di Antonio Viganò
con Rodrigo Scaggiante, Mirenia Lonardi, Matteo Celiento, Maria Magdolna Johannes, Jason De
Majo, Michael Untertrifaller, Daniele Bonino, Rocco Ventura
scene e regia: Antonio Viganò
collaborazione artistica: Antonella Bertoni e Paola Guerra
costumi: Roberto Banci – Sartoria teatrale Tirelli
disegno luci: Michelangelo Campanale
direzione tecnica: Andrea Venturelli
distribuzione: Claudio Ponzana
organizzazione: Martina Zambelli
produzione: Teatro la Ribalta – Kunst der Vielfalt (Bolzano/Bozen)
in collaborazione con Residenze artistiche “Olinda” – Festival “Da vicino nessuno è normale” –
Milano e l’Orchestra AllegroModerato
Con il sostegno della Fondazione Allianz UMANAmente
OTELLO CIRCUS è uno spettacolo ispirato alle opere di Giuseppe Verdi e William Shakespeare ambientato in un vecchio Circo dove tutto sembra appassito ed Otello è costretto a rappresentare la sua personale tragedia. E’ la sua condanna, la pena che deve scontare per il suo gesto efferato ed omicida. Su quella pista gli fanno compagnia gli altri personaggi dell’Opera di Verdi e Shakespeare: Cassio, Jago, Roderigo ed Emilia che si spartiscono le varie attività e mestieri del Circo: l’acrobata, il lanciatore di coltelli, l’equilibrista, l’inserviente, il domatore. Ogni giorno, da anni, più volte al giorno, quella tragedia della gelosia si ripete e gli interpreti, oramai diventati personaggi consumati, deboli e fragili, sono incapaci di fermare quel circo dei sentimenti umani che porta alla tragedia. In quel Circo, girano invisibili i fantasmi delle vittime di femminicidio, per cercare, invano, di interrompere quella giostra e per ricordare a chi guarda che l’amore che uccide è contro natura. Gli attori del Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt ci restituiscono l’Opera, con una propria personale visione, una propria singolare poetica, mettendo in scena un grande circo dei sentimenti umani dove tutto è dominato dalle passioni e dalle ambizioni dei personaggi.
E’ pieno di storie di riscatto questo progetto e questo spettacolo è pieno di uomini e donne che finalmente possono essere qualcos’altro e non solo la loro malattia o la loro patologia. Si assumono l’onere e l’onore di voler essere giudicati per quello che fanno e non per quello che sono e ci chiedono di andare oltre le apparenze. Ci chiedono di non essere giudicati con occhi speciali, con occhi pieni di “solidarietà sociale”; ci chiedono di essere guardati e giudicati per la loro arte.
FABRIANO_TEATRO GENTILE 15 gennaio 2020
Biglietti da 8 a 10 euro in prevendita QUI