natale in casa Cupiello”, “Edipo re” (questi ultimi due sempre in collaborazione con Simone Mannino), “Caligola”, “I tre Moschettieri”, “La Valle dell’Eden”, “Wonder Woman”, “Zorro”, “Il servitore di due padroni”, tutti spettacoli che debuttano tra Italia, Germania e Austria. Nel 2022 firma anche il progetto costumi per “Carne blu” per il Piccolo Teatro di Milano e lo spettacolo “Veronica” per la Biennale di Venezia, entrambi per la regia di Federica Rossellini. Dal 2023 segue il progetto BAT Bottega Amletica Testoriana a cura di Antonio Latella promosso da Pesaro 2024 – Capitale Italiana della Cultura e Piccolo di Milano. Vive e lavora a Palermo.
La mostra alla Galleria Rossini di Pesaro (via Rossini 38) si inaugura lunedì 12 alle ore 18; resterà aperta fino al 18 febbraio con orario 10-13, 16.30-19.30. Info Teatro Rossini 0721 387621. Ingresso gratuito.
SCHIZZARE
Una mostra di Simona D‘Amico ispirata alla Bottega Amletica Testoriana
Schizzare: verbo lasciato alla sua infinitudine, non piegato a nessuna coniugazione. Libero dai pronomi, dal soggetto, dall’oggetto, dalle imposizioni della grammatica. Lo schizzo organico che esce prepotente da un contenitore “cosa” o da parti del nostro corpo è qualcosa che si manifesta nell’istante in cui l’atto di un processo vitale arriva ad un suo culmine; al tempo stesso è un atto che impone di non essere concluso, di continuare a lavorare nell’incompiutezza e quindi nell’infinito dell’arte, quasi come fosse l’inizio di un percorso creativo e non una fine. Osservando il lavoro dell’artista Simona D’Amico ci troviamo davanti a schizzi di corpi e volti che hanno partecipato, a qualsiasi titolo, alla Bottega Teatrale, magari anche solo per poche ore; eppure, la cosa che ci sorprende è che l’artista sceglie di testimoniare la sua stessa esperienza schizzando tutti coloro che ci sono stati e che quindi continuano ad esserci. Nel suo schizzare ritroviamo un prepotente gesto artistico che dichiara una non fine, un rifiuto della compiutezza, quasi come se chiedesse ai visitatori della mostra di essere essi stessi il collante che sceglie di finire il disegno come più gli piace, responsabilizzando tutti a diventare parte attiva del processo e non semplici osservatori. I disegni che D’Amico rende vivi proprio grazie al suo essere volutamente non-finiti, in un’incompiutezza che più che essere vista chiede di essere ascoltata, fatta propria, trova la sua corrispondenza con l’esperienza, con l’esperienza teatrale e di ricerca di BAT, con gli esercizi aperti al pubblico che non prevedono formalizzazione e quindi compiutezza rappresentativa. D’Amico con i suoi ritratti crea un vero alfabeto che nel gioco degli accostamenti contribuisce a tracciare una propria narrativa di tutto il percorso della Bottega Amletica Testoriana, mentre i suoi pugili rendono omaggio a quelli amati da Testori e alle fatiche degli attori che hanno fatto a pugni con l’oceanica materia testoriana contenuta nei tre Amleti. Antonio Latella
PESARO_TEATRO ROSSINI DAL 13 AL 17 FEBBRAIO 2024 dalle 18 alle 22 | 18 FEBBRAIO 2024 dalle 16 alle 20
Biglietto di cortesia 3 euro in prevendita QUI.
BIGLIETTERIA TEATRO ROSSINI 0721 387621
dal mercoledì al sabato dalle ore 17 alle ore 19.30
il giorno di spettacolo dalle 10 alle 13 e dalle 17
INFO AMAT 071 2072439