L’Apologia, che fra tutte le opere di Platone è certamente la più ricca d’informazioni riguardanti il pensiero di Socrate, giunge con l’interpretazione di Enrico Lo Verso e la regia di Alessandra Pizzi sabato 5 agosto al Parco Miralfiore di Pesaro per Miralteatro d’Estate, rassegna promossa da Comune di Pesaro e AMAT.
Apologia di Socrate – questo il titolo dello spettacolo in scena alle ore 21.15 – nasce dall’adattamento di Alessandra Pizzi, in una versione accompagnata da un coro di 8 attori – Fabrizio Bordignon, Barbara Bovoli, Marilena Martina, Luca Morciano, Leonardo Sinopoli, Sara Santucci, Mattia Spedicato, Laura Tutolo – e dalle coreografie e il movimento scenico a cura di Marilena Martina. L’opera appare come un’incondizionata difesa da parte dell’autore della figura e dell’insegnamento del suo amato maestro, davanti alle gravi accuse che lo avevano portato al processo, la cui causa va certamente rintracciata nell’errata interpretazione del suo pensiero. Sebbene Socrate avesse avuto inizialmente alcune possibilità di scelta, per evitare la pena di morte, ammettendo la propria colpevolezza e andando in esilio, egli scelse di non tradire i propri ideali. Nel 399 a.C., dopo aver affrontato il processo, Socrate fu condannato a morte. La riduzione drammaturgica rispetta l’originalità del testo platonico per raccontare una vicenda umana che è quella di molti, di chi ogni giorno è soggetto al giudizio e allo scherno della folla, perché “diverso”, e di chi, sotto il peso di un’accusa infamante errata, ha perso la vita.
«Il lungo discorso che Socrate porta in sua difesa contro le accuse mossegli dal popolo diventa il pretesto intorno al quale intessere una narrazione che, attraverso il teatro, pone sotto i riflettori il tema dell’errore giudiziario. Lo spettacolo ripercorre le tappe salienti di quel processo e di quel lungo soliloquio con cui un vecchio uomo, reo di saggezza, tenta invano di addurre non solo valide motivazioni a sua discolpa ma, addirittura, di gettare le basi per un sentire moderno, in cui all’omologazione del pensiero contrappore la capacità di autoanalisi e autodeterminazione. È da questo processo, usato a pretesto, che lo spettacolo ricorda e rende omaggio alle vittime di errori giudiziari e di un sistema di accusa che sposta il processo dalle aule di tribunale, ai salotti mediatici. Perché la storia insegna a non dimenticare. Enrico Lo Verso ripercorre la disperata difesa che Socrate fece di se stesso, mentre intorno si muovono accusatori, difensori, giudici e compagni, in una messa in scena impostata sull’entrata e uscita degli stessi attori da più ruoli e situazioni. Alla narrazione discontinua degli imputati, si contrappone il dinamismo della danza e il perpetuo movimento del coro che anima la scena di quella stessa forza di vita che gli accusati hanno conservato fino alla loro ultima ora», commenta la regista Alessandra Pizzi. Lo spettacolo è prodotto da Ergo sum.
Prevendite presso Teatro Sperimentale (0721 387548), Tipico.Tips (0721 34121) e biglietterie circuito AMAT/vivaticket (071 2072439 – www.amatmarche.net). Biglietteria al Parco Miralfiore (334 3193717) dalle ore 20 del giorno dello spettacolo.