Un racconto per il digitale
Immaginato e creato da Marco Ferro
Realizzato da Marco Ferro, Stefano Pirovano, Valeria Sacco, Giulietta De Bernardi,
Soledad Nicolazzi, Anna Fascendini
Sonorizzazione a cura di Diego Dioguardi
Con Marco Ferro o Stefano Pirovano
(ogni racconto è interpretato da un attore)
Produzione Campsirago Residenza
Con un ringraziamento speciale ad Alessandra Amicarelli e allo Spazio Laboratorio Fontanili
nell’ambito della rassegna Ciccì Coccò il teatro sul comò
Il Gatto con gli stivali è un racconto perché si fa interprete della celebre fiaba, narrandone la storia, ed è multimediale perché lo fa attraverso la compresenza e l’interazione di diversi linguaggi, all’interno della cornice digitale. Il racconto, infatti, prende vita grazie alla presenza di un attore che ne narra la storia in diretta, servendosi di parole, immagini e filmati. La narrazione è continuamente integrata da scene filmate che sono state realizzate attraverso tecniche differenti: il paper theatre, il teatro d’ombre, la stop motion, il disegno animato, il pop-up theatre.
Questo particolare impiego di diverse tecniche che derivano dal teatro di figura ha una duplice
valenza: oltre a farsi veicolo espressivo della storia narrata, ci permette di mostrare la componente estremamente artigianale dell’intero processo creativo e realizzativo. Processo a cui, nell’ultima parte dell’incontro, dedichiamo un tempo di confronto e di dialogo con i giovani (e meno giovani) spettatori. Questo perché, nelle nostre intenzioni, il senso dell’intero progetto non si esaurisce con il termine della storia narrata ma, al contrario, è a partire da là che ci auguriamo possa continuare. Questa versione del Gatto con gli stivali, infatti, vorrebbe essere un seme capace di attivare l’immaginazione e di stimolare la creatività di chi vi ha partecipato, fornendo allo spettatore strumenti e suggestioni utili per l’elaborazione di un racconto in autonomia.
La fiaba del Gatto con gli stivali, opera tra le più discusse e controverse dei classici della letteratura per l’infanzia, è ben nota: un giovane ragazzo, rimasto orfano, riceve in eredità un gatto. Questi, grazie alle sue straordinarie doti, lo aiuta ad arricchirsi e a trovare una sua collocazione nel mondo, attraverso un susseguirsi ascendente di eventi, che culmina con il matrimonio del giovane stesso con la figlia del Re.
Per la costruzione della drammaturgia siamo partiti dalla celebre versione di Perrault per poi
abbandonarla e ripercorrerne le tracce a ritroso, attraverso la versione dei fratelli Grimm e di
Straparola, fino ad approdare al “Cagliuso” di Basile, dove i toni scuri, il contesto di estrema miseria in cui è ambientato e la lingua amara di cui si serve, rendono il racconto comico e tragico al tempo stesso e, a nostro avviso, più contemporaneo, perché a distanza di sicurezza dal canonico messaggio moralistico ed edificante che ci viene sovente proposto.
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QUANDO?
DOMENICA 21 MARZO ORE 17 SU PIATTAFORMA ZOOM
BIGLIETTO A FAMIGLIA
€ 8 acquistabile online su www.vivaticket.com QUI
entro 3 ore prima dell’evento.
INFO
Una volta acquistato il biglietto si riceveranno le informazioni e il link di Zoom.
Consigliamo una buona connessione internet e un computer e/o tablet per assistere allo spettacolo. Maggiori info QUI