Un sensazionale lavoro di La Veronal, acclamata compagnia spagnola di danza contemporanea diretta da Marcos Morau, Pasionaria giunge domenica 7 aprile al Teatro Rossini per la Stagione Capitale Danza di Pesaro capitale italiana della cultura 2024, nata dalla rinnovata collaborazione tra Comune di Pesaro e AMAT, con il contributo di Regione Marche e Ministero della Cultura, main partner Gruppo Hera.
Con la stagione di danza torna anche Oltre la Scena, ciclo di brevi incontri online pensati per esplorare gli spettacoli in programma a cura di Francesca Pedroni, giornalista, critico e studiosa di danza. L’introduzione a Pasionaria ha luogo venerdì 5 aprile alle ore 18 su Zoom (ID riunione: 853 7000 9643, codice d’accesso 068613).
Pasionaria è uno spettacolo applaudito in tutto il mondo pieno di suggestioni e rimandi al cinema e alla letteratura del paranormale e fantastico, da American Horror Story a Buñuel, da Man Ray a Ai confini della realtà, esplorando la disumanizzazione, il raggelamento delle passioni umane, l’anaffettività. In scena otto danzatori, che dipingono un mondo immaginario, forgiato da uno sforzo collettivo, il luogo che chiamiamo progresso. La la vita è diventata un’esperienza artificiale e gli abitanti di questo pianeta ideale hanno perso la facoltà di provare emozioni e passioni. Il lavoro mostra gli effetti di questa perdita e mette in discussione il concetto di progresso e i valori che dominano la società, rivelando l’individualismo e la viltà che erodono la compassione e l’integrità morale. Come in un dipinto di Rembrandt, dove è l’oscurità a parlare della luce, in Pasionaria è quello che non c’è che viene sottolineato per svelare gli effetti della fatale deriva che abbiamo intrapreso.
«In uno spazio definito, bianco e spoglio come i corridoi degli ospedali (o dei manicomi?) – scriveva Silvia Poletti, tra i maggiori studiosi di danza, a proposito dello spettacolo –, dominato da un finestrone oltre il quale gli astri, luna in primis, si muovono, si avvicinano e allontanano, si eclissano ed esplodono (quasi a sottolineare come anche qui si fluttui in uno spazio senza tempo e senza speranza) si muovono robotizzate creature. Il popping, l’hiphop e la break sono i vocabolari a cui i danzatori attingono per rendere perfetto e inquietante il senso della loro disumanità. Il palcoscenico si anima di androidi alla Blade Runner, le facce fisse in non-espressioni, basti pensare alla meravigliosa ‘bambina’ dai tratti orientali con lo sguardo terribilmente trasognato e vuoto che ripetutamente tenta di uscire dalla sala e di telefonare (cerca aiuto?) e le cui movenze, flessuose fino all’inverosimile, improvvisamente richiamano verminosi insetti».
Marcos Morau ha studiato fotografia, movimento e teatro tra New York e Barcellona. Costruisce mondi e paesaggi immaginari dove movimento e immagine si incontrano e si divorano l’un l’altro. Da oltre 10 anni dirige la compagnia La Veronal, invitata in prestigiosi teatri e festival internazionali, a cui sono stati riconosciuti numerosi premi. Il suo linguaggio è un’eredità del movimento astratto e del teatro fisico, fusi insieme in un amalgama surrealista e oscuro. Un potente linguaggio del corpo basato sull’annientamento di ogni logica organica, che procede sezionando il movimento e trasformandolo in un’identità unica.
Informazioni e biglietti presso biglietteria Teatro Rossini 0721 387621, AMAT circuito vivaticket anche online, prevendite anche alla biglietteria Tipico.tips 0721 34121 – 340 8930362. Informazioni AMAT 071 2072439, www.teatridipesaro.it, www.amatmarche.net. Inizio spettacolo ore 17.