Venerdì 9 luglio il Cortile della Mole Vanvitelliana ad Ancona ospita Ascanio Celestini con un reading di prorompente attualità, I parassiti. Un diario nei giorni del Covid-19. Lo spettacolo è proposto nell’ambito della 16^ edizione de La Punta della Lingua, il festival della poesia totale – direttori artistici Luigi Socci e Valerio Cuccaroni – che si svolge a Macerata e Recanati fino al 7 luglio, per poi trasferirsi ad Ancona dall’8 al 12 luglio su iniziativa dell’associazione di promozione sociale Nie Wiem e del Comune di Ancona, con il patrocinio del Comune di Recanati e del Comune di Macerata, con il sostegno della Regione Marche (Por Fesr 2014-2020 8.1 Imprese creative “Marche della Poesia” e “ComuniCanti”) in collaborazione con il Garante dei diritti delle persone delle Marche, con il contributo di La Mole, il main sponsor Coop Alleanza 3.0, e decine di partner, tra cui Radio3 e AMAT.
Ascanio Celestini è uno dei rappresentanti più importanti e amati del nuovo teatro di narrazione. I suoi spettacoli, preceduti da un approfondito lavoro di ricerca, hanno la forma di storie narrate in cui l’attore-autore assume il ruolo di filtro con il suo racconto, fra gli spettatori e i protagonisti della messa in scena.
A La Punta della Lingua prima dello spettacolo alle ore 18, sempre alla Corte della Mole, ha luogo l’incontro con Ascanio Celestini. Chiunque conosca il lavoro di questo artista sa bene che la sua passione per le storie degli ultimi e dei marginali non è mai separata da una connaturata dimensione poetica. Ma i suoi interessi non escludono il confronto diretto con la poesia dei poeti veri e propri come Luigi Di Ruscio, Edoardo Sanguineti e Pier Paolo Pasolini.
“Siamo stati presi di sorpresa dalla pandemia – afferma Ascanio Celestini -, ma l’abbiamo interpretata. Ci hanno mostrato la fotografia del parassita e anche i numeri, le carte geografiche che cambiano colore con la diffusione del virus e i grafici. Abbiamo un’idea razionale della malattia. La gestiamo così bene che qualcuno la sta persino negando. Ma quel numero così alto di morti ci ha disorientato. E all’inizio abbiamo pensato che fosse proprio il numero, la quantità. E invece è una questione di qualità. Non siamo più preparati per la morte. I cadaveri non ci fanno una grande impressione. Non ci perturbano più di tanto. Ma siamo sconvolti dal nulla che se li porta via. Non sappiamo che fare. E se ci tolgono il corpo del defunto siamo completamente spaesati. Mia madre e mia nonna avrebbero messo in moto tutta una serie di riti piccoli e grandi, consapevoli e inconsapevoli. Avrebbero saputo cosa cucinare e come, cosa bere e mangiare, chi chiamare e quali parole dirgli, come e dove e quando pregare. Noi no. Noi abbiamo bisogno delle cose materiali. Senza il corpo del morto restiamo immobili con la testa vuota. Così mi sono messo a raccontare e a scrivere. A fare qualcosa che non avesse un corpo. Perché il lutto è immateriale come la memoria, le parole, i sogni”.
Accompagna Ascanio Celestini Gianluca Casadei alla fisarmonica. Lo spettacolo è una produzione di Fabbrica.
Biglietto posto unico numerato 12 euro. Informazioni: AMAT 071 2072439. Prevendite presso Casa Musicale Ancona (071 202588) e biglietterie circuito vivaticket (on live su vivaticket.com) e la sera di spettacolo dalle ore 20.30 alla Mole. Informazioni www.amatmarche.net e www.lapuntadellalingua.it. Inizio spettacolo ore 21.30.