Non c’è comunità senza arte, non c’è comunità senza partecipazione, condivisione, lavoro e rispetto del patrimonio artistico e culturale. Non c’è Tolentino senza Teatro Vaccaj! Comune di Tolentino, Compagnia della Rancia e AMAT proseguono nell’impegno quotidiano di valorizzazione e sviluppo delle proposte del Teatro Vaccaj e presentano con orgoglio la stagione di prosa 2022-2023: si conferma la formula dei 5 appuntamenti in abbonamento, oltre a 3 serate fuori abbonamento che abbracciano teatro, sport e temi sociali, appuntamenti dedicati agli istituti superiori e alla stagione di teatro ragazzi organizzata e sostenuta da Compagnia della Rancia/Rancia Verdeblu, per rafforzare sempre di più il ruolo del Vaccaj come cuore pulsante dell’intera comunità, e non solo.
Nella stagione 2022/2023 – presentata oggi ufficialmente (foto a sx) – infatti, sono protagoniste anche quattro importanti residenze, a conferma del ruolo centrale del Vaccaj e di Tolentino nel panorama nazionale, grazie alla collaborazione di Compagnia della Rancia e alle precedenti positive esperienze di permanenza sul territorio.
A ottobre (mercoledì 12 in abbonamento, giovedì 13 e venerdì 14 fuori abbonamento) si parte subito con un grande appuntamento: il Teatro Vaccaj ospita la residenza di riallestimento e l’avvio del tour nazionale di Pretty Woman, il musical scritto da Garry Marshall e Jonathan F. Lawton, rispettivamente leggendario regista e sceneggiatore originale del film cult con Julia Roberts e Richard Gere, che, dopo aver riscosso un successo assoluto nella scorsa stagione al Teatro Nazionale CheBanca! di Milano, toccherà i principali teatri italiani nella stagione 2022/23 proprio partendo da Tolentino. Prodotto da Stage Entertainment, Matteo Forte & Dan Hinde, lo spettacolo si avvale di una colonna sonora che è un mix di canzoni pop e romantiche scritte da due compositori d’eccellenza, Bryan Adams e il suo fidato co-autore Jim Vallance, e dell’indimenticabile successo mondiale del 1964 “Oh, Pretty Woman” di Roy Orbison. L’adattamento teatrale mantiene l’impianto narrativo del successo cinematografico premiato nel 1991 con un Golden Globe per la migliore attrice. Accanto alla tematica sentimentale, che ha di fatto appassionato un pubblico eterogeneo di sognatrici e sognatori, alcuni temi molto attuali sono ancora il punto di forza di questa instancabile storia a metà strada tra Cenerentola e My Fair Lady. La rivalsa di una donna alla ricerca di sé stessa e della sua dignità, il cambiamento di due persone diverse, per classe, che non discriminano l’altro ma che si avvicinano l’uno all’altra, la forza dei sentimenti che hanno la meglio su fama e denaro, il superamento delle apparenze in un mondo che non riesce ad andare oltre i preconcetti. Un inno alla libertà che supera pregiudizi e convenzioni, una storia trasversale che supera le differenze sociali e di età.
A novembre (venerdì 4, sabato 5 in abbonamento, sabato 6) è la volta de Il Vajont di tutti. Riflessi di Speranza, un progetto teatrale dai risvolti interessanti e coinvolgenti di MIC Musical International Company che, dopo il riallestimento di Divina Commedia lo scorso anno, sceglie ancora una volta il Teatro Vaccaj come residenza di allestimento e debutto in anteprima regionale per la nuova produzione, stringendo una collaborazione con Compagnia della Rancia a sostegno delle attività sul territorio e dello sviluppo delle produzioni teatrali. Lo spettacolo – nella forma espressiva del teatro di narrazione – si snoda su due binari narrativi paralleli, che si sovrappongono, si scambiano, si alternano pur rimanendo sempre riconoscibili e rende attuale un racconto che, se pur parte di un recente passato, dichiara tutta la sua triste attualità nell’avidità dell’uomo. Da una parte c’è un dettagliato racconto dello scenario storico del secondo dopoguerra (con riferimento agli anni ’40-50-60): un viaggio nelle radici dialettali e popolari del nostro paese, nell’incredibile varietà di tradizioni ed usi che, rappresenta un patrimonio ancor oggi inestinguibile e straordinario e dall’altra c’è una rappresentazione reale degli accadimenti processuali relativi alla tragedia che colpì il 9 ottobre 1963 la terra a confine tra la provincia di Belluno e quella, al tempo, di Udine. Il Vajont di tutti è soprattutto un racconto di speranza e forza, una storia fatta di gente che decide di andare avanti. Ogni uomo nel racconto della propria vita ha, prima o poi, a che fare con il dolore, qualunque esso sia, ed in quell’attimo, in quel momento sta all’uomo scegliere e decidere se fermarsi o andare avanti. Fil rouge dello spettacolo sarà la musica, che con l’aiuto di immagini, proiezioni e filmati accompagnerà il pubblico, nella narrazione. Protagonisti di quest’opera originale sono Andrea Ortis (anche autore e regista), Michele Renzullo, Selene Demaria.
