Ascanio Celestini sarà con il nuovo spettacolo “Museo Pasolini” alla Mole Vanvitelliana di Ancona martedì 21 giugno nell’ambito della 17ma edizione del Festival di poesia totale La Punta della Lingua. L’appuntamento – promosso dall’associazione Nie Wiem e dal Comune di Ancona in collaborazione con AMAT e con il sostegno della Regione Marche – verrà preceduto nel pomeriggio (al momento orario e luogo sono da definire) da un incontro pubblico con l’attore.
Secondo l’International Council of Museums (ICOM Italia, 2019) un museo ha la funzione di fare ricerca sulle testimonianze dell’umanità e dei suoi paesaggi culturali, di acquisirle, conservarle, comunicarle e, infine, esporle “per promuovere la conoscenza, il pensiero critico, la partecipazione e il benessere della comunità”.
Come potremmo, dunque, immaginare un museo dedicato a Pier Paolo Pasolini? All’avvio del centenario del grande intellettuale e voce della coscienza critica del nostro Paese, Celestini ci guida, con il suo personalissimo stile, in un ipotetico Museo Pasolini. Potremmo metterci, ad esempio, la prima poesia. «Di quei versi – dice – resta il ricordo di due parole: “rosignolo” e “verzura”. È il 1929, Mussolini firma i Patti Lateranensi, Gramsci comincia a scrivere i “Quaderni dal Carcere”».
Vincenzo Cerami, che di Pasolini fu prima alunno a scuola e in seguito collaboratore, diceva: «Se prendiamo tutta l’opera di Pasolini dalla prima poesia che scrisse quando aveva 7 anni fino al film “Salò”, sua ultima opera, noi avremo il ritratto della storia italiana dalla fine del fascismo fino alla metà degni anni ‘70. Pasolini ci ha raccontato cosa è successo nel nostro paese in tutti questi anni».
Attraverso le testimonianze di chi Paolini l’ha conosciuto, ma anche di chi l’ha immaginato, amato e odiato, il Museo si compone partendo dalle domande: qual è il pezzo forte? Quale oggetto dobbiamo cercare? Quale oggetto dovremmo impegnarci ad acquisire da una collezione privata o pubblica, recuperarlo da qualche magazzino, discarica, biblioteca o ufficio degli oggetti smarriti? Cosa siamo tenuti a fare per conservarlo? Cosa possiamo comunicare attraverso di lui? E infine: in quale modo dobbiamo esporlo?
Un Museo Pasolini, insomma, perché, come ha ben scritto Elisabetta La Micela (QUI) “non si corra il rischio quanto mai attuale di dimenticare, distorcere e strumentalizzare quella voce e quella poesia”.
“Museo Pasolini” è scritto, diretto e interpretato da Ascanio Celestini, con le voci in scena di Grazia Napoletano e Luigi Celidonio, le musiche di Gianluca Casadei, il suono curato Andrea Pesce e le luci disegnate da Filip Marocchi. Lo spettacolo è prodotto da Fabbrica.
Biglietti di posto unico in vendita da oggi a 15 euro nelle biglietteria del circuito AMAT/VivaTicket.
Informazioni QUI oppure AMAT tel. 071/2072439 (lun-ven orario 10-16).
Lo spettacolo si svolgerà nel rispetto delle normative vigenti di sicurezza sanitaria.