Due straordinari artisti come Alessandro Gassmann e Giorgio Pasotti si misurano con le parole di Franz Kafka, in Racconti disumani il 20 gennaio al Teatro Piermarini di Matelica per parlare, Pasotti interpretando e Gassmann dirigendo, agli uomini degli uomini.
Inizialmente previsto il 17 gennaio e rinviato al 20 per cause indipendenti dalla volontà degli organizzatori, proposto nella stagione realizzata dal Comune di Matelica e dall’AMAT, e in scena anche il 18 e 19 gennaio per il cartellone in abbonamento del Teatro La Nuova Fenice di Osimo e al Teatro Bramante di Urbania il 21 febbraio, Racconti disumani attraversa i testi dell’autore boemo Una relazione per un’Accademia e La tana, storie di animali che mettono a nudo la superficialità di un modo di essere attraverso comportamenti stereotipati e raccontano quel bisogno di costruirsi il riparo perfetto per mettersi al sicuro da ogni esterno.
Una relazione per un’Accademia è stato pubblicato la prima volta nel 1917, protagonista una scimmia che racconta come, in cinque anni, si adegua al sistema umano per uscire dalla gabbia nella quale l’hanno rinchiusa dopo la cattura e guadagnare un fac-simile di libertà. La narrazione in prima persona, divertita e distaccata, ripercorre lo studio delle abitudini degli uomini che con sorprendente facilità possono essere imitate e replicate.
«La prima cosa che ho imparato è stata la stretta di mano; una stretta di mano dimostra franchezza; ora che sono al vertice della mia carriera, possa anche una parola franca raggiungere quella prima stretta di mano. Una tale parola non aggiungerà novità essenziali e rimarrà molto al di sotto di ciò che mi si richiedeva, ma deve mostrare quale sia la linea di sviluppo di chi, un tempo scimmia, è riuscito a entrare e a stabilirsi saldamente nella comunità umana. Non potrei tuttavia dire io stesso quel poco che seguirà se non fossi pienamente sicuro di me stesso e se la mia posizione su tutti i palcoscenici di varietà del mondo civilizzato non fosse ormai incrollabile».
La tana è uno degli ultimi racconti dell’autore boemo, scritto durante la sua permanenza a Berlino nel 1923 e pubblicato postumo e incompiuto per la prima volta nel 1931. Racconta del continuo, disperato sforzo intrapreso dal protagonista, per metà roditore e per metà architetto, di costruirsi un’abitazione perfetta, un elaborato sistema di cunicoli costruiti nel corso di un’intera vita, per potersi proteggere da nemici invisibili. E, nel tentativo di lasciare tutto fuori, costruisce passaggi e corridoi e nuovi tunnel che portano al niente dei vicoli ciechi, una ricerca della sicurezza ossessiva che genera solo ansia e terrore.
L’adattamento dei testi è di Emanuele Maria Basso, videografie di Marco Schiavoni, musiche di Pivio e Aldo De Scalzi, scene di Alessandro Gassmann, costumi di Mariano Tufano, light designer Marco Palmieri, aiuto regia Gaia Benassi, produzione di Teatro Stabile d’Abruzzo e Stefano Francioni Produzioni.
Per informazioni: AMAT 071 2072439, biglietteria del Teatro Piermarini 0737 85088. Inizio spettacolo ore 21.15.