Si prosegue sabato 28 gennaio con Che Disastro di Commedia, versione italiana della commedia inglese “The Play That Goes Wrong”, che ha riscosso un successo planetario in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda al Messico, e torna in Italia per il quinto anno, con un riallestimento del tour proprio dal Teatro Vaccaj. Lo spettacolo, che ha avuto numerosi riconoscimenti -due Olivier Awards, un WhatOnStage Award, un BroadwayWorld Uk, un Premio Molière, un Tony Award e un Drama Desk – racconta la storia di una compagnia teatrale amatoriale che, dopo aver ereditato improvvisamente un’ingente somma di denaro, tenta di produrre un ambizioso spettacolo che ruota intorno a un misterioso omicidio perpetrato negli anni ’20, nel West End. Il racconto prende forma tra una scenografia che implode a poco a poco su sé stessa e attori strampalati che, goffamente, tentano di parare i colpi degli svariati tragicomici inconvenienti che si intromettono tra loro ed il copione con estro e inventiva, tanto da non lasciare spazio a nient’altro che a incontenibili risate e divertimento travolgente. Il ritmo è incessante e coinvolge il pubblico in un vortice impetuoso di ilarità, grazie a un cast di giovani e istrionici attori con tempi comici praticamente perfetti!
Il 14 febbraio è la volta di un classico del teatro che da circa vent’anni riscuote un indiscutibile successo nell’originalissima versione diretta da Marco Rampoldi con protagonista Corrado Tedeschi. L’uomo dal fiore in bocca è una pièce di grande intensità, Tedeschi ne è sempre stato affascinato, fin dal periodo della formazione in Accademia, e in questo allestimento, divertente, agile ed elegante, dà prova di tutto il suo talento teatrale, impersonando la quieta disperazione del protagonista: giocando su due corde contrastanti, quella comica e quella tragica, ne dà un’interpretazione antiretorica, che miscela il tragico, il grottesco e l’umoristico. La prima parte dello spettacolo è una divertente lezione sui temi dell’essere e dell’apparire e fa da prologo al capolavoro pirandelliano. Gli spettatori si lasciano trasportare, disponendosi ad assistere con animo sgombro all’atto unico, in un crescendo emotivo che non conosce noia. Nel caffè di una stazione un “pacifico avventore” viene avvicinato da un altro cliente, che comincia a parlargli con un’insistenza crescente, ironica e disperata, dimostrando una straordinaria capacità di cogliere fino in fondo i più piccoli aspetti della vita quotidiana, fino alla rivelazione del suo male, quell’epitelioma – fiore in bocca – che gli lascia pochi giorni di vita, in uno spettacolo profondo e al tempo stesso lieve.
A chiudere la stagione, mercoledì 1 marzo, saranno Massimo Ghini e Paolo Ruffini, protagonisti di Quasi Amici, la trasposizione teatrale della straordinaria commedia cinematografica francese diretta a quattro mani dai registi Olivier Nakache e Eric Toledano. Quasi Amici è una storia importante, di quelle storie che meritano di essere condivise e raccontate anche con il linguaggio delle emozioni più profonde: quello teatrale. Un uomo molto agiato, ricco, intelligente che vive di cultura, che conquista e soddisfa il proprio ego narcisistico con il cervello più che con il corpo. Un uomo a cui il destino ha voluto, per contrappasso, relegare a solo cervello, lasciandolo tetraplegico in seguito ad un incidente di parapendio. E un altro uomo che entra ed esce di galera, svelto, con una sua intelligenza vivace e una cultura fatta sulla strada e nei film di serie b, che ha visto. Un uomo che preferisce porre il suo istinto davanti a tutto, privandosi della carica del suo cervello che avrebbe potuto essere per lui determinante. Questi due uomini così diversi si incontrano per caso e lo stesso caso farà sì che diventino uno per l’altro indissolubili, imparando dalle rispettive vite l’uno diventa indispensabile all’altro e lenitivo alla ferita fatale che entrambi hanno dentro di sé. Tratto da una storia vera, Quasi Amici riesce a mantenere vivo l’interesse dello spettatore grazie ai numerosi momenti comici resi dallo stridio di due mondi che s’incontrano.
Completano il cartellone 3 appuntamenti fuori abbonamento. Il 18 dicembre lo sport torna a teatro con Lo Zingaro – Non esiste curva dove non si possa sorpassare, dove un appassionato e coinvolgente Marco Bocci racconta la storia esemplare di un pilota di auto sconosciuto il cui destino è però indissolubilmente legato ad un mito della Formula 1: Ayrton Senna. Ricostruendo in parallelo la vicenda personale dello Zingaro e quella di Senna, il racconto rintraccia coincidenze, premonizioni, intuizioni che quasi segnano il destino dello Zingaro. Il primo incontro con Senna, il primo gran premio visto dalla pista, il rapporto con il padre, il primo go-kart, la scelta di correre, il legame profondo con la famiglia e il desiderio di crearne una propria dopo il divertente incontro con la moglie. E ancora Senna, Senna ovunque. Senna è davanti agli occhi dello Zingaro in ogni curva, in ogni scelta. Lo Zingaro cerca se stesso attraverso un legame quasi ossessivo con il grande campione brasiliano morto ad Imola il primo maggio 1994.
