di Tito Maccio Plauto
con Massimo Venturiello, Massimo Boncompagni, Simone Càstano, Fabrizio Careddu, Ludovico Röhl
regia di Cristiano Roccamo
costumi Gloria Fabbri
scenografia Matteo Soltanto
Ad Atene vivono due vecchi, Euclione e Megadoro.
Un giorno il vecchio Euclione trova una pentola d’oro dalla quale non riesce più a separarsi per il timore
che qualcuno gliela sottragga all’improvviso. Ed è proprio in uno di questi giorni che il vecchio e ricco
Megadoro si decide a chiedere in sposa la figlia di Euclione, Fedria.
I due vecchi si accordano immediatamente per celebrare il matrimonio il giorno stesso.
A questo punto entra in scena Strobilo, il servo del nipote di Megadoro, Liconide, giovane che è
segretamente innamorato di Fedria all’insaputa dello zio.
Infatti Euclione, timoroso che la manovalanza giunta per i preparativi possa sottrargli la pentola, si decide
a nascondere il prezioso oggetto prima nel tempio della città e poi nel bosco, dove Strobilo lo seguirà per
derubarlo…
Aulularia è una delle commedie che più ha influenzato il teatro seicentesco ma anche il cinema moderno.
Vero è che L’Avaro di Molière è di fatto quasi una copia autentica dell’opera di Plauto e che a rifarsi all’ Aulularia è anche il film di Totò 47 morto che parla. Questa commedia è stata raccontata anche in un fumetto di Topolino, e più precisamente nella storia “Zio Paperone e la pentola d’oro” dove i personaggi sono interpretati dai paperi Disney.
Nel nostro allestimento degli ipotetici edifici si affacciano su una piazza.
Euclione abita una casa povera, povertà che si esalta al confronto con la ricchezza della casa del suo vicino
Megadoro.
Il nostro avaro è il massimo esempio di essere umano attaccato alla ricchezza, così tanto da non volerla mai
toccare ed abbandonare. Euclione è più avaro di Arpagone, che in diverse occasioni citeremo nel nostro
allestimento, e ancor più del Fazio di Ariosto.
La nostra Aulularia è un omaggio alla storia della commedia occidentale. Solo attori uomini ad interpretare
anche i personaggi femminili. In Euclione riconosceremo Shylock, Arpagone, Fazio od un qualsiasi avaro di un
mondo antico.
Ambientato in un’epoca senza tempo, riscritto citando Shakespeare, Ariosto e Molière, lo spettacolo porterà in
scena i tipi fissi plautini che si muoveranno tra intrecci comici e sentimenti cinici e sarcastici tipici, non solo della
commedia plautina, ma anche della moderna stand up comedy. Cristiano Roccamo
URBISAGLIA_ANFITEATRO ROMANO 3 agosto 2020 ore 21.30
Biglietto euro 15 ridotto 12 in prevendita QUI