Sabato 12 e domenica 13 marzo prosegue con Sebastiano Lo Monaco in Enrico IV di Luigi Pirandello la stagione 2022 del Teatro Ventidio Basso promossa dal Comune di Ascoli Piceno con l’AMAT e realizzata con il contributo della Regione Marche e del MiC.
Una sfida rilevante per l’epoca contemporanea è costruire una società critica, nella quale siano presenti osservatori critici che sappiano da un lato promuovere una cultura del pensiero e della riflessione e dall’altro prendere decisioni ponderate. “La produzione dell’Enrico IV per la regia di Yannis Kokkos coniuga e mette a disposizione dello spettatore – scrive la compagnia nelle note allo spettacolo – lo sguardo di uno dei maggiori autori del ‘900 filtrato dalla cultura e dall’esperienza di uno dei più incisivi e stimati registi viventi. Lo spettatore viene accolto, quasi a sua insaputa, all’interno di una seduta psicoanalitica dalla quale uscirà, a fine spettacolo, con molti e rilevanti quesiti sul suo vissuto. Luigi Pirandello ebbe a sviluppare nel suo teatro i temi, allora nascenti, della psicologia del profondo, riferibili agli studi di Sigmund Freud e alla successiva Scuola di Francoforte. Enrico IV è un testo con cui si sono misurati grandi attori italiani ed europei. Sebastiano Lo Monaco, dopo il fertile incontro con Yannis Kokkos, nell’Edipo a Colono di Sofocle, nel 2018, al Teatro Greco di Siracusa, ha deciso di portarlo in scena, continuando così la sua ricerca intorno al mondo pirandelliano. Così, il tema della follia, presente in opere come Il berretto a sonagli e in Cosi è, se vi pare, già interpretate da Lo Monaco, si trasforma in rappresentazione della follia, fino a esibirla. In fondo, Enrico, per poterla mostrare attraverso una cosciente finzione, deve rinsavire, e mettere a nudo il rapporto tra maschera e smascheramento, recitando la follia ed evidenziando il carattere metateatrale che si può applicare al testo. Chi meglio dell’attore, che ogni sera si sdoppia, può recitare la follia? Chi meglio di lui può recitare il teatro dell’inconscio, visto che tutte le sere si sottopone a una seduta psicoanalitica? L’attore finge, proprio come Enrico, il quale, attraverso la finzione, costringe gli altri, a loro volta, a fingere. Ritorna, in questo modo, il giuoco ambiguo della finzione che non si coniuga più con realtà, ma con follia, tanto che, la nota formula “finzione o realtà?”, si trasforma in “finzione o follia?”. Per Enrico, la follia è l’unica finzione possibile. La domanda che nei Sei personaggi, rimaneva aperta, in Enrico IV trova una risposta. Si tratta di rivalsa? Di vendetta? No, Semplicemente di rifiuto della ipocrisia borghese, che Enrico si diverte a beffeggiare, trasformandosi in un eccentrico buffone per potere urlare agli altri: “Buffoni, buffoni”, mostrando, in fondo, la sua vera malattia che consiste nella malinconia, diventata mania, dopo tanti anni di solitudine”.
In scena accanto a Sebastiano Lo Monaco c’è una nutrita compagnia di attori composta da Mariàngeles Torres, Claudio Mazzenga, Rosario Petix, Luca Iacono, Sergio Mancinelli, Francesco Iaia, Giulia Tomaselli, Marcello Montalto, Gaetano Tizzano, Tommaso Garrè. Le scene sono di Yannis Kokkos, i costumi di Paola Mariani, le musiche di Dario Arcidiacono, le luci di Jacopo Pantani. Anne Blancard è collaboratrice artistica , Stephan Grögler aiuto regia, Cleo Laigret aiuto scenografo. La produzione dello spettacolo è di Associazione SiciliaTeatro, Teatro Stabile del Veneto, Teatro Biondo Stabile di Palermo, Teatro Stabile di Catania.
Per informazioni biglietteria del Teatro 0736 298770, inizio spettacolo sabato ore 20.30, domenica ore 17.30.