Sabato 13 luglio si entra nel vivo di Civitanova Danza, vetrina dell’arte coreutica giunta alla 31° edizione e realizzata su iniziativa della Città di Civitanova Marche, dell’Azienda Teatri di Civitanova e dell’AMAT con il contributo di MiC e Regione Marche.
Per il festival dedicato al maestro Enrico Cecchetti e diretto da Gilberto Santini un vero e proprio Festival nel festival, maratona di danza che da anni contraddistingue la forte progettualità di Civitanova Danza.
Alle ore 20 al Teatro Cecchetti l’avvio è con Ti ricordi il futuro? ideazione di YoY Performing Arts, coreografia e danza di Emma Zani e Roberto Doveri, musiche di Timoteo Carbone. Il lavoro – un progetto modulare dalla natura multiforme che prevede l’incontro di diverse discipline artistiche, tra cui danza, musica e arti visive, per creare un’esperienza multisensoriale e coinvolgente – è presentato in forma di “Cantiere aperto” al termine di una residenza di allestimento. “Il nostro progetto – raccontano Zani, Doveri e Carbone – nasce da un contesto interdisciplinare, in cui diversi linguaggi si incontrano per i loro aspetti complementari. Parte centrale della nostra pratica artistica è di sviluppare una ricerca che si concentra e si interroga anche su spazi compositivi ed espressivi congiunti, olistici”.
L’appuntamento centrale alle ore 21 al Teatro Rossini è con una delle compagnie internazionali più acclamate, Riva & Repele, a Civitanova Danza con un progetto di residenza in anteprima nazionale Dear son, coreografia di Simone Repele e Sasha Riva per Sacha Riva, Simone Repele e Parvaneh Scharafali. Dear son, è un’esperienza artistica che invita il pubblico a riflettere sulla fragilità della vita e sulla forza dell’amore familiare, anche nei momenti più bui della storia, uno spettacolo di danza che esplora l’incommensurabile dolore provato dai genitori di fronte alla perdita del proprio figlio nel contesto della guerra.
“Il nostro intento – dichiarano Simone Repele e Sasha Riva – è quello di creare un’esperienza artistica che trascenda le parole per comunicare la complessità delle emozioni legate a questa esperienza universale. Attraverso un movimento fluido, espressivo e potente, vogliamo illustrare l’amore incondizionato tra genitore e figlio. Vogliamo esplorare come l’amore e la memoria possano aiutare a superare una simile tragedia. Lo spettacolo è accompagnato da una colonna sonora accuratamente selezionata per aumentare l’impatto emotivo. Per creare un’esperienza artistica personale e coinvolgente, abbiamo scelto di integrare con musiche di artisti italiani emblematici del tempo di guerra come Gino Paoli, Claudio Villa e Fabrizio de Andrè, mescolati a composizioni più contemporanee e minimaliste di Ólafur Arnalds e Arvo Pärt. I loro repertori creano paesaggi sonori che attraversano le epoche. Ci auguriamo che Dear son, tocchi il pubblico mettendolo in contatto con il proprio patrimonio familiare”.
Il Festival nel festival volge al termine alle ore 22.30 al Teatro Annibal Caro con Le sacre du Printemps di Dewey Dell, coreografia di Teodora Castellucci in scena con Filippo Babini, Agata Castellucci, Alberto “Mix” Galluzzi, Francesca Siracusa. La compagnia composta da Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Vito Matera e Demetrio Castellucci si confronta con l’opera di Igor Stravinskij, pietra miliare della letteratura musicale e infinita sorgente visiva. In scena avviene il mistero della primavera e della violenta venuta al mondo della vita, in un conflitto tra suono e visione, tra la potente seduzione della musica e la furiosa energia dei corpi. Un sorprendente lavoro di una delle compagnie più originali della scena contemporanea, Premio Danza & Danza 2023 quale migliore produzione italiana dell’anno.
Informazioni e biglietteria presso Teatro Rossini 0733 812936, AMAT 071 2072439 e circuito vivaticket, anche on line.