UN OMAGGIO A “MOBY DICK” DI HERMAN MELVILLE
di Gianni Guardigli
regia Alessandro Di Murro
con Daniela Giovanetti e Norina Angelini
autore delle musiche Enea Chisci
scene e costumi Laura Giannisi
musica I fuochi fatui” dall’album Vinicio Capossela “Marinai, profeti e balene” (P) e (C) La Cupa – 2011
produzioni Gruppo della Creta
A duecento anni dalla nascita di Herman Melville desideriamo ricordare il genio americano attraverso il romanzo sicuramente più celebre e celebrato dell’autore: Moby Dick o la balena. L’obiettivo di questo spettacolo è di creare un’esperienza di racconto pura: cercare di lasciare allo spettatore l’impossibile meraviglia di sentirsi raccontare una grande storia. Una voce narrante femminile (perché femmina è la natura), accompagnata da un ensemble musicale, sempre al femminile, ci porterà sulle assi del Pequod, la celebre nave baleniera, insieme a Ismaele, Quiqueg e al capitano Achab, alla ricerca di quella creatura tra il biblico e il mitologico entrata a tutti gli effetti nell’immaginario collettivo con il nome di Moby Dick.
Moby Dick è considerato uno dei romanzi più significativi della letteratura americana. Ciò probabilmente è vero, ma raramente si è parlato di questa opera come di una profonda riflessione sulla natura umana, sullo scibile umano, sul viaggio dell’essere umano in questa dimensione terrena con il desiderio di cercare di afferrare il filo di linee che non si conoscono. Non intendiamo rileggere o portare a galla soltanto la trama di questo classico, ma intendiamo percorrere un pentagramma interiore e dare un senso estetico e poetico a ciò che non si può arginare e ridurre a una sola dimensione, o a due o a tre. La lingua pronunciata dalla voce narrante è contenuta in questo testo costruito come un breve poema, per descrivere un percorso sul mare. I versi liberi verranno affidati al vento per poi immergersi in una esplorazione nelle profondità dell’animo umano, nella storia dei viaggi in mare. Si eleverà in cielo un coro di sentimenti umani che si alza in volo per poi scendere a pelo d’acqua per scoprire nuovi mondi, o semplicemente per raccontare una primitiva ed eterna lotta fra il bene e il male. La speranza è fornire un piccolo strumento per migliorare un frammento, anche infinitamente piccolo, dentro il mondo interiore di chi ascolta. E’ una canzone-preghiera o una moderna Odissea proiettata verso la ricerca della conoscenza. La sfida fra il capitano Achab e la Balena Bianca in questo dolente periodo storico che chiaramente corre sul crinale di “un passaggio fra un’epoca e un’altra” può essere un punto di partenza per l’ennesima riflessione, ma con la consapevolezza che è assolutamente necessario collaborare alla creazione di un futuro a cui ognuno di noi “deve” regalare una tessera del mosaico.
URBINO_TEATRO SANZIO 27 maggio ore 19
Biglietto posto unico numerato euro 8 in prevendita QUI
BIGLIETTERIA TEATRO SANZIO aperta il giorno precedente la rappresentazione dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 20, nei giorni di spettacolo dalle ore 16 fino ad inizio rappresentazione
tel 0722 2281