Dal 19 al 21 gennaio il palcoscenico del Teatro Vaccaj si trasformerà in un tipico cafè chantant francese per raccontare la vita di Van Gogh. Van Gogh Cafè è una commedia musicale, con orchestra dal vivo, scritta e diretta da Andrea Ortis. Van Gogh Cafè è la storia del pittore olandese, narrata tra fiducia e cadute, malinconie profonde e gioie debordanti, tra amicizie stimolanti e solitudini feroci. Ma è anche la storia di uomini e donne, parallele a quella del grande pittore: è uno spettacolo felicemente intriso dell’animo inquieto, nostalgico e inguaribilmente solitario di Vincent, ma allo stesso modo pervaso di speranza e desiderio. Protagonista femminile dello spettacolo, al fianco di Andrea Ortis, c’è Floriana Monici, performer nota agli amanti del musical per i tanti ruoli interpretati anche con Compagnia della Rancia.
Sabato 11 marzo è la volta di Alice, l’ultima produzione firmata “Shakespeare in sneakers”, giovane compagnia abruzzese. Liberamente tratto da “Alice nel paese delle meraviglie” e “Attraverso lo specchio” di Lewis Carroll, Alice è frutto di due anni di intensissimo lavoro da parte dell’autrice e regista Veronica Pace. Pur mantenendo i personaggi e i tratti narrativi principali dell’opera di Carroll, lo spettacolo se ne discosta profondamente. La storia si svolge in un manicomio, dove la protagonista è ricoverata in quanto affetta da disturbo dissociativo dell’identità, a causa del quale percepisce il mondo in maniera distorta. La sua patologia è la conseguenza di un trauma subito nell’infanzia, trauma che ha rimosso nascondendosi in un mondo di sogno costruito ad hoc dalla sua mente. Per Alice l’ospedale psichiatrico è solo la cornice fisica di questo mondo fantastico. Dietro a creature stravaganti e al “mondo delle meraviglie” si nasconde quindi un segreto oscuro, e sogno, incubo e realtà si uniscono e si confondono inesorabilmente. Attraverso questo groviglio emotivo, Alice valica i confini del suo dolore e comincia un percorso di consapevolezza.
Prosegue anche nella stagione 2022/23 l’iniziativa che vede gli studenti dell’IIS Filelfo di Tolentino protagonisti del progetto “Voci dal Teatro”: un coinvolgimento che non solo avvicina gli studenti alla bellezza del linguaggio teatrale, affinandone il senso critico in una situazione concreta e non simulata, ma anche e soprattutto rafforzando i legami con il territorio e le associazioni culturali che vi operano, creando una significativa sinergia con uno sguardo rivolto al futuro. Il risultato di questo progetto sono interviste, recensioni e approfondimenti di eccellente qualità, in cui gli allievi hanno la possibilità di esprimere il loro bagaglio personale e culturale, con sensibilità, cura e professionalità.
L’abbonamento a 5 spettacoli rimane sempre la formula più conveniente per assistere agli spettacoli insieme alla garanzia del proprio posto. La campagna abbonamenti si aprirà il 23 settembre con il rinnovo dei vecchi abbonamenti (cui è riservata la prelazione) su appuntamento e si protrarrà fino al 12 ottobre. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.teatrovaccaj.it.
Non può mancare, poi, il tradizionale appuntamento con il teatro ragazzi. Queste le anticipazioni: anche quest’anno torna la magia della rassegna “A teatro con mamma e papà” organizzata da RanciaVerdeBlu, con un cartellone di appuntamenti pomeridiani (la domenica) e di matinée per gli istituti scolastici della città e della provincia, in un confronto continuo tra il teatro e il suo pubblico: ragazzi, genitori, insegnanti.
Teatro d’attore, musica, pupazzi, teatro di figura incontrano fiabe tradizionali e storie originali, in un’unica voce per arricchire le sensibilità e far crescere nuove relazioni. Si parte il 22 gennaio con un’originale co-produzione italo-francese: In fondo al mare è un divertentissimo thriller subacqueo, che fa ridere e pensare, e ci parla con delicatezza ma senza sconti dell’emergenza climatica in cui viviamo. Si prosegue il 12 febbraio con la proverbiale originalità, bravura e simpatia degli spettacoli targati Teatro Verde – la storica compagnia romana che dal 1986 si dedica al teatro ragazzi -e la sua versione di Hansel e Gretel.
Il 5 marzo è la volta della compagnia marchigiana Lagrù Ragazzi con le streghe, i marmocchi dispettosi, i draghi, i principi e le fate rinchiuse nelle Storie nell’armadio. La rassegna si conclude il 26 marzo con Il trattamento Ridarelli, lo spettacolo di Matàz Teatro tratto dall’omonimo romanzo contemporaneo di Roddy Doyle, che ha il pregio di riuscire a far ridere sia gli adulti che bambini!