Ancora una prima assoluta e un progetto di residenza – nell’ambito di RAM Residenze artistiche marchigiane finanziate dalla Regione Marche e dal MiC – sabato 20 luglio al Teatro Annibal Caro con Venere vs Adone della Compagnia Enzo Cosimi per il festival Civitanova Danza promosso dalla Città di Civitanova Marche, dll’Azienda Teatri di Civitanova e dll’AMAT, con il contributo di MiC e Regione Marche.
Dopo la realizzazione del progetto Orestea | Trilogia della vendetta Enzo Cosimi, uno dei coreografi più autorevoli e rappresentativi della coreografia italiana, in questa nuova creazione approfondisce la sua ricerca concentrandosi sul celebre poemetto shakespeariano. In un percorso attraversato da linguaggi e media diversi, Cosimi rilegge la poetica del drammaturgo inglese creando un mosaico testuale e visivo dove si compongono, come tessere, elementi della contemporaneità e aspetti filologici.
In questo nuovo progetto il focus drammaturgico, curato da Cosimi insieme a Maria Paola Zedda, studiosa e curatrice che da anni collabora con la Compagnia, sarà incentrato sulle due figure shakespeariane: Adone rappresentato emblematicamente da un corpo fit, ossessionato non più dalla caccia, quanto dalla costruzione della sua macchina/corpo sculturalizzata e da una Venere lacerata, che cerca disperatamente di accenderne il desiderio. Tra lampi pop e accensioni di dolore, il lavoro recupera alcuni riferimenti cari al coreografo. Primo tra tutti l’immaginario seduttivo e iper-reale della produzione di Andy Warhol, caratterizzate dall’insistenza sull’immagine–corpo, dalla sua mercificazione ed erotizzazione. A contrastarla, come una radiazione, l’accecante e infiammato riferimento alla pittura dell’artista sudafricana Marlene Dumas, che bagna di tinte violente l’apatia inscalfibile di Adone e disegna una Venere posseduta dal sentimento. Sono fiamme, bocche, pose trasfigurate, che si scagliano con virulenza nell’azione, secondo un’eccedenza, un’ostensione, un dono che non lascia scampo neanche alla morte. Il lavoro è interpretato da Alice Raffaelli affiancata dall’athletic coach Leonardo Rosadini, in un’interpretazione che rappresenta l’anima più tribale, animale e dionisiaca della tragedia. I costumi sono realizzati da Alessandro Lai, noto costumista che divide equamente il suo lavoro tra cinema, teatro, televisione e opera. Tra lampi pop e accensioni di dolore, il lavoro recupera alcuni riferimenti cari al coreografo. Primo tra tutti l’immaginario seduttivo e iper-reale del cinema di Paul Morrisey e della produzione di Andy Warhol, caratterizzate dall’insistenza sull’immagine–corpo, dalla sua mercificazione ed erotizzazione, da una quotidianità intossicata che unisce la leggerezza e il dramma, e che non si lascia attraversare dal sentimento. A contrastarla, come una radiazione, l’accecante e infiammato riferimento alla pittura dell’artista sudafricana Marlene Dumas, che bagna di tinte violente l’apatia inscalfibile di Adone e disegna una Venere posseduta dal sentimento. Sono fiamme, bocche, pose trasfigurate, che si scagliano con virulenza nell’azione, secondo un’eccedenza, un’ostensione, un dono che non lascia scampo neanche alla morte.
Il disegno luci dello spettacolo – produzione Compagnia Enzo Cosimi, MiC in collaborazione con AMAT, Residenze Centro di Produzione Orbita/Spellbound ATCL, KOMM TANZ 2024 Compagnia Abbondanza/Bertoni e Comune di Rovereto – sono di Giulia Belardi ed Enzo Cosimi, sculture di Daniela Dal Cin.
Informazioni e biglietteria presso Teatro Rossini 0733 812936, Teatro Annibal Caro 0733 892101, AMAT 071 2072439 e circuito vivaticket, anche on line. Inizio spettacolo ore 21.30.