Emilio Solfrizzi è il protagonista de “Il malato immaginario” di Molière, spettacolo corale per la regia Guglielmo Ferro, che andrà in scena domenica 27 marzo (ore 20.45) nella stagione in abbonamento del Teatro Feronia di San Severino Marche proposta da Comune e AMAT con il contributo di MiC e Regione Marche.
Lo spettacolo tornerà in scena nelle Marche anche a Civitanova Marche il 30 marzo e a Pesaro dal 3 al 8 maggio per il recupero delle date dei due cartelloni in abbonamento rinviate lo scorso gennaio.
«Il teatro come finzione – scrive nella presentazione il regista Guglielmo Ferro che ne firma anche l’adattamento – come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”. Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti. La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, ma Moliere lo scrive da cinquantenne e per se stesso. La comicità di cui è intriso il capolavoro di Moliere viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti. Una comicità che si avvicina al teatro dell’assurdo, Moliere, come tutti i giganti, con geniale intuizione anticipa modalità drammaturgiche che solo nel ‘900 vedranno la luce. Si ride, tanto, ma come sempre l’uomo ride del dramma altrui».
Con Solfrizzi sono sul palcoscenico gli attori Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Cristiano Dessì, Pietro Casella, Maria Chiara Dimitri, Cecilia D’Amico e Rosario Coppolino. I costumi sono di Santuzza Calì, le scene di Fabiana Di Marco, le musiche Massimiliano Pace. Lo spettacolo è prodotto da Compagnia Molière e La Contrada Teatro Stabile di Trieste in collaborazione con Teatro Quirino Vittorio Gassman.
«Il teatro come finzione – scrive nella presentazione il regista Guglielmo Ferro che ne firma anche l’adattamento – come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”. Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti. La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, ma Moliere lo scrive da cinquantenne e per se stesso. La comicità di cui è intriso il capolavoro di Moliere viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti. Una comicità che si avvicina al teatro dell’assurdo, Moliere, come tutti i giganti, con geniale intuizione anticipa modalità drammaturgiche che solo nel ‘900 vedranno la luce. Si ride, tanto, ma come sempre l’uomo ride del dramma altrui».
I biglietti per lo spettacolo (da 10 a 25 euro a seconda dei settori) sono in vendita alla biglietteria del Teatro Feronia (telefono 0733 634369) aperta in giorno di spettacolo dalle ore 18 nelle biglietterie del circuito AMAT/Vivaticket e online su vivaticket.com.
Informazioni Pro Loco 0733 638414, comune.sanseverinomarche.mc.it, (AMAT ad Ancona, tel. 071/2072439, amatmarche.net
Inizio ore 20,45 * * *