di Sergio Blanco
con Roberta Lidia De Stefano
regia, scene e costumi Maria Vittoria Bellingeri
musiche originali Roberta Lidia De Stefano
luci Andrea Sanson
assistente alla regia Greta Bertani
produzione ERT / Teatro Nazionale
Uno spettacolo ironico e graffiante ma profondamente toccante, che parla di un dramma umano dell’oggi attraverso le tensioni del mito.
Kassandra: microfono e synth alla mano, la profetessa compone sonorità in cui si fondono il lirismo del verso greco e la musica elettronica. Con lei, la sua automobile che le è casa, palcoscenico, memoria, tomba.
CASSANDRA
Cassandra, principessa di Troia, sacerdotessa la cui bellezza innamorò il Dio Apollo e da lui punita per aver protetto la propria verginità, con la peggiore delle punizioni: l’incomunicabilità. L’Adirato Apollo compie su lei un gesto emblema del disprezzo: invece di baciare Cassandra, rimasta con la bocca aperta, Apollo le sputa in bocca, come ad unire il desiderio sessuale con l’atto di rifiuto per antonomasia, proprio nell’organo predisposto all’oralità e alla comunicazione. Cassandra avrà il potere della preveggenza, e come essere umano non potrà resistere né esimersi dal comunicare le sue visioni ma, non creduta nei suoi presagi negativi, sarà considerata funesta, nociva ed emarginata in quanto pazza.
LA NOSTRA KASSANDRA
Q Fluida – immigrata – puttana – divertente- spudorata. Q una Kassandra iper-contemporanea, quella di Sergio Blanco. Il fascino del teatro di Sergio Blanco sta nell’adottare con estrema intelligenza la formula dell’auto-finzione (una sorta di declinazione identitaria del docufilm cinematografico). Q un drammaturgo che nella sua scrittura teatrale dimostra una capacità colta e sfacciata di raccontare il lato oscuro della nostra anima, ci chiede di dare per vero ciò che vero non è e per falso, menzognero ciò che alla fin fine potrebbe essere plausibile.
Blanco con Kassandra decide di esplorare una donna “in transito”, senza una identità fissa, né indirizzo, né paese. Una clandestina. L’autore ambienta la vicenda in un sordido bar ai confini della periferia di una città. Kassandra vende sigarette e il suo corpo e si perde nelle parole di una lingua non sua che parla con difficoltà.
La lingua in cui è scritto il testo è un inglese di sopravvivenza, Kassandra comunica attraverso un uso elementare della lingua inglese, abbozzandola e modellandola alle sue esigenze manifestando così la frontiera linguistica e superandola attraverso una volontà comunicativa che fa di questo grezzo inglese un esperanto. Con la strafottenza dei visionari Kassandra la straniera accoglie il pubblico, lo tenta, lo seduce e a lui dona tutta l’anima raccontandosi senza filtri. Quella di Kassandra è una “politica della strada” che rivendica il diritto performativo di apparizione del corpo all’interno del campo politico, attraverso l’esperienza del raduno collettivo. Questa sua natura ci ha portato alla creazione di una donna in perenne movimento, che approfitta di ogni occasione per dare voce alla sua storia: una donna e la sua automobile che le è casa ma all’occasione palcoscenico, rifugio, memoria. Kassandra arriva quindi con la sua auto e lo spazio diviene spazio critico attraverso l’esperienza del raduno collettivo che lei attiva.
ASCOLI PICENO_TEATRO VENTIDIO BASSO VENERDÌ 14 OTTOBRE h 21.30
ABBONAMENTI [posti limitati] ABBONAMENTO INTERO FESTIVAL [13 spettacoli] 65 euro
SINGOLI BIGLIETTI
Teatro Ventidio Basso 10 euro IN PREVENDITA QUI
INFORMAZIONI, PRENOTAZIONI & PREVENDITE
BIGLIETTERIA DEL TEATRO PIAZZA DEL POPOLO 0736 298770
aperta dal lunedì al sabato dalle ore 9.30 alle ore 12.30
e dalle ore 16.30 alle ore 19.30
AMAT 071 2072439 www.amatmarche.net