un progetto promosso da
AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali per Pesaro 2024
(progetto di Comune di Pesaro, MiC e Regione Marche con Fondazione Pescheria)
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e stabilemobile
in collaborazione con
Associazione Giovanni Testori
BAT
Bottega Amletica Testoriana
a cura di Antonio Latella
con
Noemi Apuzzo, Alessandro Bandini, Andrea Dante Benazzo
Matilde Bernardi, Flavio Capuzzo Dolcetta, Chiara Ferrara
Sebastian Luque Herrera, Beatrice Verzotti
MILANO
PICCOLO TEATRO GRASSI
27-29 ottobre | 3-5 novembre 2023
Esercizi per gli attori
PESARO
TEATRO ROSSINI
dal 13 al 18 febbraio 2024
Esercizi con il pubblico
BAT_Bottega Amletica Testoriana è un progetto curato da Antonio Latella con l’obiettivo di mettere in relazione attrici e attori con la poetica di Giovanni Testori nella ricorrenza del centenario della sua nascita.
Il percorso di formazione ha visto coinvolti otto giovani donne e uomini del teatro italiano (Noemi Apuzzo, Alessandro Bandini, Andrea Dante Benazzo, Matilde Bernardi, Flavio Capuzzo Dolcetta, Chiara Ferrara, Sebastian Luque Herrera, Beatrice Verzotti) che, nonostante fossero diplomati/e da poco o da pochi anni, conservavano il desiderio e la volontà di studiare e condividere il proprio processo di ricerca con colleghi e colleghe. Il progetto è partito nel febbraio 2023 con la selezione degli 8 attrici/attori tra oltre 600 candidati, per poi entrare nel vivo della formazione attraverso delle residenze tra Pesaro e Milano; durante il percorso ci sono state delle condivisioni pubbliche al Piccolo Teatro Grassi di Milano dal 27 al 29 ottobre e dal 3 al 5 novembre 2023 con le tappa “Esercizi per gli attori” e al Teatro Rossini di Pesaro con “Esercizi con il pubblico” dal 13 al 18 febbraio 2024.
Una “bottega” teatrale, un luogo aperto di studio e lavoro, per darsi insieme – attori, regista, maestranze e pubblico – la possibilità di una vera ricerca intorno al mistero di Amleto nelle tre tappe formulate da Giovanni Testori, una trilogia che lo accompagnò per tutta la vita: la sceneggiatura scritta per il cinema, L’Ambleto e Post-Hamlet.
Sicuramente la BAT nasce con il duplice obiettivo di avvicinarmi alle nuove generazioni e di consegnare loro questo autore. La difficoltà sta nel riuscire a sottrarmi, a non prevalere su di loro, perché, come è ovvio, ho delle idee su Testori, preconcetti che nascono dalla mia appartenenza al Novecento. Stimolare dei giovani, in una bottega, e affidare loro un autore mi sembra un ponte meraviglioso, rispetto al XXI secolo, per consentire a Testori di continuare a esistere. L’ho scelto perché era fondamentale, per me, individuare un autore che mi avesse trasmesso qualcosa di importante per il mio percorso e la mia ricerca. Molti anni fa ne portai in scena I Trionfi: da allora, non vi ero mai più tornato e da quell’esperienza è trascorso molto tempo. Così, quando ho visto che Testori aveva riscritto Amleto tre volte, poiché, nella mia “megalomania”, ho pensato che anche io l’avevo messo in scena tre volte, mi è sembrato che avessimo un elemento in comune: aver scelto un capolavoro con cui confrontarci in diverse epoche della vita, per vedere a che punto fossimo arrivati nel nostro percorso di ricercatori teatrali. Il testo diventa così un diario di bordo, che ci permette di capire come sta procedendo il nostro lavoro. Condividere questo itinerario con dei giovani mi sembra importante per il concetto stesso di bottega: ognuno dei partecipanti porta il proprio lavoro, lo mostra a tutti e io sono lì, che lo guardo e do consigli. Antonio Latella
Sin dall’inizio il progetto BAT_Bottega Amletica Testoriana è anche affiancato da un inedito rapporto con lo spettatore: attraverso una call pubblica sono stati selezionati otto spettatrici/spettatori “in avamposto”: Elisa Agostinelli, Andrea Bontempi, Giulia Ceglia, Nicoletta Eligio, Clara Fedi, Jacopo Garbuglia, Abanoub Gayed e Anya Pellegrin. Questi otto giovani sono diventati complici della ricerca degli otto attrici/attori affiancandoli in una sorta di inedita “intimità”, condividendone il percorso in un vero processo di scambio reciproco. In una società sempre più vocata al facile consumo di prodotti anche culturali, questa esperienza vuole sperimentare una relazione inedita che non metta lo spettatore di fronte a un prodotto finito ma che lo interpelli durante il processo di creazione.