Lunedì 8 marzo D La principessa Diana e la palpebra di Dio, monologo di Cesare Catà interpretato da Paola Giorgi, diretta dalla regia di Luigi Moretti, attende il pubblico in streaming dal Teatro Comunale del Leone di Santa Vittoria in Matenano. Secondo appuntamento di Teatro Made in Marche a casa tua! – trittico di proposte di spettacoli in streaming promosso dalla Regione Marche, dall’AMAT con i Comuni del territorio tra i quali quello di Santa Vittoria in Matenano –, lo spettacolo di Bottega Teatro Marche è visibile sul portale curato da AMAT www.marcheinscena.it, a ingresso gratuito.
Lo spettacolo racconta l’icona di Lady Diana Spencer nelle sue vicende umane, esistenziali e sociali, dando voce alla sua figura in una sorta di memoriale post-mortem in cui la Principessa, ripensando alla propria vita, narra di sé, dei suoi amori e dolori, dei suoi affetti più cari perduti. Nel monologo, Lady D. dialoga con voci che sente giungere dal regno dei vivi: quelle dei due figli William e Henry, quella della Regina Elisabetta, quella del suo ex-consorte Carlo. Mentre racconta di sé, l’immagine di Lady D. si sovrappone a quella di alcune eroine della mitologia classica – Medea, Arianna, Antigone e Artemide – e il testo del monologo si interseca con estratti da Euripide, Ovidio, Sofocle, Seneca. Quello che lo spettacolo restituisce è il ritratto, fiabesco e intimo a un tempo, di una delle figure di donna più amate, controverse e celebri del Novecento. Un ritratto dal sapore “neo-shakespeariano”, che getta una luce originale e commossa su uno spaccato della recente storia inglese ed europea.
“Ho sempre ammirato Diana Spencer – afferma Paola Giorgi -, quella sua impronta di donna libera e ho sempre desiderato portarla in scena. Non mi interessa il gossip, mi interessano le tante sfaccettature di una donna di nobile famiglia, coraggiosa, anticonvenzionale, sposa, ma soprattutto madre. Quando penso a Diana penso ad Antigone, al suo atto di insubordinazione, al suo essere idealista e romantica e decisa ad affermare il primato della libertà. Con questa suggestione mi sono rivolta a Cesare Catà, uno scrittore profondo, coltissimo, sportivo, tenero e folle che ha fatto sbocciare la mia idea di Diana connettendola alle vicende di Medea, di Antigone, di Arianna; creandone un mito che Cesare ci permette di conoscere attraverso la sua palpebra di Dio. Un lavoro così intimo e potente non potevo che affidarlo alle mani di Luigi Moretti, amico, collega ma soprattutto grande regista di profonda sensibilità e raffinatezza. D la principessa Diana e la palpebra di Dio, è la storia di una Donna, con tutta la meraviglia che questo termine racchiude”.
“Un prato nero immenso. Ci sono dei tratti in cui si fa più sottile e i morti possono bussare e farsi sentire al di là. Li chiamano “palpebre di Dio”. Lady Diana Spencer attraverso una di queste botole – continua Luigi Moretti nelle note di regia – ci invita ad ascoltare la sua voce finché riusciremo a sentirla. I figli Henry e William, l’incidente a Parigi, la gabbia d’oro di Kensington Palace, la fragilità di Carlo, le incomprensioni con la Regina, tutto si sussegue in un gioco teatrale alternato tra passato e presente, tra intime confidenze e dialoghi violenti: Carlo e Diana-Medea sul comportamento sconveniente per la madre dei figli di un principe e Elisabetta II e Diana-Antigone sulle leggi eterne non scritte della natura”.
Accanto a Paola Giorgi in scena ci sono Maria Chiara Orlando alla tromba e le voci di Sonia Barbadoro e Giovanni Moschella.