I teatri marchigiani malgrado il perdurare dell’impossibilità di ospitare il pubblico continuano a essere luoghi vivi di creazione artistica, abitati da artisti e lavoratori dello spettacolo dal vivo. In questi giorni i Teatri di Pesaro confermano la propria vocazione di luoghi di creazione artistica ospitando le residenze di creazione promosse dal Comune di Pesaro e dell’AMAT con il sostegno di Regione Marche e MiBACT, nell’ambito del progetto Marche Casa del Teatro. Residenze d’artista.
Al Teatro Sperimentale fino al 7 marzo è al lavoro il coreografo e danzatore Francesco Marilungo per la realizzazione del Progetto Party Girl un lavoro che indaga il concetto di corpo femminile come oggetto del desiderio a partire da una riflessione di Georges Bataille che individua l’essenza stessa del desiderio nella figura della prostituta. Il corpo diviene puro oggetto del desiderio ed è proprio il suo stato di passività a permettere che chi lo osserva possa associargli una figura che lo corrisponda. In Party Girl il processo di oggettivizzazione rende il corpo umano quasi inorganico. A partire da posture e movimenti capaci di innescare nell’immaginario collettivo il desiderio, le performer costruiscono una danza minimale costituita da un alfabeto stilizzato, rallentato, sospeso. La componente sensuale ed erotica viene completamente annullata da un corpo che a mano a mano perde vita, si fa oggetto, manichino. Attento al rigore compositivo di matrice RTC (Real Time Composition), Marilungo focalizza il suo interesse nella creazione di atmosfere, frutto della giustapposizione di immagini strutturate su più livelli di rappresentazione. Come diretta conseguenza della sua formazione scientifica, i suoi lavori hanno una struttura matematico-cartesiana. Ogni elemento scenico viene considerato come un’entità complessa costituita da una miriade di equazioni che vanno a costituire l’intero sistema della performance. Regia e coreografia di Party Girl è di Francesco Marilungo, gli interpreti sono Alice Raffaelli, Barbara Novati, Roberta Racis, assistente alla regia Francesco Napoli, light designer Gianni Staropoli, video a cura di Gianmaria Borzillo e Francesco Marilungo, produzione Compagnia Körper, in coproduzione con Danae Festival, Festival MilanOltre, con il supporto di Gender Bender Festival, Did Studio/Nao Performing Festival e con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro), progetto vincitore del Premio Prospettiva Danza Teatro 2020, progetto selezionato dal premio Cross Award 2021.
Alla Chiesa della Maddalena per il progetto di Residenza Nuove Traiettorie XL in collaborazione con HangartFest, Cecilia Ventriglia è al lavoro fino al 28 febbraio sul primo studio di Anonimo ascolano, un progetto, in divenire, nato con l’idea di esplorare la creazione coreografica a partire da un oggetto. “Abbiamo iniziato indagando le possibili relazioni tra animato e inanimato – afferma Cecilia Ventriglia -, tra il corpo e lo spazio e gli oggetti che questo contenevano. In seguito è arriva la necessità di sperimentare con un corpo finto, un burattino umano a grandezza naturale, da qui l’intuizione di interagire con un oggetto simbolico. Ci siamo interrogati sulle potenzialità di movimento che tale oggetto poteva avere; ogni postura, azione e dialogo con la scena assumevano un valore completamente diverso. Il lavoro successivo è stato quello di arrivare all’essenza dei simboli e dei gesti, immaginando di “dipingerli” sulla scena come a creare ed architettare un polittico a più elementi pittorici”.
Anonimo ascolano è un progetto di e con Cecilia Ventriglia, creazione di Davide Calvaresi e Cecilia Ventriglia, design oggetti di scena Davide Calvaresi, light design Pietro Cardarelli, realizzato con il sostegno di Ritratti d’artista – Ascoli Piceno.